Finisce 3-2 per gli inglesi: una sfortunata autorete di Bremer a fine primo tempo, nella ripresa segnano anche Diogo Jota, l’esterno ex Lazio, Raul Jimenez e Belotti su rigore
Tra sette giorni in Inghilterra servirà l’impresona. Il Toro dovrà fare almeno due gol senza subirne se vorrà raggiungere i gironi di Europa League. Nella notte dell’entusiasmo granata (Olimpico strapieno), la squadra di Mazzarri s’inceppa e capitola 3-2 in questo Playoff di andata, davanti al proprio pubblico, dal Wolverhampton. L’autogol di Bremer, Diogo Jota e Jimenez scavano una differenza consistente, il momentaneo 1-2 di De Silvestri e il rigore nel finale di Belotti (quinto gol in cinque gare europee) riaccendono una fiammella di speranza.
FUORI IL GIOIELLO Sarebbe stato necessario ingaggiare uno stregone alla vigilia di questo Torino-Wolverhampton per esorcizzare il pensiero di Nuno Espirito Santo, il tecnico portoghese di questo Wolverhampton molto poco inglese e tanto portoghese (come lo è anche l’arbitro Dias e l’intera quaterna arbitrale). Il tecnico con la barba dei Lupi regala la prima sorpresa di questa notte europea, lasciando in panchina il gioiello dei Wolves, quel Ruben Neves al quale vengono preferite la fisicità e la presenza scenica di Saiss (scelta tecnica, quindi, come filtrerà poi dallo spogliatoio inglese). Non è l’unica sorpresa del Wolverhampton nell’assetto iniziale, dove figura sulla destra anche Traoré, che spedisce Jonny in panchina. Mazzarri invece vota la fiducia al Toro d’Europa protagonista di questo cammino che lo ha portato fino al Playoff di Europa League: fuori Rincon, dentro Berenguer in una posizione molto flessibile tra la trequarti e un centrocampo imbottito con Baselli e Meité. Davanti c’è la coppia dei nuovi gemelli granata, Belotti-Zaza.
IL PIEDE DI SAN SALVATORE Squadre a specchio: maglie granate disposte con il 3-5-2, anche i Lupi rispondono con lo stesso modulo. Uno stadio Olimpico trasformato in una bolgia (c’è il primo pienone della stagione: 24.091 spettatori, incasso di 561.930 euro) spinge gli uomini di Mazzarri, ma all’inizio si viaggia sui binari dell’equilibrio, con una partita che si riempie di duelli fisici. Equilibrio rotto, talvolta, dalle sgroppate di Traoré sulla destra, che approfitta della serata da dimenticare di Ansaldi, e dagli strappi di un Meité che si prende, a tratti, la scena. E’ proprio da un’incursione di Traoré che matura la prima occasione della serata, favorita da un errore in disimpegno di Ansaldi, sulla quale Diogo Jota calcia a botta sicura all’altezza del dischetto ma trova un Sirigu in serata da grandi interventi: il piede di “San Salvatore” è decisivo.
LA TESTA DI NKOULOU Se gli inglesi si fanno preferire nella prima parte del primo tempo, quando si scollina il ventesimo il Toro inizia a venire fuori. La prima scossa la dà Nkoulou, e siamo al ventesimo spaccato: il difensore camerunese colpisce forse troppo bene di testa raccogliendo un cross di Izzo, ma il suo colpo di testa si stampa sulla traversa. Tre minuti dopo è il Wolverhampton a tentare il colpaccio, con un colpo di testa di Dendoncker solo davanti a Sirigu: per un soffio non inquadra la porta. Scorrono poi, probabilmente, i migliori dieci minuti del Toro, nei quali c’è: l’assolo di Zaza concluso con un tiro alto (35’), un bell’incrocio di Belotti spettacolare che dà l’illusione del gol (37’) e un’incornata di Izzo che impegna Rui Patricio (39’).
IL SORPASSO Si arriva così al minuto numero quarantuno, quando si verifica il primo episodio chiave di questa notte. De Silvestri e Vinagre duellano a suon di colpi di testa su una palla al limite sinistro dell’area del Toro fino a quando l’arbitro Dias decide di assegnare una punizione agli inglesi tra le proteste di tutto il Toro. Dagli sviluppi arriva il gol dei Lupi che stappa la serata: il traversone di Moutinho è velenoso, Bremer la tocca di testa e punisce il suo portiere, l’incolpevole Sirigu.
ANSALDI IN TILT A certificare la difficoltà in questa serata di Ansaldi, ci pensa ancora una volta Traoré: dopo quattro minuti dal rientro in campo delle squadre, l’esterno dei Wolves si beve l’argentino nell’area del Toro e mette al centro un palla comoda comoda per Diego Jota che deve solo appoggiare in porta. E’ lo zero due degli inglesi che gela l’Olimpico. Ma se Ansaldi toglie, due minuti dopo Ansaldi restituisce con il cross-assist per la testa di De Silvestri: è l’1-2 immediato del Toro che ridà coraggio all’Olimpico. Entrano Lukic e Rincon nella mediana granata, poi anche Aina (per Berenguer, Meité ed Ansaldi), Jonny per Traoré e Neto per Diogo Jota negli inglesi. Il Toro rischia di capitolare ancora al 23’, ma la chiusura di Bremer è provvidenziale su Jimenez. Il messicano però non perdona tre minuti dopo: prende palla a centrocampo, salta netto Izzo, s’invola verso Sirigu approfittando di Nkoulou che non chiude la diagonale in copertura e piazza il tris in coda a una ripresa dominata dagli inglesi. Nel finale però, al 44’, il rigore di Belotti (il disastroso Vinagre atterra proprio il Gallo) riaccende la fiammella della speranza. FONTE:GAZZETTA.IT