I giallorossi faticano a Perugia, ma restano secondi dietro al Brescia, mentre al Barbera gli uomini di Stellone non vanno oltre l’1-1 con il Padova ultimo. Finale incandescente e pareggio nello scontro salvezza tra Foggia e Livorno
Il Lecce fatica ma passa a Perugia, mantenendo il passo del Brescia capolista con cui si scontrerà domenica, mentre termina solo 1-1 la sfida del Barbera tra il Palermo terzo in classifica e il Padova ultimo. Vincono Ascoli, Cosenza e Cremonese, che si avvicinano alla zona playoff, il Pescara non va oltre lo 0-0 a Carpi e finisce 2-2 lo scontro salvezza tra Foggia e Livorno, un rigore sbagliato a testa, entrambi negli ultimi dieci minuti.
PERUGIA-LECCE 1-2 — La partenza è nel segno del Perugia, che si rende più volte pericolosa soprattutto con Verre. Il Lecce risponde solo al 29’ con un tiro dalla distanza di Majer che termina di poco sopra la traversa. Il vantaggio arriva al 38’ con La Mantia di testa, al termine di un’azione nata da calcio d’angolo che Liverani deve aver fatto ripetere decine di volte e che i suoi eseguono qui alla perfezione. Al 44’ però il Perugia trova il pareggio, meritato, grazie a uno splendido gol di sinistro di Falzerano. La ripresa si apre sotto il diluvio e con il Lecce che torna in vantaggio con il sinistro di Falco su sponda di La Mantia al 55’. Nel finale doppia occasione per il Perugia, ma Vigorito è pronto e i giallorossi conquistano tre punti d’oro.PALERMO-PADOVA 1-1 — Il Barbera esplode al 14’ grazie alla rete di Trajkovski, un tiro dalla distanza che trova la deviazione di Ceccaroni che spiazza Minelli. Ma meno di 60 secondi dopo il Padova reagisce e pareggia con Pulzetti, che spedisce in rete la respinta di Brignoli su tiro di Bonazzoli. Al 39’ Baraye viene atterrato in area da Haas, l’arbitro Illuzzi assegna il rigore per il Padova, ma Brignoli resta concentrato e para il tiro, centrale e non potentissimo, di Capello. Il Palermo ci prova in tutti i modi, ma la squadra di Centurioni tiene complicando la vita ai rosanero.
FOGGIA-LIVORNO 2-2 — Quattro gol e due rigori parati nello scontro salvezza di Foggia. I padroni di casa trovano il vantaggio al 7’ grazie all’autogol di Di Gennaro su cross di Cicerelli. Il Livorno non molla, va vicino al pari con Raicevic prima e Di Gennaro poi, ma nel suo momento migliore arriva il 2-0 del Foggia, al 39’ con il sinistro al volo di Kragl. Gli ospiti entrano in campo bene nella ripresa e Murilo al 47’ ha una grande occasione per accorciare le distanze su cui Leali fa un miracolo di tacco. Al 68’ il gol arriva, grazie alla punizione dalla trequarti di Diamanti messa in porta da Gori, che al 76’ firma la doppietta, questa volta di testa. All’84’ il fallo in area di Luci su Kragl vale il calcio di rigore per il Foggia: sul dischetto va Mazzeo, ma Zima con l’aiuto del palo para un penalty pesantissimo. Il colpo di scena arriva al 92’ con il rigore per il Livorno e l’espulsione di Billong, ma la scena si ripete e Leali ferma il tiro di Giannetti.
CITTADELLA-CREMONESE 1-3 — Lombardi subito in vantaggio grazie al gol di Piccolo al 3’, una botta dal limite dell’area che sbatte sulla traversa e poi va in rete. Ma l’assedio continua, nel primo quarto d’ora Benedetti salva sulla linea il pallonetto di Montaldo, Claiton divora un gol di testa a mezzo metro dalla porta spedendola sul palo e Piccolo manca il bis impegnando Paleari con un rasoterra potente. Al 25’ però il raddoppio arriva, con il sinistro di Montaldo su cui il portiere del Cittadella potrebbe fare facilmente molto meglio. I padroni di casa accorciano le distanze su rigore trasformato dall’ex Scappini, ma in chiusura è Carretta a mettere al sicuro il risultato.
COSENZA-SPEZIA 1-0 — La gara si apre con uno Spezia pericoloso che al 9’ sfiora il vantaggio con un diagonale di Da Cruz. Al 13’ però gli ospiti si ritrovano in dieci per l’espulsione di Mora per tocco di mano in area: Tutino batte il rigore, Lamanna lo neutralizza. Il Cosenza ci prova a più riprese ma per il gol occorre aspettare il 55’, quando Dermaku spinge in porta il pallone finito sul palo dopo il colpo di testa di Embalo. FONTE:GAZZETTA.IT