I granata agganciano i rossoneri in classifica e possono credere all’Europa. La squadra di Gattuso non perde solo il quarto posto, ma ora rischia di rimanere fuori dalle coppe

Il Toro vede le stelle, il Milan precipita all’inferno. Belotti e Berenguer esaltano la notte magica dei granata in un Olimpico stracolmo e ribollente di entusiasmo: la squadra di Mazzarri mette la freccia, conquista i tre punti che valgono l’aggancio proprio ai rossoneri e il quinto posto in classifica, a due punti dalla zona Champions. Serata vibrante, intensa e storica per il Toro che non batteva il Milan da diciotto anni.

LA VOGLIA DEL TORO — Di voglia ce n’è da vendere, e quella del Toro si vede subito: i primi venti minuti dei granata sono di ferocia e pressione in tutte le zone del campo. Il Milan non dà, però, l’impressione di restare stupito di fronte all’impeto del Toro: si compatta davanti a Donnarumma, con Kessie e Paquetà molto stretti intorno a Bakayoko. Gli anticorpi studiati da Gattuso funzionano, mentre il Toro la metta sul piano fisico a centrocampo provando a colpire con gli inserimenti centrali di Berenguer e le sgroppate di Ansaldi sulla sinistra. In mezzo un paio di colpi proibiti che stonano con un primo tempo sostanzialmente corretto: come la gamba di Conti sul petto di Ansaldi (al 13′) punita con l’ammonizione dall’arbitro Guida, e l’atterramento di un Rincon lanciato a rete da parte di Paquetà (tre minuti dopo), sanzionato ancora con un giallo.

L’ATTENZIONE DEL MILAN — Nel miglior momento del Toro della prima metà della gara, il Milan ha il merito di non far soffrire eccessivi problemi a Donnarumma che deve seguire con lo sguardo una punizione di Ansaldi (17′) finire sui tabelloni e una conclusione di Meité (19′) spegnersi in tribuna. Verso la mezzora, la sfida si riequilibra. Spinto dalle iniziative individuali, la squadra di Gattuso chiama Sirigu a due interventi per niente banali: il primo squillo è di Suso alla mezzora, poi il numero uno del Toro chiude lo specchio a Calhanoglu in uscita (al 44′). In mezzo (al 39′) l’occasione di Belotti, su assist di Ansaldi, sulla quale Donnarumma è attento.

IL GRANDE TORINO — All’intervallo sono brividi, sulle note di un “Giorno di pioggia” dei Senso Unico. Tutti i ventiseimila e cinquecento spettatori dello stadio Olimpico (tifosi del Milan compresi) accompagnano con un religioso silenzio, liberato da un lungo applauso, il ricordo del Grande Torino scomparso nella tragedia di Superga, e di cui il prossimo quattro maggio cadrà il settantesimo anniversario. Lucine bianche all’Olimpico accese in tutti i settori, mentre nell’aria risuona la formazione di quella squadra invincibile.

MAZZARRI ESPULSO — La veemenza del Toro si ripropone anche in avvio di ripresa, in una partita che sale di tono e che presto diventa spigolosa. Dopo quattro minuti, Belotti chiede un calcio di rigore per l’abbraccio di Musacchio: Guida fa correre tra le proteste dei calciatori in campo e della panchina granata. Passano sette minuti, e Suso (già ammonito) trattiene platealmente Izzo: l’arbitro fischia la punizione, ma grazia lo spagnolo evitandogli il secondo cartellino giallo. Arriviamo così al nono, quando Guida ritiene falloso l’intervento di Nkoulou su Cutrone a centrocampo. Mazzarri accenna la protesta con il quarto uomo e Guida allontana immediatamente il tecnico alla sua sesta espulsione in campionato.

BELOTTI FA TREDICI — Spinto da uno stadio divenuto ormai incandescente, il Toro continua a spingere e trova l’episodio favorevole. Accade all’undicesimo, quando a pochi passi da Donnarumma, Izzo è spinto da Kessie. Guida fischia subito il rigore, mimando con le braccia il gesto della spinta, anche il controllo al Var con Rocchi conferma: dal dischetto Belotti non perdona, realizzando il suo tredicesimo gol in campionato. Gol dedicato al compagno Djidji, operato proprio in settimana al menisco. Gattuso corre ai ripari, lanciando nella mischia Piatek al posto di uno spento Paquetà. La gara si mette sul duello fisico a tutto campo, ne fa le spese Moretti che si becca un cartellino giallo: era diffidato, salterà il derby.

BERENGUER IN BUCA — Il Milan reagisce con l’orgoglio, ma si ferma sulla traversa colpita da Bakayoko (21′). È una fiammata spenta tre minuti dopo da una giocata al bacio di Berenguer: collo pieno perfetto e palla in buca. Per lo spagnolo è il secondo gol in questa stagione, dopo quello di Frosinone, e il terzo da quando veste la maglia del Toro. Bakayoko è uno degli ultimi ad arrendersi, e al 35′ con un colpo di testa chiama Sirigu a una parata difficile. Le ultime briciole di speranze per Gattuso muoiono sul cartellino rosso stampato in faccia a Romagnoli (al 36′) per un applauso ironico a Guida. Per Gattuso e il suo Milan è stata proprio una serataccia. FONTE:GAZZETTA.IT


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