Il nuovo tecnico vuole vedere nascere il progetto senza prime donne e guai social. Mauro si prepara al braccio di ferro con il club e in Italia accetterebbe soltanto la Juventus
Il futuro è già cominciato, sigillato in un accordo che adesso è diventato anche firma: Antonio Conte è il nuovo allenatore dell’Inter e ieri a Milano ha messo tutto nero su bianco: triennale da 9 milioni netti a stagione più bonus. Manca l’ufficialità, ma è solo un ultimo dettaglio, perché l’ex c.t. ha già dettato le linee guida alla società. Punti fermi di un progetto nel quale non c’è spazio per Mauro Icardi. Non è una questione di qualità tecniche o di palmares. Il punto centrale della vicenda sono i valori morali. La squadra viene prima del singolo. Sempre. Su questo Conte non transige, non lo ha mai fatto e non ha intenzione di mettere in dubbio le sue certezze proprio adesso che sta per affrontare la sfida più difficile – ma forse per questo più affascinante – della sua carriera: provare a spodestare la Juve dal trono d’Italia. La sua Inter dovrà rappresentarlo in tutto: dovrà avere fame, desiderio di sacrificarsi e voglia di vincere. Dovrà essere un gruppo coeso dal primo giorno, con un’unità di intenti su cui far forza nei momenti più complicati, perché ci saranno anche quelli, come nella normale natura delle cose. Per tornare a vincere serve un gruppo di lavoro che ragiona come un solo individuo, non c’è spazio per prime donne. Niente pose sexy sui social, niente attacchi velati alla società, niente permessi speciali o rientri in ritardo. Per queste e per altre ragioni il desiderio di Conte è cominciare l’avventura senza più veleni o tensioni, con la vicenda Icardi definitivamente chiusa. Insomma, per dirla alla Briatore: «Icardi, sei fuori!».
STRAPPO INSANABILE Conte non vuole cominciare la stagione avendo ancora nello spogliatoio il giocatore che ha minato la serenità dell’ambiente nell’ultima stagione: vuole rompere col recente passato e tenere Icardi è un rischio troppo alto che non vuole prendersi. La società ha deciso di mettere Mauro sul mercato e Conte non si è opposto, l’unica richiesta è quella di evitare di portare ancora per le lunghe la questione. Quindi la missione di Ausilio e Marotta sarà doppia: garantire all’ex c.t. una rosa il più possibile definitiva già dal giorno del raduno e, prima di quella data, aver definito il futuro di Icardi. Che sarà lontano dall’Inter. E pazienza se il lungo braccio di ferro potrebbe portare alla fine Mauro alla Juventus: la nuova Inter vuole nascere senza l’uomo della discordia, con tutti i rischi del caso.
IL FUTURO Rischi che sono elevatissimi, sia a livello tecnico sia a livello societario. Icardi infatti ha detto più volte di voler rimanere all’Inter e nelle ultime settimane la moglie-agente Wanda Nara non ha perso occasione per ribadire il concetto, in tv o sui social. Però è sempre più evidente l’impossibilità di percorrere questa strada dopo lo strappo di febbraio. Certo, poi bisogna fare i conti con i capricci del giocatore e le offerte che arriveranno sulla scrivania dei dirigenti nerazzurri. Icardi è legato all’Inter da un contratto in scadenza nel 2021 che prevede una clausola rescissoria da 110 milioni, valida solo per l’estero ed esercitabile fino al 15 di luglio. Ecco, saremmo già fuori tempo massimo. Anche per questo è lecito pensare che l’Inter sia pronta ad ascoltare qualsiasi offerta – e quindi anche dall’estero – decisamente inferiore alla clausola. Ma non per questo può svalutare quello che a tutti gli effetti è ancora un patrimonio della società. L’Inter si accontenterebbe di 70-80 milioni, e riuscire a definire la cessione entro il 30 giugno metterebbe anche in sicurezza il discorso plusvalenze legato ai paletti del fair play finanziario, da soddisfare per l’ultima volta prima di uscire dal settlement agreement. Ma non sono tanti i club che possono permettersi una cifra simile. L’Atletico è un interlocutore reale, che ha bisogno di rifarsi il look in attacco vista la partenza certa di Griezmann. Madrid è una città che andrebbe bene a Icardi, anche se il suo desiderio è quello di restare in Italia. E qui torniamo al nodo cruciale, perché in Italia c’è solo un club che può permettersi Mauro e che l’argentino accetterebbe: la Juve. Indipendentemente da Icardi, comunque, l’Inter prenderà un nuovo numero 9 che sarà Edin Dzeko, il preferito di Conte sin dai tempi del Chelsea. L’accordo col giocatore c’è già, resta da trovare l’intesa con la Roma per il cartellino, impossibile da raggiungere finché i giallorossi non avranno il d.s. nuovo. Poi una volta ceduto Icardi l’Inter cercherà un altro big in attacco. Ma questa è un’altra storia. FONTE:GAZZETTA.IT