Il boliviano vince 6-2 6-4, ma la settimana milanese resta da applausi per il 17enne toscano. L’altro finalista è il serbo Petrovic
Si ferma in semifinale Lorenzo Musetti, all’Aspria Tennis Cup – Trofeo Bcs. Ma quella giocata sulla terra dell’Harbour Club Milano resta comunque la migliore settimana tra i professionisti del 17enne toscano, che potrà ricordare un giorno questo torneo come quello del lancio nel tennis dei grandi. A stoppare il carrarino a un passo dall’ultimo è stato il numero 1 del tabellone, il boliviano Hugo Dellien (93 Atp), a segno per 6-2 6-4 in un’ora e 15 minuti, dopo che Lorenzo aveva provato a invertire la rotta con un ottimo avvio di secondo parziale (4-1). Il sudamericano, che già aveva eliminato nei quarti Tommy Robredo, è riuscito però a cambiare marcia quando serviva, proponendo al suo avversario un tennis troppo solido per essere scalfito dalle pur brillanti iniziative dell’azzurro, che negli ultimi game ha semplicemente finito la benzina. In finale, a contendergli il titolo, ci sarà il 27enne serbo Danilo Petrovic, che sta trovando quest’anno una certa continuità ad alto livello dopo tante stagioni passate nelle retrovie. Petrovic ha staccato il pass per l’ultimo atto grazie a una prova di grande sostanza contro l’indiano Sumit Nagal, uno che a dispetto del passaporto (e di una vittoria nel doppio juniores a Wimbledon) preferisce di gran lunga la terra all’erba: 7-5 6-2 il risultato.
PAROLA DI COACH A rendere merito a Musetti, malgrado la sconfitta, c’è anche il coach Simone Tartarini, da sempre al fianco del toscano. “In effetti non ci aspettavamo questo risultato – racconta – ma ovviamente si tratta di una piacevolissima sorpresa. Dopo la vittoria tra gli Under 18 in Australia, Lorenzo ha cominciato subito ad affrontare i tornei Challenger, il cui livello è mediamente alto. E ogni torneo presenta la situazione in cui puoi perdere al primo turno o arrivare in fondo. A Lorenzo lo dico sempre, il suo livello è tale da pensare di arrivare alla fine, ma ovviamente ci sono anche gli avversari. Nell’ultimo mese ha perso alcune partite in cui è stato incerto nei momenti importanti. Non faceva il suo gioco, aveva paura. Per questo siamo arrivati a Milano un po’ timorosi, con sensazioni non troppo positive. E allora gli ho detto di giocare rilassato, senza pensare al risultato. Ero tranquillo perché in allenamento ha sempre svolto un lavoro di qualità. Se non ci sono i risultati arrivano ansia e pressione, ma io non ho mai avuto dubbi sul suo conto. Questa semifinale ci ripaga del lavoro fatto ed è un ottimo punto di partenza”. FONTE:GAZZETTA.IT