Terza doppietta stagionale su tre gare per le Mercedes, con Bottas 2°. Le rosse spingono il tedesco rispetto al monegasco con gli ordini dal muretto, ma il passo gara non c’era. Quarto Verstappen, sesto Gasly che si prende il punto del giro più veloce. Giovinazzi 15°
Il GP numero 1000 della storia della Formula 1 è firmato Lewis Hamilton. Il campione del mondo della Mercedes aveva detto alla vigilia che la cosa non lo interessava più di tanto. Ma sotto sotto, il prestigioso successo in Cina (per lui è il sesto su questa pista, il 75° GP in assoluto) non può non farlo sorridere, anche perché dopo tre gare Lewis ha ritrovato la vetta della classifica.
Tre gare e tre doppiette d’argento, visto che Valtteri Bottas è arrivato secondo. La Ferrari si è presa il podio con Sebastian Vettel, che oggi non ha avuto abbastanza passo per attaccare le rivali. Bruciato allo start da Leclerc, che ha chiuso 5° dietro a Max Verstappen, Seb è stato sicuramente aiutato dalla scelta del muretto rosso di spingere più lui rispetto al monegasco, che in gara non ha mancato di farlo notare via radio. E questo sicuramente aprirà ulteriori discussioni, anche perché la strategia ha praticamente costretto Charles a perdere una posizione ulteriore rispetto a Verstappen. Ma la verità è che queste polemiche sono secondarie rispetto a un tema più importante: in Cina le Ferrari non sono state veloci come le Mercedes, che hanno vinto tre gare su tre e sono tornate schiacciasassi come a Melbourne. Per il Mondiale è allarme serio, e siamo solo alla terza gara.
MCLAREN COLPITE — Al via lo scatto migliore è stato quello di Hamilton e Leclerc. I due di Mercedes e Ferrari, in teoria dal lato sporco della pista, sono stati abili a sfilare alla prima curva rispettivamente Bottas e Vettel, portandosi in prima e terza posizione. In retrovia Kvyat ha perso la sua Toro Rosso nella deriva ha innescato un incidente con la McLaren di Sainz: ne hanno fatto le spese lo spagnolo e l’altra McLaren di Norris (poi ritirato), entrambi costretti a rientrare ai box per cambiare il musetto. Per Woking un inizio di gara disastroso.
ORDINE A LECLERC — All’11° giro, vedendo l’allungo di Hamilton, la Ferrari ha ordinato a Leclerc di far passare Vettel. Il monegasco non l’ha presa bene, ma la scelta si è imposta per il teorico ritmo migliore del tedesco e per l’obbligo di provare ad attaccare Bottas senza lasciare alla Mercedes la completa gestione della situazione: in questa fase Hamilton era riuscito a guadagnare infatti una decina di secondi abbondante sulle rosse. Ma nei tre giri successivi Vettel non è riuscito nell’operazione e Leclerc via radio si è lamentato (“E allora adesso?”), prendendosi in risposta un “Facciamo il nostro lavoro, resta concentrato”.
ATTACCO MAX — Al 18° giro Max Verstappen, in coda alle Ferrari, ha inaugurato la serie dei pit stop montando le gomme dure. Il Cavallino è andato in marcatura e ha mandato ai box Vettel, che è uscito dalla corsia davanti all’olandese della Red Bull. Che ovviamente si è giocato la sua chance, attaccando e infilando Sebastian al tornantino: il ferrarista ha però gestito l’uscita di curva e in trazione ha potuto accelerare sfilando la Red Bull di Max. Tutto questo al 20° giro.
DOPPIO PIT — Al 22° è toccato alla Mercedes, prima con Bottas, e poi con Hamilton al 23° con Leclerc nello stesso momento. Il giro delle soste ha favorito Vettel che si è ritrovato a 6 secondi da Bottas e 7 da Hamilton. E su gomma dura è iniziata una seconda gara, con Leclerc il più penalizzato perché ha perso una posizione ritrovandosi dietro a Verstappen. Dai box Ferrari gli hanno detto di spingere e al 35° giro, in crisi con le gomme, la Red Bull ha chiesto a Max di rientrare. Imitato da Vettel al 36°. La mossa della Ferrari ha allarmato la Mercedes che al 37° giro ha chiamato il doppio pit stop di Hamilton e Bottas tornati in pista con Leclerc tra di loro. Il monegasco si è difeso con i denti dall’assalto del finlandese, tenuto dietro per due giri, così che Vettel è riuscito a tornare sotto. Il tedesco ha sfilato il compagno di squadra che al 43° giro ha effettuato la seconda sosta, ritrovandosi così dietro a Verstappen. Davanti non è più cambiato nulla, colpi di scena di affidabilità come in Bahrain non ce ne sono stati e Hamilton è andato a chiudere davanti a Bottas, Vettel, Verstappen, Leclerc, Gasly, Ricciardo, Perez, Raikkonen e Albon, bravo a chiudere a punti dopo il tremendo incidente di ieri. Solo 15° Antonio Giovinazzi, costretto a una gara dal fondo. Prossima tappa tra due settimane in Azerbaigian. FONTE:GAZZETTA.IT