Decisione ufficiale: l’Italia la spunta con una rimonta lunga e sofferta su Tokyo e Singapore. Fondamentale la volontà dei giocatori di restare in Europa per la conclusione della loro stagione. Binaghi: “Frutto del nuovo assetto dello sport”
Finals a Torino dal 2021 al 2025. Stavolta la decisione è ufficiale. L’Atp l’ha comunicata poco fa. L’Italia ce l’ha fatta con una rimonta e una lunga e sofferta trattativa finale. Ma perché a Torino e non in Asia con le presumibilmente più ricche proposte di Tokyo e Singapore? Le indiscrezioni di queste settimane portavano verso una sola direzione: la volontà dei giocatori di restare in Europa per la conclusione della loro stagione. Così nel momento in cui Londra, la sede uscente (organizzerà ancora le Finals nel 2019 e nel 2020), non ha trovato l’accordo con l’Atp sui 78 milioni di euro per il montepremi quinquennale, la proposta italiana è diventata molto competitiva. Anche se fino all’ultimo i sette membri del board che ha effettuato la scelta, hanno chiesto ulteriore documentazione per cancellare ogni dubbio sulla decisione. Il no di Londra ha evidentemente pregiudicato le possibilità di Manchester, che rischiava di essere vista come un’ipotesi di ripiego dopo il lungo e fortunato periodo passato nella capitale britannica, con grandi successi di pubblico e di sponsor.
CALENDARIO – La volontà di restare in Europa è legata anche al calendario. Che prevede fra la fine di settembre e la metà di ottobre la sua fase asiatica. I giocatori avrebbero dovuto tornare in Europa, disputare altri tornei (fra cui il Masters 1000 di Parigi-Bercy) e poi riprendere il volo per il Giappone o per Singapore (le Finals si disputano nella terza settimana di novembre). Meglio evitare. E scegliere una piazza che non ha mai ospitato le Finals, ma che ha dimostrato grande affidabilità nel mondo del tennis con il successo della partnership Fit-Coni Servizi (oggi Sport e Salute) per gli Internazionali di Roma e l’avvio dell’operazione Next Gen a Milano.
NEW YORK E ROGER – Si giocherà dunque nella seconda metà di novembre al Pala Alpitour, impianto costruito per le Olimpiadi del 2006 e dotato di 14.700 spettatori di capienza. L’Italia non ha mai ospitato le Finals. Che si sono disputate 13 volte a New York, 10 a Londra, 6 a Francoforte, 5 a Shangai, 4 ad Hannover, 3 a Houston e in un’occasione anche a Tokyo (la prima edizione, nel 1970, vittoria di Stan Smith), Parigi, Lisbona, Sydney, Melbourne, Boston, Stoccolma e Barcellona. Roger Federer è il plurivincitore delle Finals: le ha vinte sei volte, Lendl si è fermato a cinque con Sampras e Djokovic, mentre nei primi anni ’70 fu il romeno Ilie Nastase a dominare la scena con quattro successi.
PARLA BINAGHI – E’ stato il presidente della Federtennis Angelo Binaghi a firmare materialmente il contratto con l’Atp. Anche lui sottolinea la “vittoria di squadra”: “Per questa straordinaria vittoria devo ringraziare prima di tutto il sottosegretario con delega allo Sport Giancarlo Giorgetti, il Governo italiano, senza il cui decisivo supporto non sarebbe stato possibile neppure pensare di candidarci. L’intervento pubblico in favore delle Finals rappresenta il primo frutto del nuovo assetto dello sport italiano e della spinta propulsiva derivante dalla nascita della Sport e Salute SpA. Grande merito va attribuito anche alla sindaca Chiara Appendino, la cui appassionata tenacia è stata fondamentale nel mantenere alto lo spirito `combattivo´ del gruppo e servirà in futuro per aggregare attorno al progetto le energie del territorio. È stata lei a farci ripartire con rinnovata caparbietà quando sembrava che non ci fosse più niente da fare. E’ un success del sistema-Paese”.
ITALIANI AL MASTERS – Nel corso della sua storia le Atp Finals hanno visto la partecipazione di soli due giocatori italiani. E’ accaduto nel 1975 a Stoccolma e nel 1979 (ma era la conclusione della stagione 1978) a New York. Nel primo caso toccò ad Adriano Panatta giocare nella capitale svedese. Nel girone iniziale, il romano perse con Ashe, Nastase e Connors. Qualche mese dopo, Adriano avrebbe infilato il filotto Roma-Parigi-Coppa Davis (senza pero partecipare al Masters a fine stagione). Sfortunata anche la partecipazione di Corrado Barazzutti nel 1978 con tre sconfitte con Dibbs, Gottfried e Ramirez. Sono passati 40 anni. E se Fognini… FONTE:GAZZETTA.IT