Grazie al pareggio tra Tolosa e Lilla, il club parigino ha conquistato l’ennesimo titolo nazionale. Ma già si pensa all’Europa e al mercato. “Spero in tre o quattro rinforzi”, afferma il tecnico Tuchel. Ecco la nuova “lista della spesa”
Alla fine gliel’ha regalato il Lilla. Con un pari a Tolosa la squadra di Galtier, seconda a -16 e a 5 giornate dal traguardo, ha ufficializzato il titolo del Psg. Un sollievo per il club della capitale che nelle ultime due settimane aveva sprecato ben tre partite per chiudere il campionato. Il pari con lo Strasburgo in casa (2-2), le sconfitte a Lilla (5-1) e a Nantes (3-2) avevano tra l’altro aperto una fase di dubbi per il Psg che nel posticipo della 33ª giornata ha piegato 3-1 il Monaco al Parco dei Principi con la tripletta di Mbappè. Con i monegaschi è tornato anche Neymar dopo un’assenza lunga 13 partite a causa dell’infortunio al piede destro. La festa “scudetto” sarà boicottata dagli ultrà che protestano contro la chiusura parziale della curva. Per Verratti è il sesto titolo francese. Il primo parigino per Buffon e il decimo in carriera. Per Dani Alves, invece, si tratta del 39° trofeo in carriera: il brasiliano incrementa così il suo primato tra i giocatori in attività.
OBIETTIVO CHAMPIONS — E ora si ricomincia. E la storia è la stessa di sempre. Archiviato con un po’ di patemi finali l’ottavo scudetto, il Psg riparte all’assalto della Champions League, il grande sogno che l’emiro del Qatar vuole realizzare a tutti i costi. Aveva promesso ai tifosi di portare la coppa più ambita a Parigi entro cinque anni, quando si comprò il club della capitale, nel 2011. Sono passate otto stagioni, e nelle ultime tre il Psg è uscito sempre agli ottavi, dopo quattro annate ai quarti. Nonostante il miliardo e poco più speso finora. Pagando invece errori di gestione e di prospettiva. E non è detto che il prossimo anno le cose andranno meglio, nonostante la presenza di Neymar e Mbappé. Intanto Tuchel prepara il mercato: “Spero in tre o quattro rinforzi”.
STELLE — Le due stelle dovrebbero restare almeno un’altra stagione, blindati da contratti di lungo periodo che garantiscono loro ingaggi da nababbi. Soprattutto a Neymar che incassa 39 milioni netti l’anno. Mbappé si deve accontentare di dieci, ma avrebbe già fatto sapere che l’aumento è necessario, considerato anche il corteggiamento del Real Madrid. E anche perché i gol segnati dal francese sono più del doppio in Ligue 1 del brasiliano. Il titolo di campione del Mondo poi ne ha cambiato lo status a livello internazionale, come attesta il quarto posto nella classifica del Pallone d’oro. Ney è arrivato dodicesimo.
CENTROCAMPO — Il Psg comunque lavora per rinforzare la squadra. Tuchel si aspetta tre o quattro innesti. Niente follie però, causa fair-play finanziario. Servono comunque innesti di qualità, anche per far dimenticare le delusioni di Champions. E a centrocampo in priorità, il settore più fragile, dove solo Verratti offre garanzie e giura fedeltà: “Pronto a restare a lungo”. Paredes è arrivato solo a gennaio e deve ambientarsi. Negli ultimi tempi, il Psg ha giocato spesso con i fuori ruolo Marquinhos e Bernat in regia. Tra i profili soppesati si parla di Allan del Napoli, Herrera dello United o di Ndombele del Lione. Ma siamo lontani dai tempi di Motta, Matuidi e Rabiot.
PUNTE — Va poi rigenerato l’attacco. Oltre a Neymar e Mbappé, c’è da valutare il caso Cavani. Il Matador va in scadenza nel 2020, ma a 32 anni e con un ingaggio da 14 milioni non rappresenta il futuro. E neppure Choupo-Moting, giocatore non all’altezza di prestigio e ambizioni parigine, diventato titolare solo per gli infortuni dei più illustri colleghi. A Parigi piace l’idea Kean e sarebbe già arrivata l’offerta a Raiola perché non rinnovi con la Juventus, ma a Tuchel andrebbe bene anche Pépé del Lilla, secondo miglior marcatore (19), dopo Mbappé.
GIGI — Tra i pali si attende il rinnovo di Buffon. L’ex bianconero tratta un anno in più e uno in opzione, con un ingaggio confortevole oltre i 7 milioni netti. Ma nelle ultime settimane sono emerse voci di interesse anche per altri portieri, indipendentemente dal futuro dell’ex bianconero e di Areola. In difesa Alves attende il rinnovo e scalpita: «Io so come si vince». «Era in campo anche con lo United», gli ha replicato seccamente Tuchel. Ma il club non può marginalizzare l’amico di Neymar. Rischia di più Meunier, per far posto a Kehrer, pupillo di Tuchel. Il capitano Silva, che farà 35 anni a settembre, vuole chiudere a Parigi. Ma gli va pure trovato un erede. FONTE:GAZZETTA.IT