Il match più lungo della storia del torneo di Londra per una sfida fra due marziani: 7-6 1-6 7-6 4-6 13-12 dopo 4 ore e 57’. Il serbo bissa il 2018 e porta a 5 i successi. Roger spreca 2 match point dopo un’innumerevole serie di giocate irreali, ma di fronte c’era un grandissimo Nole
Entra nella storia, il 14 luglio 2019. Wimbledon ha vissuto la finale più bella, intensa e lunga di sempre, a dispetto del primo tie break del quinto set giocato nell’ultimo atto della storia ultracentenaria dello Slam sull’erba. Dopo 4 ore e 57 minuti di battaglia memorabile e indimenticabile il re di Wimbledon non scende dal trono. Novak Djokovic bissa il successo del 2018, trionfa per la quinta volta e spezza il sogno di Roger Federer di portare a casa il nono successo: 7-6 1-6 7-6 4-6 13-12 lo score. Federer manca il suo 21° titolo dello Slam e Djokovic sale a quota 16, a meno due da Rafael Nadal. E’ una finale leggendaria persa da Federer con 94 vincenti e in cui lo svizzero ha finito facendo più game e più punti di Djokovic (218 a 204), ma alla fine ha premiato il giocatore più freddo e capace di giocare meglio i punti importanti. Nel 2008 Nadal e Federer giocarono per 4 ore e 48 minuti: quel record, nonostante il primo tie break al quinto set della storia londinese, è stato cancellato.
LA PARTITA Federer inizia come aveva iniziato contro Nadal: ottimo al servizio, un po’ più falloso con il dritto, che fatica a trovare. Tiene il primo game a quindici con due ace (uno esterno e uno al centro), un servizio vincente e l’accoppiata servizio-dritto. Nole fa ancora meglio conservandolo a zero. Nel quarto game arriva l’unica palla break di tutto il set ed è in favore dello svizzero, che se la procura grazie al rovescio di Nole che finisce in corridoio. Ma il serbo esce vittorioso dal primo punto cruciale del match con la compiacenza di Federer che mette largo un dritto inside-out. Il servizio di Federer consente allo svizzero di tenere tutti i turni di battuta con molta facilità e quanto gli viene meno, nel settimo game, Federer sopperisce alla grande con un game tutto d’attacco tenuto a zero con solo colpi vincenti. La conclusione al tie break è inevitabile e i due ci arrivano con 10 punti ceduti al servizio da Federer, 11 da Djokovic. Il primo mini break è per Djokovic, con Federer che sbaglia un rovescio. Sul 3-2 Federer risponde bene e costringe all’errore Nole che poi subisce un secondo mini break consecutivo quando sbaglia con il dritto. Federer sale fino al 5-3 e si gioca al servizio la palla per salire 6-3, ma in uscita dal servizio mette il dritto in corridoio. Nole ringrazia e con 4 punti consecutivi firma un primo set che più equilibrato di così non poteva essere. Nel secondo Federer continua ai livelli del primo set, anzi gioca perfino meglio di dritto, mentre Nole smette da subito di spingere. I suoi colpi dal fondo sono visibilmente più lenti e Federer ne approfitta per volare 4-0. Sembra una partita completamente differente, Nole smette di lottare, perde ancora la battuta, questa volta a zero, e Federer pareggia il conto dei set: 7-6 il primo per il serbo in 58 minuti, 6-1 il secondo per Federer in 25 minuti.
SFIDA FRA TITANI Nel terzo set Djokovic rialza subito il ritmo, Federer si mantiene a velocità di crociera molto sostenuta. Il servizio dello svizzero viaggia alla perfezione: tre game tenuti a zero, due a 15 e uno a 30. Nole fatica di più con quattro game tenuti a 15, uno a 30 e uno terribile ai vantaggi. E’ il nono game che potrebbe segnare la partita: qui Federer arriva al set point che Djokovic cancella con una prima vincente. Al tie break Federer inizia con una stecca di rovescio, Nole invece è perfetto, sale 5-1, poi sbaglia un dritto, Federer tiene di suoi due punti di battuta recuperando fino al 4-5. Con l’ace Nole arriva al set point che trasforma sbaglia con il dritto. Dopo 2 ore e 15 minuti Djokovic sale due set a uno senza essere mai riuscito ad arrivare a palla break. Il quarto set è un po’ come nel secondo; Roger non molla un centimetro, Nole invece va momentaneamente in apnea. Il serbo subisce il break sul 2 pari e poi un secondo break di fila che lanciano Federer avanti 5-2. Qui Federer si fa sorprendere e concede la prima palla break dell’incontro. La salva con uno spettacolare rovescio vincente, ma alla seconda chance Nole fa il break e dopo 2 ore e 50 minuti strappa per la prima volta la battuta allo svizzero. Il serbo recupera da 2-5 a 4-5, ma Federer torna perfetto, tiene a zero e con uno schiaffo al volo di dritto conquista la possibilità di giocarsi il quinto set contro il numero 1 del mondo e con in palio il titolo di Wimbledon.
