Ottima gestione della gara per la squadra di Andreazzoli. A Montella non basta il rigore nel finale trasformato da Pulgar. Allo scadere palo di Chiesa
Festa Genoa, che vince con merito, da rivedere invece la Fiorentina, che fa un passo indietro rispetto alla prestazione casalinga contro il Napoli di otto giorni fa ed al Ferraris commette l’errore di risvegliarsi solo nel finale. Andreazzoli riconferma la stessa formazione che aveva ben debuttato all’Olimpico con la Roma, mentre Montella rispetto alla gara con il Napoli schiera a sinistra Ranieri al posto di Venuti, con Boateng titolare nel tridente offensivo. Ma è una Viola meno efficace di otto giorni fa, che patisce il gioco in velocità e la spinta sulle corsie esterne di un Genoa ben più tonico degli ospiti. Una differenza di velocità che si avverte subito in avvio, quando Ghiglione (il migliore dei suoi nel primo tempo) serve dalla destra un cross al volo per Pinamonti (4’) che per un soffio finisce a lato. La Fiorentina prova a scuotersi, ma è imprecisa e riesce a rendersi pericolosa solo approfittando di qualche disattenzione dei giocatori di Andreazzoli. Succede al 6’, quando Boateng calcia a lato, ma da lì in poi sino alla mezz’ora è un lungo monologo genoano. Al 10’ sul calcio d’angolo di Schone, Romero colpisce il palo alla sinistra di Dragowski, e un minuto dopo, ancora su angolo del danese, Ghiglione (sempre lui) pesca a centro area Zapata che firma l’uno a zero rossoblù. Il Genoa ci crede, fa un gran possesso palla, verticalizza la manovra e non dà tregua alla Fiorentina che riesce a ragionare poco, ma sbaglia moltissimo. Radovanovic (25’) ci prova dalla distanza, ma senza fortuna.
CHE PAURA È una fase particolare della gara, con l’attenzione – in campo e fuori – concentrata sull’intervento dei vigili del fuoco per recuperare un tifoso caduto nel fossato della gradinata nord. Giacomelli ferma addirittura il gioco per oltre un minuto, e alla ripresa Barreca serve Pinamonti, sul quale Dragowski evita il bis del Genoa alzando sopra la traversa.
RISCATTO Viola in difficoltà, ma in avvio di ripresa un paio di combinazioni Lirola-Sottil sulla destra mostrano una Fiorentina più convinta. All’8 Chiesa scende sulla sinistra e impegna Radu a terra, ma sulla ripartenza del Genoa, Pinamonti calcia sull’esterno della rete da posizione favorevole. Genoa che viaggia su ritmi meno alti del primo tempo, ma che non perde in efficacia. Si mette in evidenza il danese Lerager che prima sfiora il raddoppio con un diagonale insidioso, poi serve un cross perfetto che Kouame spreca. Montella passa al 3-4-3 inserendo Dalbert (fuori Badelj), ma un attimo dopo l’ivoriano del Genoa trova il rasoterra (21’) che chiude la partita (secondo gol in campionato), lasciando sul posto Pezzella e Milenkovic. La partita, di fatto, sembra non avere più storia. Montella prima della mezz’ora manda in campo Ribery, poi su un contatto Romulo-Dalbert in area, Giacomelli assegna il rigore che Pulgar realizza (32’). Il gol risveglia gli ospiti. Finale convulso, Ribery prova a riorganizzare i suoi, impegna Radu a terra, ma alla squadra di Montella manca la continuità nella spinta. Nel convulso recupero. Chiesa (46’) colpisce il palo e poi l’attaccante manca di un soffio il gol del pareggio, impegnando ancora Radu a terra. Ma il risultato non cambia più. Finisce così con la festa genoana. Il nuovo corso di Andreazzoli in casa inizia nel migliore dei modi, la Fiorentina reagisce tardi e Montella si ritrova, alla pausa, ancora a zero punti. FONTE:GAZZETTA.IT