La difesa questa volta regge: primo tempo opaco deciso dall’autogol di Caiçara, poi i giallorossi si svegliano e iniziano il torneo con una vittoria fondamentale
Per fortuna, niente colpi di scena. La Roma, infatti, vince con merito contro l’Istanbul Basaksehir – priva tra l’altro di Robinho, Skrtel e Inler (quest’ultimo neppure in lista Uefa) – grazie a un 4-0 santificato dall’autorete di Calçara e i gol di Dzeko, Zaniolo e Kluivert. Risultato eccellente che le consente di cominciare il girone (già abbordabile) nel migliore dei modi, cioè in testa alla classifica insieme al sorprendente Wolsfberger, vincitore in trasferta (un altro 4-0) col Borussia Monchegladbach. Insomma, giallorossi decisi e attenti, basti pensare che il primo tiro nello specchio della porta dei turchi arriva solo al 34′ della ripresa, restando tra l’altro un fiore solitario.
LAMPI DI PASTORE Fonseca cambia cinque titolari rispetto alla partita di domenica scorsa contro il Sassuolo, lanciando dal primo minuto Juan Jesus, Zaniolo, Pastore, Spinazzola e Diawara. Fari sono puntati soprattutto su questi ultimi due, visto che sono all’esordio in assoluto dal primo minuto in maglia giallorossa, ma occhi attenti però anche sull’argentino – fischiato dalla Sud all’annuncio della formazione -, che rientra tra le scommesse stagionali dell’allenatore portoghese. Contro i turchi dell’ex interista Okan, comunque, Fonseca schiera da trequartista, col compito di servire Dzeko e favorire le incursioni degli esterni. Come da manuale del portoghese, tra l’altro, gli esterni Zaniolo e Kluivert hanno il compito di accentrarsi e cercare tiri e tagli, lasciando le corsie libere per gli inserimenti di Spinazzola e Kolarov. Comunque, il trend degli ultimi match è rispettato: i terzini adesso raramente salgono in coppia, senza contare che Cristante e Diawara fanno un filtro soddisfacente, che aiutano a disinnescare la manovriera squadra turca, che non disegna il possesso palla prima di lanciare in profondità Visca, Gulbrandsen e Arda Turan, ancora lontano dai fasti dei tempi dell’Atletico Madrid. In generale, comunque, ci sono spazi larghi per tutti e tante buone opportunità che vengono disinnescate per rifiniture finali imprecise. Nel complesso, però, è Gunok il portiere più impegnato, visto che nel primo tempo deve intervenire su una conclusione di Zaniolo (1′ ) e su due di Pastore (2′ e 38′), mentre nel finale di frazione è Kluivert ad appoggiare troppo facile di testa (40′). Morale: Dzeko appare poco servito, tant’è che spesso va a prendersi la palla in mediana, mentre le azioni sulla fascia – sempre alla ricerca del lato debole – quasi mai sono precise. Per questo il gol, al 41′, appare casuale visto che il cross teso in area di Spinazzola è reso imparabile solo dalla deviazione di Calçara.
DZEKO & ZANIOLO La ripresa comincia col Basaksehir più spregiudicato, anche se la squadra di Okan appare subito spaccata, senza contare che la pressione sulla trequarti non porta mai a veri pericoli. Tutt’altra storia invece per la Roma, che nelle praterie comincia ad esaltarsi. Così, dopo un gol annullato a Dzeko per fuorigioco, è lo stesso centravanti a segnare il suo 90° gol in giallorosso in 183 presenze (13′), mettendo in porta facilmente su assist di Zaniolo, tra l’altro dopo aver sbagliato due minuti prima in uno contro uno col portiere. I turchi psicologicamente accusano il colpo e sbandano vistosamente. Quanto basta perché Dzeko ricambi il favore e mandi in porta Zaniolo, implacabile col sinistro (26′). Se nel finale il subentrato Demba Ba sveglia Lopez dal letargo, prima è l’esordiente Kalinic a sciupare un testa a testa con Gunok in due riprese, cosa che non fa invece Kluivert, bravo a servire il poker con un sinistro piazzato dopo aver ricevuto palla dallo straripante Zaniolo (48′). Insomma, è festa grande e tutta giallorossa. La cavalcata in Europa League non sembra affatto un miraggio, anche se la strada è ancora lunga. FONTE:GAZZETTA.IT