Iago, Lukic e De Silvestri firmano l’ultimo successo di una annata memorabile. Di Immobile il gol della bandiera laziale
Il Toro saluta il campionato con una bella vittoria contro la Lazio, per tre a uno, ponendo il settimo sigillo su una stagione che sì si chiude senza Europa ma che sarà ricordata per essere stata quella dei record: la squadra di Mazzarri archivia la stagione al settimo posto, lasciandosi dietro la Lazio a 59 punti. I 63 punti del Toro valgono il record nella storia del club nell’epoca della Serie A a tre punti, e con la vittoria di oggi il Toro di Mazzarri conquista anche il primato di punti in casa (38) in un campionato di Serie A.
ORE 14.48: IL MORETTI DAY Ci possono essere motivazioni che vanno ben oltre la classifica, i punti e la vittoria a spingere ventiquattromila cuori granata a riempire (anche) in questa ultima giornata di campionato l’Olimpico Grande Torino. Uno dei questi, e senza dubbio il più emozionante, si materializza alle quattordici e quarantotto, quando tutto lo stadio si alza in piedi per applaudire l’ultima volta da giocatore di Emiliano Moretti. Piovono applausi, scivola anche qualche lacrimuccia per il Moro, accompagnato dalla moglie Carolina e dai due bambini, dopo seicento presenze da professionista, ventuno anni di carriera, gli ultimi sei vissuti sempre a cento all’ora con la maglia granata. E con l’etica e la professionalità come una quotidiana stella polare. Il Moro è stato una delle bandiere di questo Toro contemporaneo, e questo il popolo granata glielo riconosce: mentre compie il giro di campo, accompagnato dal direttore operativo del Toro Alberto Barile e dopo un appassionante abbraccio con il presidente Urbano Cairo, da ogni settore si alza il coro “Emiliano uno dei noi”. La Curva Maratona lo omaggia con uno striscione, “Un uomo vero, un condottiero, il popolo granata l’hai reso fiero! Grazie Emiliano”. E i cori per Moretti, che entra in campo all’84’ al posto di Izzo raccogliendo la seconda standing ovation della domenica e ricevendo la fascia di capitano da Belotti, continuano anche mentre lo speaker dà lettura delle formazioni. Insomma, oggi è solo il Moretti day. Tutto il resto può passare anche in secondo piano.
PALLEGGIO E CONTROPIEDE E d’altronde lo spettacolo offerto da Torino e Lazio nel primo tempo è lo specchio della tipica gara da fine stagione. Godibile il palleggio della squadra di Mazzarri per larga parte del primo tempo, l’undici di Simone Inzaghi prova a rispondere con qualche pericoloso contropiede. Nulla da far battere i cuori, tant’è che il primo tiro della partita cade dopo venticinque minuti, quando Aina scarica tra le braccia di Proto. Bisogna aspettare il finale per mettere a verbale una seconda e doppia mini emozione: Sirigu disinnesca in uscita un contropiede di Cataldi (al 42’) e per poco, due minuti dopo, una carambola non favorisce Lukic nell’area della Lazio, la cui deviazione fortuita sul tiro di Aina si spegne di poco oltre il palo.
UNO-DUE IN 120’ Quando inizia la ripresa, al Toro vengono i “due minuti” e in centoventi secondi piazza l’uno-due che mette alle corde la Lazio. Dopo sei minuti ci pensa Iago Falque a spezzare l’equilibrio, raccogliendo un assist direttamente da fallo laterale di Aina con la difesa romana che colpevolmente lo lascia libero nel cuore dell’area. Il galiziano chiude l’annata con un bottino di sei gol in campionato. Due minuti dopo Meité innesca Lukic in contropiede: il serbo scappa via, mette a sedere Proto e raddoppia (per lui è il secondo gol stagionale). I giocatori granata corrono tutti verso la panchina ad abbracciare Moretti.
LA FESTA FINALE La partita diventa anche divertente, e la Lazio ha il merito di non mollare. Al 21’ ci pensa Immobile a rimettere i suoi in corsa raccogliendo il filtrante di Parolo: gol dell’ex, senza esaltare, il suo sedicesimo in campionato e il numero novantanove in Serie A. A dieci dalla fine, De Silvestri con un tocco morbido, la chiude sul 3-1. Si arriva così alla festa dopo il novantesimo, con il giro di campo di tutti i giocatori accompagnati dalle loro famiglie a raccogliere l’applauso del pubblico. Anche se i 63 punti non sono bastati per entrare in Europa, i tifosi intonano il coro “grazie ragazzi” e sono in piedi nel riconoscere a questo Toro di aver vissuto un anno da protagonista. E da record. FONTE:GAZZETTA.IT