Il 23enne si sbarazza 6-4 6-4 6-7 7-6 dell’australiano e diventa il settimo azzurro di sempre a giocare la seconda settimana a Flushing Meadows. Affronterà il russo Roblev
Dopo Wimbledon, Matteo Berrettini irrompe di prepotenza alla seconda settimana anche all’Open degli Stati Uniti superando in quattro set l’australiano Alexi Popyrin (6-4 6-4 6-7 7-6 lo score). Un risultato per certi versi storico che fa del campioncino romano il settimo tennista italiano di sempre a raggiungere gli ottavi di finale a Flushing Meadows dopo Corrado Barazzutti (semifinalista nel 1977), Adriano Panatta (ottavi nel 1978), Gianluca Pozzi (ottavi nel 1994), Davide Sanguinetti (ottavi nel 2005), Fabio Fognini (ottavi 2015) e Paolo Lorenzi (ottavi 2017). E non è ancora finita perché lunedì Berrettini (tornato virtualmente numero 20 del mondo) affronterà il russo Alexander Rublev per ottenere un posto ai quarti di finale.
LA PARTITA Quella con Popyrin è una sfida allo specchio tra due giocatori che amano usare il servizio e il dritto per imporre la proprio legge ed è una sfida che appunto gira su pochi punti e sui pochi regali concessi da chi serve. La prima palla break dell’incontro arriva già nel secondo game ed è per l’australiano, ma Berrettini si salva con un pregevole ace a uscire; il primo break dell’incontro invece è per l’azzurro che capitalizza la grande chance nel settimo game. A Popyrin non entrano le prime e Matteo si fa grosso quando concretizza la seconda occasione per fare il vuoto chiudendo una facile volée. E nel game successivo sigilla il set, ancora con un servizio esterno vincente che Popyrin non riesce a tenere in campo. Berrettini ha la partita saldamente in mano quando nel quinto game fa le prove generali per un nuovo break; Popyrin si salva, ma fatica come un dannato a tenere la diagonale di rovescio con cui Matteo imperversa. Il nono game invece è quello fondamentale per dare un’altra spallata al giocatore australiano. E’ un game lottato, Popyrin arriva per due volte alla palla game, ma Berrettini non ci sta, sente che è il momento giusto e con un passante lungolinea piazza il break che lo manda a servire per salire due set a zero. Berrettini tiene facilmente il game a zero con quattro prime e si porta avanti per 6-4 6-4. Il terzo set sembra una fotocopia degli altri due con l’azzurro che viaggia a ritmi altissimi nei propri turni di battuta, facendosi sempre pericoloso in quelli di risposta. Nel quinto game Matteo arriva alla palla break ma l’australiano chiude con un dritto vincente. Sul 4 pari le chance sono due, ma ancora una volta Popyrin si salva con il servizio. Qui c’è il primo grande calo dell’azzurro che offre all’avversario due set point salvate con il servizio e con una comoda chiusura a rete. Sembra fatta per l’azzurro di andare a servire per il match sul 6-5, ma Popyrin si salva ancora, l’azzurro si rifugia al tie break che però finisce nelle mani dell’australiano che allunga la sfida al quarto. Per non dare troppa fiducia al suo avversario, Berrettini parte forte anche nel quarto set, manca la palla del 2-0, ma poi di palle break non ne vede più. Il livello di gioco cala leggermente, ora i gratuiti sono ampiamente superiori ai vincenti e sul 5 pari Metteo sembra visibilmente in difficoltà quando lotta come sempre ma perde la battuta e Popyrin può finalmente servire per allungare la gara al quinto set. Berrettini prova a darsi la scossa, sale rapido 0-40, ma l’australiano recupera e per due volte arriva al set point che però sbaglia commettendo due doppi falli. E con un gratuito Berrettini rientra in partita agguantando il tie break. Qui sale raprido 4-0, gira sul 4-2 e poi vola indisturbato al traguardo chiudendo meritatamente per 7 punti a 2 in 3 ore e 35 minuti. Sul pallottoliere di Matteo finiscono 13 ace, 4 doppi falli, il 54% di prime, il 79% dei punti fatti con la prima e il 57% con la seconda, 35 punti in 49 discese a rete, 57 vincenti, 51 gratuiti e 168 punti totali. Su quello dell’australiano 2 ace, 8 doppi falli, il 62% di prime, il 70% dei punti fatti con la prima, il 49% con la seconda, una sola palla break sfruttata su 10, 44 vincenti, 67 gratuiti, 44 punti in 55 discese a rete e 153 punti complessivi.
STORICO A soli 23 anni, Matteo Berrettini è stato capace di ottenere due storici ottavi di finale consecutivi nelle due prove delle Slam più prestigiose del calendario: sull’erba di Wimbledon e ora sul cemento di Flushing Meadows. Risultati che non si ottengono per caso e che certificano ancora una volta – se mai ce ne fosse ancora bisogno – le grandi qualità tecniche e mentali dell’azzurro. Nella race, con i punti ottenuti a Flushing Meadows, Berrettini sale virtualmente al numero 14 del mondo (1620 punti), a poche centinaia di punti da Fabio Fognini (11° con 1965 punti) e a soli 560 punti da Kei Nishikori, ottavo e per questo virtualmente ultimo dei qualificati al Masters di fine anno in programma a Londra nel prossimo novembre. Ma i conti si fanno alla fine. Ora giusto il tempo per festeggiare l’impresa della seconda settimana newyorkese, poi occhi puntati sul prossimo avversario, il russo Andrey Rublev che ha fatto fuori in tre set cavallo pazzo Kyrgios. Nessun italiano, dopo Barazzutti nel 1977, ha mai raggiunto i quarti a Flushing Meadows. FONTE:GAZZETTA.IT