Battuto il Genoa: decisive anche le parate di Sirigu in una gara segnata dalle tante occasioni fallite dai padroni di casa con Lapadula e Lerager fino alla scossa finale di Kouame, ma non basta . Per i granata è il quinto risultato utile consecutivo: negli ultimi tre mesi hanno perso solo una partita
Soffre e vince il Toro, stringe i denti e festeggia: l’ex Ansaldi e due parate strepitose di Sirigu spediscono all’inferno un buon Genoa. Per il Toro è un sabato da leoni: sbanca Marassi dopo una battaglia vera, agonisticamente intensa, a tratti dura. Mazzarri conquista tre punti pesantissimi verso l’Europa
SAN SALVATORE — E’ molto probabile che se non avesse avuto tra i pali il suo “San Salvatore”, il Torino sarebbe rientrato nello spogliatoio sotto almeno di un gol. L’istinto che Sirigu ci mette al trentacinquesimo sul colpo di testa di Lerager (assist di Criscito) è il manifesto della sua stagione da copertina: il guizzo è da numero uno di valore assoluto, e permette a Mazzarri di restare a galla in un primo tempo nel quale è stato spesso sommerso dall’alta marea sollevata dal Genoa di Prandelli. Già, perché nonostante la gradinata Nord scioperi restando fuori dallo stadio, la voglia che ci mette il Grifone in campo è esemplare e il primo tempo è tutto di marca rossoblù. Più pimpante, voglioso, si fa preferire nell’occupazione degli spazi con il suo quattro quattro due molto dinamico quando è il Genoa che deve attaccare. Troppo schiacciato e a corto di idee il Torino della prima parte, schierato con un linea di centrocampo a cinque (con Baselli in mediana, e uno spaventato Berenguer a supporto di un isolato Belotti), e che deve rinunciare anche a De Silvestri lasciato in tribuna per non avere ancora del tutto recuperato dopo l’intervento al naso rotto.
GENOA OK AI PUNTI — Ai punti, dopo quarantacinque minuti, il Genoa avrebbe meritato il vantaggio. Non è certo un calcio spettacolare quello che produce la squadra di Prandelli, ma è il massimo possibile con gli uomini che ha a disposizione. E questo è certamente un merito. Il Toro, forse impaurito dalla grande voglia dei rossoblù, non riesce mai a tirare in porta per metà partita, mentre il Grifone si divora almeno tre occasioni da rete: già detto del miracolo di Sirigu al 35’, bisogna ricordare anche il colpo di testa di Zukanovic al 21’ di poco fuori (raccogliendo una punizione di Sturaro), che colpisce a difesa piazzata male e con Sirigu battuto, e la girata senza fortuna dal cuore dell’area di Lapadula (37’) sui tabelloni. Molto prima, Doveri lascia correre su un contatto nell’area rossoblù tra Ansaldi e Criscito (14’), e Moretti salva alla disperata su Sanabria (16’).
LA FUCILATA DELL’EX — Quando si rientra dall’intervallo, dopo appena centoventi secondi Lapadula si divora la quarta occasione potenziale del Genoa. Ma, stavolta, passa pochissimo per raccogliere i primi segnali di Torino: dopo cinquanta minuti sui taccuini si annota il primo tiro in porta dei granata con Meité, conclusione sporcata dai difensori rossoblù. Prandelli prova a dare una spallata alla gara lanciando nella mischia la velocità di Kouame, ma il paradosso è che la spinta del Genoa comincia ad affievolirsi mentre un po’ alla volta, sulle folate degli esterni Aina e Ansaldi, il Toro inizia a risalire la corrente. Il primo segnale è il calcio di punizione di Baselli dal limite (13’), di poco fuori. Passano cinque minuti e si verifica l’episodio che sblocca la parità: Aina si lancia al galoppo in contropiede, aiutato da Belotti, ripartenza concretizzata da una fucilata da Ansaldi. Gol da ex senza esultanza, il terzo dell’argentino in questo campionato, il secondo contro il Genoa (aveva segnato anche all’andata).
Prandelli ricorre alla tecnica di Bessa (al posto di Veloso), mentre Mazzarri riconferma la staffetta tra Parigini subentrato a Berenguer: nell’ultimo quarto d’ora la gara sale di tono, vola qualche colpo di troppo, il Genoa chiede un rigore per una presunta spinta di Aina su Kouame (Doveri non concede il penalty dopo un silent check), i granata sprecano due contropiedi per chiudere i conti. Baselli nel finale si fa ammonire: era in diffida, salterà Torino-Milan. Le ultime speranze del Genoa s’infrangono sul muro eretto da Sirigu: strepitoso, a tre minuti dalla fine, quando vola su un colpo di testa di Kouame, così come Radu quando si oppone a Parigini nel recupero in contropiede. E’ la firma di “San Salvatore” su una vittoria che rilancia prepotentemente le ambizioni europee di questo Toro. FONTE:GAZZETTA.IT