Gli Azzurri prendono subito in mano il gioco e creano numerose occasioni nella prima mezzora. Nel secondo tempo cala l’intensità e a tratti anche l’attenzione, con gli ellenici che però non ne approfittano
Adesso c’è da restare con i piedi per terra, perché un successo così potrebbe anche dare alla testa. La Grecia non è una squadra di fenomeni ma in fondo anche la Francia campione del mondo perde in Turchia: invece l’Italia continua la sua rincorsa all’Europeo con vittorie e bel gioco. Un 3-0 ad Atene, in uno stadio mezzo vuoto, giocando da grande squadra. Gol di Barella (il migliore), Insigne e Bonucci, recuperato alla causa Belotti tra i migliori in campo, e una ripresa in totale controllo. Quante volte ci siamo lamentati in passato degli azzurri che non riuscivano a far valere la loro cifra tecnica superiore? Con Mancini non succede più e il risultato è la giusta conseguenza di un atteggiamento dominante, in casa e fuori. Ci saranno partite più difficili ma, grazie anche al 2-0 della Finlandia alla Bosnia, la strada verso il 2020 sembra spianata.
ERRORI C.T Ci sono anche i demeriti del c.t. Anastasiadis che si concede in tutto e per tutto agli Azzurri (in maglia bianca) per un tempo. Prima scegliendo un modulo poco congeniale, il 4-1-4-1, nel quale alcuni interpreti sono fuori posizione. A cominciare dal centrocampista Zeca spostato terzino destro, zona dove Emerson imperversa e dove nascono tutte le azioni più pericolose. E poi mostrandosi subito preoccupato di non subire gol. Così gli Azzurri possono impostare alti e, con il solito possesso palla Jorginho-Verratti, comandare.
9 MINUTI DA SBALLO I gol in 9 minuti, tra il 24’ e il 33’. L’1-0 di Barella, davvero scatenato, su azione di Belotti che a sinistra si “mangia” Manolas. Il 2-0 al 30’, sempre su break di Barella a centrocampo, con fuga di Insigne ed esterno a battere il povero Barkas. Un gol da vero 10. Infine Bonucci di testa, a schiacciare palla e Papastathopoulos, 3-0. Potevano essere di più nel primo tempo se ancora Barella e Insigne non avessero tirato sul portiere a porta vuota.
GRECIA CAMBIA Ripresa un po’ più equilibrata, con la Grecia che cambia subito due uomini (Kourbelis e Kolovos) inserendo Mavrias e Siopis, per passare a un 4-3-1-2 in teoria rischioso ma che alza un po’ il baricentro. Siopis di piazza dietro a due punte larghe, Masouras avanza a sinistra e Fortounis a destra: il 10 greco, solissimo nei primi 45’, con il nuovo sistema entra più nel gioco. Ma il suo gran tiro da fuori a metà ripresa trova un Sirigu insuperabile.
CONTROLLO E BARKAS Gli azzurri preferiscono coprirsi e colpire in ripartenza, con un risultato ormai acquisito e la Bosnia tra settantadue ore. L’occasione capita a Insigne, solo in area, ma Barkas si supera. E sulla risposta greca, un bel contropiede, al 32’ Masouras si trova tra i piedi la palla del 3-1 ma si fa raggiungere dai difensori azzurri. Poi Barkas si esalta ancora nel finale sui tiri da fuori di Florenzi e Insigne, negando una goleada che gli azzurri avrebbero meritato. In classifica, dopo 3 giornate, abbiamo già 3 punti sulla Finlandia già sconfitta e nettamente inferiore. Godiamoci questa ripartenza di bel gioco alla ManCity di Guardiola, anzi alla ManCiny… FONTE:GAZZETTA.IT