FINALE DRAMMATICO Il quinto è un drammone per i tifosi di Federer: sull’1-2 Roger è costretto per 3 volte a salvare palle break che cancella con il servizio. Sul 2-3 smarrisce la prima di servizio e concede altre 2 palle break a Nole; sulla prima si salva con una seconda che Nole non riesce a controllare, sulla seconda invece si getta a rete ma viene passato da un rovescio incrociato di Djokovic che così sale 4-2 e servizio. E’ la campanella dell’ultimo giro che suona nella testa dei due impavidi eroi. Federer, spinto dall’orgoglio e aiutato da un doppio fallo di Djokovic, arriva alla palla del contro break ma mette lungo un dritto. Federer vince uno scambio lunghissimo di 20 colpi, chiude con il dritto lungolinea in avanzamento procurandosi una seconda chance di rientrare in partita. Questa volta la sfrutta; scambio da 10 colpi ed errore finale di Nole che forza il dritto. Federer è sempre senza prime, ma si arrampica ugualmente sul 4 pari con l’ace numero 17. Sul 4-5 Federer serve per la prima volta per rimanere nel match: mette in rete una volée di rovescio, ma recupera e con un ace sale 30-15. Poi però, un po’ fermo sulle gambe, mette in rete un rovescio in uscita da servizio. Sul 30-30 arpiona una volée di dritto per il 40-30 e poi una prima vincente per il 5 pari. Tre ore e 45 minuti e i due leggendari protagonisti sono 5 pari. Anche Nole trema, va sul 15-30, ma si tuffa a prendere una volée di dritto e sale 6-5. Al cambio di cambio Nole chiede all’arbitro quando c’è il tie break. Si prosegue a oltranza, massimo fino al 12 pari secondo le nuove regole di Wimbledon. Per cinque volte (una sul 4-5 e quattro volte sul 5-6), Nole arriva a due punti dalla vittoria, ma Federer regge, sebbene sia ampiamente in riserva e con poche prime nell’arco. Quanto si entra nella quinta ora di gioco Federer va a servire sotto 6-7. Per la prima volta nel set tiene un game facile (a quindici) e raggiunge il rivale sul 7 pari. Djokovic torna a commettere qualche errore gratuito, Federer prova a spingere con la risposta, si conquista un break point che trasforma passando il rivale a rete. Dopo 4 ore e 10 minuti Federer va a servire per il match e arriva al doppio match point: sul primo sbaglia un dritto in uscita dal servizio e sul secondo invece viene fulminato dal passante di dritto di Djokovic.
E’ TIE BREAK Sull’11 pari l’occhio di falco dà una palla break a Federer, che però sbaglia con il rovescio. Ancora l’occhio di falco dà a Federer una seconda chance per tornare a servire per il match, ma Nole si scaraventa a rete ad annullarla. Federer poi sbaglia con il dritto e il serbo sale 12-11, garantendosi l’opportunità di approdare al primo tie break della storia sul 12 pari. Federer tiene a zero e Wimbledon ha il primo tie break in finale al quinto set sul 12 pari. E ancora una volta il tie break premia Djokovic: il serbo fa il mini break nel terzo punto, complice un serve and volley sbagliato da Federer che manda la demi volée in corridoio. Federer non recupera più il mini break e dopo un’ora e 57 minuti, con l’ultima stecca di Federer, il serbo conquista per la quinta volta Wimbledon. FONTE:GAZZETTA.IT