Fabio subisce lo statunitense e perde 6-3 7-6 (12) 6-3 poi perde la testa
NERVOSO La maledizione della seconda settimana di Wimbledon colpisce ancora Fabio Fognini: il ligure ha perso in tre set (6-3 7-6 6-3 in 2 ore e 28 minuti) dallo statunitense Tennys Sandgren e per la quinta volta in carriera lascia i Championships al terzo turno. Sembrava un terzo turno ampiamente alla portata, contro un giocatore che ama l’erba ma che non ha i colpi e la continuità recente dell’azzurro; e invece Sandgren ha giocato un signor match, sbagliando pochissime palle in lunghezza e tenendo sempre con molta autorità i propri turni di battuta. Fabio invece è apparso sotto tono, svogliato e anche un po’ lento. I primi game sono lo specchio fedele della partita: palla break mancata da Fabio nel primo game e break subito dell’azzurro nel secondo game dopo aver mancato la palla dell’1-1. Il primo lampo di Fabio arriva nel terzo game con uno strepitoso rovescio lungolinea gli vale il controbreak. Fabio sembra carburare sempre meglio, ma a Sandgren non sbaglia un colpo. Ogni palla gli resta dentro e nell’ottavo game piazza il break per il 5-3 che gli vale il set. Fabio è nervoso (a un certo punto si lancia anche in una delle sue esternazioni “Maledetti inglesi, scoppiasse una bomba su ‘sto circolo”…) e anche il secondo set inizia con una palla break da salvare; altre quattro palle break (di cui due con due spettacolari palle corte) Fabio le salva per salire 2-1. E’ il momento migliore per l’azzurro che nel game successivo, dopo il medical time out chiesto, si trova 0-40 con tre occasioni per fare il vuoto, ma Sandgren regge, si aggrappa al servizio e riprende Fabio sul 3 pari. Sul 5 pari Fabio commette la frittata, perde il servizio dopo avr salvato una palla break con ul bel rovescio lungolinea e Sandgren arriva a servire per il secondo set. Qui c’è la reazione di Fabio che gioca più vicino alla riga di fondo, Sandgren sbaglia due rovesci e il ligure arpiona il tie break. Qui Fabio arriva per quattro volte arriva al set point, ma non ha la forza di fare quel quindici che potrebbe cambiare le sorti della partita. L’azzurro salva tre set point, ma si arrende per 14-12 quando sbaglia un rovescio. La partita è segnata, Fabio ormai non c’è più, subisce il break per il 4-2 Sandgren che poi arriva a servire per il match sul 5-3. Fabio salva il primo match point con un buon attacco con il dritto, salva anche il secondo con una rovescio lungolinea, ma alla terza occasione Sandgren chiude attaccando Fognini nell’angolo del dritto. Sul pallottoliere di Fognini 5 ace, 6 doppi falli, il 67% di prime, 42 vincenti, 37 errori gratuiti e 28 punti in 35 discese a rete. Sandgren invece ha chiuso con 13 ace, il 63% di prime, 32 vincenti e 18 errori gratuiti. In campo ora anche il nostro Matteo Berrettini, impegnato contro l’argentino Diego Schwartzman. “Questo – ha dichiarato Fabio – è il bello e brutto del tennis. Lui ha servito benissimo e mi faceva giocare male. Ho preso un break stupido a inizio partita e perdere il secondo set in quella maniera mi ha tagliato le gambe. Ho avuto troppi alti e bassi, non sono mai riuscito a comandare bene gli scambi. La palla non rimbalzava bene e nella trance agonstica ho esternato il mio disappunto in malo modo. Chiedo scusa se qualcuno si fosse offeso per quello che ho detto. La partita è girata lì, se andavo un set pari, credo che me la sarei giocata fino in fondo. Poi magari perdevo, ma sarebbe stata un’altra partita. Ora vado al mare e il mio prossimo torneo sarà Umago”. FONTE:GAZZETTA.IT