L’azzurro piega il serbo in tre set e conquista in Ungheria il secondo torneo dopo Gstaad 2018. Matteo sale così al numero 37 del mondo
A sette giorni esatti dallo storico successo di Fabio Fognini a Montecarlo, il tennis italiano brinda per la vittoria a Budapest di Matteo Berrettini che succede nell’albo d’oro a Marco Cecchinato battendo in finale il serbo Filip Krajinovic per 4-6 6-3 6-1 in un’ora e 41 miniuti. E da domani l’azzurro sarà numero 37 del mondo (suo nuovo best ranking), terzo italiano delle classifiche Atp dopo Fabio Fognini numero 12 e Marco Cecchinato numero 19.
MONTAGNE RUSSE — Con sicurezza Matteo tiene a zero il primo turno di battuta, spingendo da subito con la prima di servizio e chiudendo appena possibile con pregevoli sbracciate di dritto. Nel secondo game Berrettini arriva alla palla break che però non trasforma, ma sale comunque sul 2-1 con 8 punti su 8 al servizio. Krajinovic si dimostra altrettanto solido al servizio, mettendo in campo prime palle a tre quarti di velocità per il 3 pari e nel settimo game l’azzurro cede il primo quindici alla battuta dopo 12 punti consecutivi; con una pregevole smorzata di rovescio Berrettini recupera da 0-15, poi un ace al centro e ancora una palla corta, questa volta con il dritto, per salire 4-3. Sul 4 pari Berrettini smarrisce la prima, commette doppio fallo in apertura, e Krajinovic si fa trovare pronto ad aggredire per arrivare alla doppia palla break. Sulla prima il serbo mette di poco fuori con il dritto, sulla seconda è l’azzurro a sotterrare con un rovescio in back finito a mezza rete. Il serbo non molla un punto e arriva comodo al triplo set point. Il primo lo sbaglia mettendo in rete un rovescio lungolinea, il secondo lo trasforma quando Berrettini mette in corridoio un recupero di rovescio. Ora le parti si sono rovesciate: Krajinovic gioca con maggior fiducia, ma Berrettini regge. Sul 3-2 è l’azzurro ad arrivare alla palla break che però Krajinovic annulla con un ace a uscire. Con l’errore di rovescio il serbo offre a Berrettini una seconda palla break che l’azzurro manca nuovamente mettendo in corridoio con il rovescio incrociato. Ma la terza palla break è quella giusta: a Krajinovic scappa il rovescio e Berrettini sale 4-2. Con il servizio ritrovato, l’azzurro sale 5-2, poi con la palla corta di rovescio si procura due set point che però Kranjinovic annulla con pazienza, salvandosi in angolo sul 5-3. L’azzurro, con il servizio, vola avanti 40-0 e gli è sufficiente il primo dei tre set point consecutivi per pareggiare il contro dei set. E’ il serbo a vacillare nel primo game del terzo set e con un rovescio lungolinea si procura il break che lo manda avanti 1-0 e servizio. Berrettini è sempre più solido e nel quinto game pizza un secondo break che lo lancia avanti 4-1. Ormai la partita è saldamente nelle mani del romano che con il dritto arriva al match point sul 5-1 trasformato dall’ultimo errore del match di uno spento Krajinovic.
VERSO ROMA — Per Berrettini è il secondo titolo Atp della carriera dopo la vittoria nel luglio scorso a Gstaad in finale su Roberto Bautista Agut. Per l’Italia il terzo titolo dell’anno dopo Cecchinato a Buenos Aires e Fognini a Montecarlo, il 65° nella storia Open. Berrettini vince il suo secondo titolo a 23 anni e 16 giorni; meglio di lui solo Francesco Cancellotti che vinse il secondo titolo a Palermo nel 1984 a 21 anni e 6 mesi, Stefano Pescosolido che vinse a Tel Aviv nel 1993 il suo secondo titolo Atp a 22 anni e 3 mesi e Adriano Panatta che vinse il secono titolo a Borunemouth nel 1973 a 22 anni e 8 mesi. E tra due settimane iniziano gli Internazionali d’Italia. FONTE:GAZZETTA.IT