La magia dell’attaccante nerazzurro e il tap-in del centrocampista del Betis spediscono l’Albiceleste in semifinale contro il Brasile. La sfida è in programma il 3 luglio alle 2.30 italiane
L’Argentina va nel segno di Lautaro Martinez. Nonostante i limiti già evidenziati nella prima fase, l’Albiceleste riesce a superare anche lo scoglio vinotinto e a conquistare l’accesso in semifinale. A trascinare la Seleccion contro un Venezuela timido ma rognoso, sono state le reti del Toro (autore di uno splendido colpo di tacco sotto misura) e un facile tap-in di Lo Celso nel momento di maggior spinta avversaria. Seconda rete nel torneo per l’attaccante nerazzurro (la sesta in dieci presenze). L’Albiceleste ha comunque scherzato con il fuoco mantenendo in bilico il risultato fino a metà ripresa, ma alla fine si è presa anche una parziale rivincita sullo stesso campo in cui cinque anni perse la finale mondiale contro la Germania. Messi e compagnia hanno anche sfatato un piccolo tabù contro quei rivali imbattuti nei precedenti tre scontri diretti, con vittoria venezuelana nell’ultimo confronto proprio a ridosso del torneo. Prossimo ostacolo il Brasile, martedì a Belo Horizonte.
LAUTARO SHOW L’Argentina chiarisce subito all’avversario le proprie intenzioni bellicose. Attacca a testa bassa e, grazie a un mix di rapidità, pressione alta, raddoppi di marcatura sistematici e costante ricerca della verticalizzazione, manda in crisi un avversario sceso in campo con troppa timidezza. Il tridente scoperto in corso d’opera, con Messi appena dietro a Lautaro e Aguero, funziona ancora una volta e mantiene in costante allarme la difesa vinotinto. L’intesa tra il Kun e il Toro genera il primo brivido dopo 3’, ma Farinez ci mette una pezza. Il talentuoso portiere venezuelano si deve però arrendere al 10’ su un velenoso tacco di Lautaro, che devia il rasoterra di Aguero quel tanto che basta per spingere la palla in rete. Il vantaggio repentino dà ulteriore fiducia a una Seleccion che, una volta tanto, dimostra sicurezza anche dietro senza concedere nulla all’avversario. L’Argentina dà la sensazione di poter raddoppiare e chiudere il discorso con facilità, soprattutto quando la palla è tra i piedi del Toro, pericolo costante negli ultimi 20 metri davanti a Farinez grazie alla costante mobilità, gli scatti improvvisi e la capacità di giocare a uno massimo due tocchi
SCALONI CI RIPROVA E meno male che anche stavolta ci pensa Lautaro, perché Aguero risulta macchinoso e Messi continua a girare con il freno a mano tirato. Dalla Pulce, anche stasera nessun lampo e poca partecipazione alla manovra in attesa che accenda finalmente la luce nell’ultima parte del torneo. Nel frattempo c’è il Toro, protagonista anche al 49’ con un potente destro che si stampa sul palo esterno alla sinistra di Farinez. Poi, a metà ripresa, l’inspiegabile mossa di Scaloni, che toglie Lautaro per Di Maria esattamente come accaduto contro il Paraguay. Senza la capacità del nerazzurro di tenere alta la squadra, la Seleccion inizia improvvisamente ad arretrare e a subire la spinta venezuelana fino ad allora giusto accennata. È proprio allora che la Vinotinto costruisce la migliore occasione della serata con Hernandez, bravo a sfondare sulla destra e lasciar partire un potente destro respinto a fatica da Armani. Per fortuna della Seleccion è l’unico serio rischio prima della zampata che archivia il risultato al 74’, frutto di una corta respinta di Farinez su improvviso tiro di Aguero e tap-in vincente del nuovo entrato Lo Celso. Un sospiro di sollievo per l’Albiceleste, ma c’è da giurare che a tenere banco in patria saranno nuovamente le infelici mosse di Scaloni a partita in corso. FONTE:GAZZETTA.IT