I Thunder battono Houston e ipotecano il 6° posto nella Western Conference, con Denver quasi certa del 2° proprio ai danni dei texani. Est: Detroit ancora in pole per l’ottavo posto, Miami eliminata
Oklahoma City batte in volata Houston e ipoteca il sesto posto a Ovest, che potrebbe persino significare evitare i Warriors sino alla finale di Conference. Il successo Thunder regala virtualmente, ma non ancora sostanzialmente, la seconda piazza a Denver, ai danni dei texani. Detroit, Charlotte e Miami vincono tutte: i Pistons restano in pole position per l’ottavo posto, l’ultimo playoff, a Est, gli Heat sono comunque eliminati.
GEORGE SALVAGENTE — Un 4° quarto straordinario, una rimonta da -14, e soprattutto una tripla di Paul George con 1.8” da giocare cambiano anzi sconvolgono gli scenari dei Thunder e di tutto l’Ovest. La 33ma tripla doppia stagionale di Westbrook ci mette sopra la ciliegina. Se non combina pasticci nell’ultima uscita, a Milwaukee contro i Bucks che non hanno più niente da chiedere alla stagione regolare, OKC chiude sesta e si regala una chance di raddrizzare una stagione che era diventata più storta della torre di Pisa, dopo l’All Star Game. Houston spreca la chance di guadagnare il 2° posto nella Western Conference sopravanzando Denver: i 39 punti di Harden, che fallisce il tiro della disperazione, stavolta non bastano, nonostante il 93-80 di vantaggio dopo 36’. Houston ora rischia addirittura il 4° posto a Ovest, appesa ai risultati (sulla carta vittorie scontate) di Denver e Portland.
A EST VINCONO TUTTI — a volata per l’ottavo posto da sbrogliare, alla vigilia dell’ultima giornata di stagione regolare. Match ball ancora in mano a Detroit, che certo ha provato a combinarla grossa. Sotto di 22 punti in casa contro Memphis, di 19 all’intervallo, ha comunque messo le cose a posto rimontando grazie ai 20 punti e 17 rimbalzi di Drummond e ai 22 punti di Smith, al massimo stagionale. Ai Pistons basta vincere a New York coi Knicks per giocare la post season, senza dipendere da nessun altro. Charlotte e Miami il proprio dovere l’hanno fatto: gli Hornets, trascinati dal solito Walker, hanno travolto Cleveland, la cui stagione post addio di LeBron, disastrosa, è finalmente finita. Miami ha piegato Philadelphia, all’ultima verosimile recita di Wade all’American Airlines Arena. Ma non basta: la matematica ora la condanna, per colpa degli scontri diretti. Niente post season.
WADE COUNTY — O “Wade County”, come l’ha definita il fenomeno da Marquette University. Che chiuderà la carriera senza playoff, proprio come Nowitzki che ha ufficialmente annunciato il ritiro. Wade è stato celebrato come merita la faccia della franchigia Heat di ogni epoca. Stavolta la festa è stata completa, non rovinata dal risultato, come in occasione del ritiro maglia di Bosh. Wade ha segnato 30 punti, è stato applaudito e omaggiato: persino l’ex presidente Usa Obama ha prodotto un video di omaggio a Flash.
SPAVENTO CURRY — La partita di Steph a New Orleans dura solo 9’ per un lieve infortunio al piede destro. Le dichiarazioni a fine partita sono rassicuranti in chiave gara 1 di primo turno di playoff, ha lasciato l’Arena fasciato, ma camminando senza zoppicare. L’infinito Crawford, nella notte in cui Nowitzki e Wade anticipano i saluti, non pare avere la minima intenzione di smettere. I Mavericks possono testimoniare che è la scelta giusta: in Texas piazza 51 punti, appena uno sotto il record di carriera per i Suns, che chiudono la stagione con 63 sconfitte, peggior record a Ovest. Utah torna al successo piegando Denver, al secondo k.o. di fila, grazie ai 46 punti di Mitchell, suo massimo di carriera eguagliato. Sconfitta che non fa male ai Nuggets, cui basta uno scontato successo in casa su Minny per assicurarsi aritmeticamente il secondo posto a Ovest. In caso di sconfitta, comunque, finirebbero dietro a Houston, pur con lo stesso record, per colpa dei confronti diretti sfavorevoli. Utah conosce già il proprio destino: quinta a Ovest, ma non sa ancora se contro Portland o Houston… Perché grazie ad una tripla di Harkless sulla sirena i Blazers passano in casa Lakers, e adesso in caso di successo interno su Sacramento possono sopravanzare, grazie alla 13ma vittoria nelle ultime 16 uscite, addirittura Houston, nella griglia a Est. In caso di chiusura con lo stesso record, sono infatti avanti 2-1 negli scontri diretti.
I RISULTATI — Cleveland-Charlotte 97-124 (Walker&Lamb 23/Sexton 18), Detroit-Memphis 100-93 (Smith 22/Cabocio&Wright 15), Washington-Boston 110-116 (Satoransky 19/Rozier 21), Miami-Philadelphia 122-99 (Wade 30, Monroe 18), Chicago-New York 86-96 (Arcidiacono 14/Smith 25), Minnesota-Toronto 100-120 (Wiggins&Dieng 16/Leonard 20), New Orleans-Golden State 103-112(Okafor 30/Cousins 21), Dallas-Phoenix 120-109 (Nowitzki 30/Crawford 51), Utah-Denver 118-108 (Mitchell 46/Beasley 25), Oklahoma City-Houston 112-111 (Westbrook 29/Harden 39), Los Angeles Lakers-Portland 101-104 (Caldwell Pope 32, Harkless 26). FONTE:GAZZETTA.IT