Tanti gol all’Olimpico con gli ospiti dell’ex Andreazzoli che rispondono ai gol di Under, Dzeko e Kolarov con Pinamonti, Criscito e Kouamé
È la Roma di Fonseca, scintillante a tratti, terribilmente goffa in altri. Mancano gli equilibri, mancano soprattutto i difensori centrali. E Petrachi farà bene a correre ai ripari non con uno, ma anche con due pedine in quella zona del campo. Altrimenti la Roma sembra destinata a soffrire a lungo, perché Fazio e Jesus hanno mostrato tutti i loro limiti (e anche Mancini quando è entrato non è andato poi meglio). Un gol e un assist di Dzeko non bastano dunque, nonostante un primo tempo in cui i giallorossi hanno costruito tanto ma hanno pagato le solite amnesie di Juan Jesus. Dall’altra parte, invece, Andreazzoli ha costruito un Genoa sfacciato e che vuole giocare, bravo a recuperare il risultato in ben tre circostanze. Il che, oltre che il gioco, testimonia anche buona personalità. Alla fine finisce 3-3 e se nella Roma si sono messi in mostra soprattutto Dzeko e Under, nel Genoa gli applausi vanno a Pinamonti, Schone e Kouame.
BOTTA E RISPOSTA Fonseca è costretto a rinunciare a Perotti e lancia dal via Kluivert, Andreazzoli invece piazza Lerager come trequartista per aumentare il potenziale offensivo del suo Genoa. Le prime fiammate fanno capire subito che sarà una partita scintillante, perché la Roma gioca sempre in verticale ma il Genoa sa come farle male negli spazi. La copertina iniziale è tutta per Under, che dopo 6′ apre i giochi con una serpentina in area conclusa con un sinistro che non lascia scampo a Radu. Due minuti dopo il turco potrebbe anche bissare i giochi, ma il diagonale stavolta va fuori di poco. Poi la Roma si siede, il Genoa respira e trova il pari al 16′ con Pinamonti: Jesus dorme su Romero, assist dell’argentino per la giovane punta che fa secco Pau Lopez. Il problema della Roma è che produce tanto, ma dietro mette i brividi con Fazio e Juan Jesus. Per quindici minuti i giallorossi tornano a produrre in serie, ma Radu prima dice no a Dzeko a tu per tu, poi deve arrendersi ad un gol strepitoso del bosniaco, che va via tra tre in area e insacca di destro cadendo all’indietro. Quindi ci provano anche Florenzi e Zaniolo, ma al 40′ arriva la doccia gelata. Follia totale di Jesus, che entra scomposto in scivolata su Pinamonti: rigore e 2-2 di Criscito. La ripresa si apre con la punizione magistrale di Kolarov, che da 25 metri colpisce la traversa in pieno, ma Calvarese assegna il gol grazie alla goal-line. Sembra l’inizio di una storia diversa ed invece i giallorossi per un po’ gestiscono anche la partita, ma poi on riescono più a pressare ed a tenere nella sua metà campo il Genoa. La Roma ci prova, ma vive di sbilanciamenti e di mancati equilibri, cosicché al 25′ arriva anche il 3-3: traversone perfetto di Ghiglione a girare, Mancini è in ritardo nel posizionamento e Kouame di testa non perdona Pau Lopez. La risposta della Roma è essenzialmente nervosa e arriva solo nel finale, quando Radu prima in uscita salva su Cristante e poi Zappacosta si divora il gol della vittoria da pochi passi. Finisce così, con i primi fischi dell’Olimpico per la Roma di Fonseca e Andreazzoli che si prende la sua rivincita personale. FONTE:GAZZETTA.IT