Lo spagnolo vince per il 10° anno consecutivo sulla pista tedesca, precedendo Viñales e Crutchlow. 4° Petrucci davanti a Dovi. Rossi solo 8°
È il suo vialetto di casa, una sorta di proprietà privata su cui i tedeschi dovrebbero cominciare a fargli pagare delle tasse. Marquez vince ancora al Sachsenring, inanellando la decima vittoria di fila su questo tracciato della Sassonia che pare cucito alla perfezione addosso alla sua classe. Il quinto trionfo stagionale, ottenuto davanti a Viñales e Crutchlow fa andare in vacanza Marquez con un bottino cospicuo: ben 58 punti di vantaggio su Dovizioso (5°), il primo degli inseguitori. Più di due GP: pazzesco!
NESSUNA INSIDIA Successo mai in discussione, per Marquez, con un allungo nelle fasi iniziali, nessun rivale a insidiarlo, se si eccettuano le prime curve dopo la partenza, e una tranquilla gestione del finale e del relativo, temuto, degrado delle gomme. Alle sue spalle si conferma Viñales, ma arrivato a 4″5 con la Yamaha, mentre due pedine della linea verde, e presunte insidie, come Quartararo e Rins, finiscono nella ghiaia. Ottimo il terzo posto di Crutchlow, che non saliva sul podio dal Qatar.
GLI ITALIANI Il primo degli italiani è Petrucci, che festeggia il rinnovo in Ducati con un bel 4° posto (partiva 12°) davanti al compagno Dovizioso, con cui ha lottato a lungo, e a Miller. In ombra Rossi, solo 8°, mai in grado di aggredire gli avversari e cambiare passo e a tratti in lotta con l’Aprilia di Aleix Espargaro, poi caduto.
LA GARA Si parte con il sole e temperature più basse, dopo la pioggia della notte che pulisce la pista e spariglia le certezze legate alla scelta delle mescole. Opzioni molto varie di gomme, con Petrucci, Dovizioso, Viñales e Rins con la hard dietro; Rossi e Quartararo con doppia media e Marquez con hard-media. Al via lo scatto premia Marquez che si invola, mentre Quartararo al 2° giro è già out per una caduta e Rins si lancia all’inseguimento del leader. Pochi giri e Marquez scava il solco, con Rins a distanza di sicurezza e Viñales terzo seguito da Crutchlow. A 11 giri dalla fine Rins si getta via: caduta alla curva 11 e bis della scivolata di Assen. Segnale pericoloso per un pilota regolare come lui. I riflettori si spostano sulla lotta per il 2° posto, con Crutchlow che fa sentire il fiato sul collo di Viñales salvo poi perderne la scia per un errore, e un nutrito gruppo (Petrucci, Dovi, Mir, Miller e Rossi) in battaglia per il 4° posto. Se lo accaparra Petrucci, dolorante al dito dopo la caduta del giorno prima, con piglio e bravuta. Un piccolo raggio di sole per l’Italia in una giornata che fa brillare sempre di più la stella di Marquez. Che taglia il traguardo a braccia incrociate e se ne va in spiaggia con una sicurezza incrollabile. FONTE.GAZZETTA.IT