Reds primi a punteggio pieno. Lo Sheffield Utd trova il 2-2 col Chelsea, il Southampton impone l’1-1 al Manchester United
Al poker del Manchester City risponde il tris del Liverpool. E poi ancora: la rimonta dello Sheffield United in casa del Chelsea, la doppietta di Vardy che permette al Leicester di superare 3-1 il Bournemouth e di salire al terzo posto, il pari dello United a Southampton: il sabato di Premier League conferma la bellezza del campionato più seguito al mondo.
POKER CITY Bastano 68 secondi al Manchester City per aprire le danze con il Brighton: De Bruyne firma l’1-0 sull’assist di David Silva. Il City domina, ma al 37’ i campioni d’Inghilterra perdono il difensore centrale Laporte: nello scontro con Webster, il francese si fa male al ginocchio destro ed esce in barella, sostituito da Fernandinho. Per Guardiola un colpo durissimo: la retroguardia era già ridotta all’osso dopo l’addio di Kompany. Aguero rianima il City con il 2-0 al 42’ e al 55’ l’argentino cala il tris. Il 4-0 è di Bernardo Silva al 79’.
TRIS LIVERPOOL Un bel tris calato sul prato verde del Burnley è la risposta del Liverpool al poker del Manchester City. La squadra di Jurgen Klopp torna in cima alla Premier a punteggio pieno, dopo aver ceduto il comando per un paio di ore alla banda di Guardiola, con una prova di forza: la voglia di tornare a vincere il campionato inglese, dopo un’attesa di 30 anni, è una molla formidabile. Al Turf Moor non c’è storia, anche se dopo la grande occasione con la sventola di Salah al 5’, bisogna aspettare il 33’ per celebrare l’1-0 dei Reds. Un gol strano, anzi, bizzarro: Alexander-Arnold riceve il pallone da Henderson e piazza il cross, ma il pallone colpisce Wood e la carambola annichilisce Pope, trafitto all’incrocio. Quattro minuti dopo, al 37’, un errore di Mee libera il contropiede del Liverpool. Firmino avanza verso l’area, serve Mané e il rasoterra di precisione del senegalese vale il 2-0. Il Burnley si scuote nel finale del primo tempo, ma gli assalti di Barnes (43’ e 45’) non sono fortunati. Nella ripresa, i Clarets attaccano e i Reds controllano. L’uscita di Henderson ci regala l’immagine di Van Dijk capitano. All’80’, il Liverpool riconquista il pallone. Salah viaggia come un treno verso la porta: al momento del tiro, s’inserisce Firmino e il destro del brasiliano timbra il 3-0.
LA PROTESTA DI MANÈ Nella festa dei Reds, un’ombra: la rabbia di Mané quando, all’85’, Klopp sostituisce l’attaccante con Shaqiri. Il senegalese è arrabbiato con Salah per qualche peccato di egoismo da parte del brasiliano, ma poteva risparmiarsi la sceneggiata. L’allenatore tedesco al fischio finale va a salutare il popolo del Liverpool: i tifosi si godono la prima sosta della stagione in vetta alla Premier. Quattro successi di fila in questo campionato, più i nove nel finale di quello scorso: tredici vittorie consecutive sono il nuovo record dei Reds.
CHELSEA FLOP Ancora una volta allo Stamford abbiamo visto un Chelsea a due facce: aggressivo nel primo tempo, in difficoltà nella ripresa. La doppietta di Abraham (19’ e 43’) punisce gli errori della difesa dello Sheffield United, ma Robinson riapre la gara al 46’ con un tocco perfetto sul cross di Stevens e all’89’ l’autorete di Zouma permette alle “lame” di pareggiare: 2-2 e Lampard costretto a rinviare l’appuntamento con il primo successo nel suo stadio. La gioventù – 24 anni e 158 la media-età nella formazione iniziale dei Blues – è una bella cosa, ma l’esperienza resta un valore fondamentale.
UNITED A RILENTO Neppure l’operazione nostalgia, con i cori del tifo inneggianti a Cantona e Van Persie, sono riusciti a dare la scossa giusta al Manchester United: a Southampton finisce 1-1, nonostante un avversario rimasto in dieci dal 73’ per l’espulsione di Danso, allontanato dall’arbitro Dean dopo il secondo cartellino giallo. Un brutto sabato per i Red Devils: occasione perduta per mettersi alle spalle il k.o. all’Old Trafford con il Crystal Palace e la conferma che le perplessità sul mercato di Woodward non sono campate per aria. L’unico sorriso in una giornata più grigia dei nuvoloni di Southampton è stato il terzo gol in quattro gare di James: il gallese ex Swansea ha confermato di possedere doti non indifferenti. La rete del’1-0, con il pallone controllato sul suggerimento di McTominay e infilato in porta con una botta a giro, è stata un capolavoro. Lo United si è ritrovato avanti e con il match da gestire, ma qui sono emersi ancora una volta i limiti di personalità e di gioco della banda di Solskjaer. In apertura di ripresa, dopo una paratona di De Gea su Ings, è arrivato l’1-1 di Vestergaard: il difensore danese, al primo centro in Premier, ha piazzato una capocciata micidiale sul cross di Danso. L’espulsione dello stesso Danso ha costretto il Southampton a chiudersi per proteggere il pareggio. Lo United ha sfiorato il 2-1 con Young, ma dopo un lungo recupero, ben sette minuti, 1-1 e tutti a casa, sebbene con l’animo differente: scatenato nelle feste il tecnico austriaco Hasenhuttl, scuro e pensieroso Solskjaer.
VARDY BIS Jamie Vardy è tornato ai livelli di tre stagioni fa. La sua doppietta apre e chiude il discorso con il Bournemouth. Il centravanti segna al 12’, ma al 15’ Wilson regala l’1-1 al Bournemouth. Il belga Tielemans trova il 2-1 al 41’ e al 73’ c’è il 3-1 di Vardy. Il Leicester di Brendan Rodgers è imbattuto e terzo. Anche il Crystal Palace di Roy Hodgson viaggia come un treno: l’1-0 sull’Aston Villa, con il gol di Jordan Ayew al 73’, vale il quarto posto. Ospiti in dieci dal 54’ per l’espulsione di Trezeguet. Annullato nel recupero l’1-1 del Villa con Lansbury.
ALTRE Il West Ham supera 2-0 il Norwich: Haller al 24’ e Yarmolenko al 56’. Il Watford conquista il primo punto. A Newcastle la squadra di Gracia passa al 2’ con Hughes, ma al 41’ c’è l’1-1 di Schar. FONTE:GAZZETTA.IT