Padroni di casa più aggressivi, decide a inizio ripresa l’ex Napoli che approfitta di un errore di Lyanko
Manolo Gabbiadini porta una boccata d’aria fresca alla Sampdoria nel pomeriggio piovoso di Genova. Regala la prima vittoria in campionato, con il primo gol dei blucerchiati al Ferraris, alla squadra di Di Francesco che gioca meglio e merita i tre punti. Condannato da un erroraccio di Lyanco, il Toro visto questo pomeriggio lascia la sensazione di essere ancora sotto choc dopo la bambola casalinga presa con il Lecce lunedì sera. Il Toro ormai scricchiola, prende gol per la sesta partita di fila (2 in Europa, 4 in campionato) e tira una sola volta in porta, a otto minuti dalla fine con Zaza: per Mazzarri è la seconda sconfitta consecutiva.
VOGLIA SAMP Tanta voglia Samp, poco spirito Toro. E’ la sintesi di un primo tempo che, complessivamente, non brilla certo per spettacolo. Di emozioni neanche a parlarne. Vince, probabilmente, la paura di scoprirsi che frena due squadre chiamate al rilancio: da una parte c’è la Sampdoria ancora inchiodata sul fondo della classifica a zero punti, dall’altra c’è un Torino reduce dal naufragio di lunedì sera in casa contro il Lecce. Walter Mazzarri aveva chiesto, alla vigilia, di voler rivedere prima di tutto lo spirito del Toro, e invece nel primo atto della sfida del Ferraris si intravede molto più la voglia della Sampdoria di venire fuori dalle difficoltà di questo inizio di stagione. Sono soprattutto i primi venti minuti il manifesto del desiderio blucerchiato: la squadra di Di Francesco occupa meglio il campo, sembra più in palla, soprattutto più determinata. E’ però un vorrei ma non posso, perché là davanti Quagliarella e Gabbiadini non riescono a sfondare. Alla mezzora, poi, la gara scade di tono, e quel poco di gioco chiaramente ne risente.
TORO ANCORA SOTTO CHOC Il Toro del primo tempo, schierato con la coppia di centravanti Zaza-Belotti, non dà l’impressione di essersi ripreso dopo lo choc subito con il Lecce. Spesso lento, a volte impacciato, con tanti suoi protagonisti apparsi fuori partita (da un pasticcione Aina a un impreciso Meité, finendo a un impalpabile Baselli e a un confusionario Zaza). A metà partita, i granata si aggiudicano la sfida degli angoli, tre a due, ma perdono di netto quella delle occasioni: zero (come i tiri nella porta di Audero) per il Toro, quattro per la Sampdoria. Che proprio in avvio ha il merito di essere subito pericolosa, prima con Rigoni (respinto coi pugni Sirigu) subito dopo con Gabbiadini, smorzato in angolo da Izzo. Al quarto d’ora Gabbiadini ci riprova dalla distanza, presa facile per Sirigu, e intorno al quarantesimo una girata di Quagliarella si spegne sul fondo. Tanta volontà sì, ma pochino anche per la Samp.
PATATRAC LYANCO Quando si ritorna dagli spogliatoi, il Toro dà almeno l’impressione di avere un’altra testa, un altro atteggiamento: lo si vede dal pressing con cui i centrocampisti e soprattutto Zaza accompagnano la fase difensiva. Zaza e Izzo, nei primi otto minuti, prendono coraggio e provano ad impensierire Audero, ma le loro conclusioni non inquadrano la porta. E’ forse nel momento in cui il Toro comincia ad entrare in partita che, all’undicesimo, cade il primo episodio che indirizza la partita. La frittata la combina Lyanco: cicca clamorosamente un rinvio facile nel cuore dell’area finendo per essere sorpreso da Gabbiadini. Solo davanti a Sirigu, per l’attaccante è un gioco da ragazzi sbloccare il risultato. E’ il primo gol della Sampdoria del campionato in casa. Nell’occasione il Toro protesta chiedendo un fallo di Depaoli su Aina: Mazzarri è ammonito per proteste, dopo un check l’arbitro Giacomelli convalida l’uno a zero.
SIRIGU PROTAGONISTA
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Entra Laxalt a sinistra (per Aina), ma i granata barcollano e sette minuti dopo serve un grande Sirigu nel corpo a corpo con Vieira per evitare il colpo del k.o. Al 23’ Mazzarri si gioca la carta Verdi, in campo al posto di Meité: il Toro cambia pelle, passando al 3-4-1-2, mentre la Samp ha la partita in controllo e inserisce Murillo per l’infortunato Ferrari. Il forcing blucerchiato non si arresta, anche Ekdal ha l’occasione per chiudere i conti ma trova sulla sua strada un ottimo Sirigu (25’). Alla mezzora, Di Francesco regala la standing ovation a Gabbiadini, rinfoltendo il centrocampo con Linetty e avanzando Rigoni accanto a Quagliarella. Un minuto dopo contatto dubbio tra Bereszynski e Belotti, che cade in area: per Giacomelli è tutto regolare. A otto minuti dalla fine il Toro tira per la prima volta in porta con Zaza, lanciato da Belotti: bravo Audero a chiudere in uscita. Nel finale c’è spazio anche per Berenguer (per Bremer) e Caprari (per Quagliarella). Il Toro prova a metterci il cuore, ma non basta. La festa è tutta della Samp. FONTE:GAZZETTA.IT