L’azzurro gioca la sua miglior partita nella serie, Williams fa la differenza con 33 punti e LA passa 129-121 alla Oracle, nonostante i 45 punti di Durant. Venerdì la sesta, inattesa partita
Non è un cliché. I Clippers sono davvero una squadra che non smette mai di stupire, che va ad imporsi a casa dei Warriors bicampioni in carica e super favoriti per il titolo e si merita un’altra partita, gara-6 venerdì a Los Angeles. Il 129-121 di gara-5 non è stato un colpo di fortuna, ma quel “mix di arroganza e lavoro duro”, per dirla come l’eroe della serata Lou Williams (33 punti e 10 assist), che ha permesso a Los Angeles di stupire per tutta la stagione. Golden State ha avuto il miglior Kevin Durant di sempre nei playoff, un mostro da 45 punti che ce la sta mettendo tutta per dimostrare di essere il più forte del pianeta. Non è bastato, perché i Clippers hanno cuore, hanno Williams in forma straordinaria, hanno avuto il miglior Danilo Gallinari della serie (26 punti), e non hanno ancora voglia di andare in vacanza. Sono sotto 3-2, venerdì proveranno a stupire ancora. I Warriors sono avvisati.
CLIPPERS SHOW — Los Angeles ha vinto di squadra, con Lou straordinario a toglierla dai guai con 8 punti di fila quando Durant aveva rimesso avanti Golden State a 2’42” dalla fine. “Adoro come abbiamo giocato – gongola Rivers -. Ci eravamo detti di essere noi stessi, cosa che non eravamo ancora riusciti a fare per una partita intera in questa seria: è stato bello vedere che siamo tornati noi”. I veri Clippers sono quelli che dominano l’area con 54 punti, che difendono e tengono i Warriors a 11/32 al tiro nell’ultimo periodo. Sono quelli con la miglior panchina Nba, con Williams eccezionale e Montezl Harrell (24 punti con 11/14 al tiro) dominante vicino al ferro. Sono quelli alimentati dall’inesauribile energia di Pat Beverley, non solo cagnaccio difensivo ma devastante coi suoi 17 punti e soprattutto con 14 rimbalzi, e JaMychal Green, ancora centro titolare e ancora un problema per i Warriors. Sono quelli in cui Gallinari assomiglia alla miglior versione di se stesso ammirata per tutta la regular season. “E’ tornato lui – chiosa Rivers, anche se l’azzurro ha chiuso 9/22 dal campo -. Abbiamo fatto un lavoro migliore per metterlo in condizione, ma ci ha messo tanto del suo. E’ stato fantastico, ne avevamo bisogno. E ora penso che in gara-6 farà ancora meglio perché ha capito cosa deve fare per fare canestro”.
FLOP WARRIORS — Golden State cade quando accarezzava già la semifinale di conference con Houston. Dopo le due partite dominate a Los Angeles, i Warriors sono tornati quelli altalenanti della regular season, troppo impegnati a specchiarsi nella loro bellezza per accorgersi che gli avversari non si scansano semplicemente perché hanno davanti la squadra più forte in circolazione. “Pensavamo che fosse tutto scontato, che ci fosse tutto dovuto – si arrabbia Kerr -. Questi però sono i playoff Nba, dove se non difendi non vinci”. Durant è stato eccezionale, unica arma offensiva sempre efficace, tanto che quasi da solo aveva cancellato i 10 punti di vantaggio che i Clippers avevano a 8’ dalla fine. Ma non ha trovato aiuto: Curry non si è mai acceso nonostante i 24 punti, Thompson ne ha messi 22 ma solo 7 nella ripresa, Green ha ringhiato ma non è riuscito (se non per 4’) ad alzare i giri in difesa, coi Clippers che hanno chiuso col 54,1% al tiro.
LA PARTITA — Warriors avanti 41-37 alla prima sirena ma i Clippers, ritrovato Gallinari (10 punti nel primo periodo), fanno capire di essere in partita e provano la fuga prima dell’intervallo, toccando il 67-58 a due minuti dal riposo dove arrivano sul 71-63. Green a 9’08 dalla terza sirena fa 81-66 Clippers, Durant riporta i campioni a -3 ma il 7-0 prima di fine periodo permette a LA di cominciare gli ultimi 12’ avanti 104-94. L’attacco ospite va in tilt per 4 lunghissimi minuti, in cui Durant con un parziale di 14-3 permette il 118-117 Warriors con 2’42” sul cronometro. I Clippers non hanno ancora finito di stupire: Williams li riaccende con 8 punti consecutivi, Gallinari sigilla il 10-0 col 127-118 a 33” dalla fine. E’ l’apoteosi di una squadra che non si arrende mai. E che adesso, senza più avere nulla da perdere, vuole fare paura ai campioni.
Golden State: Durant 45 (9/14 da due, 5/12 da tre, 12/12 tiri liberi), Curry 24, Thompson 22. Rimbalzi: Green 7, Looney 7. Assist: Iguodala 8.
LA Clippers: GALLINARI 26 (6/11, 5/11, 3/3 tl), 7 rimbalzi, 2 assist, 1 recupero e 1 persa in 41’35”. Williams 33 (11/17, 1/2, 8/9 tl), Harrell 24, Beverley 17. Rimbalzi: Beverley 14. Assist: Williams 10. FONTE:GAZZETTA.IT