Numerose organizzazioni di eSport con sede in Australia sono sospettate di affari loschi.
Una collaborazione tra Nino Bucci e Sarah Curnow dell’ABC Investigations ha portato la polizia ad indagare su partite truccate di Counter-Strike: Global Offensive. Oltre che ad una squadra di contendenti di Overwatch senza identità la cui proprietà ha “legami di criminalità organizzata”.
La notizia ha scosso la scena degli eSport australiani e potrebbero venire alla luce altri casi.
Non è specificato il rapporto per il quale i team sono sospettati, ma il report contiene schermate di commenti di HLTV riguardante un gioco tra Jade e Downfall Gaming nella divisione Australia della ESEA MDL Stagione 31.
Le partite truccate e le altre operazioni losche sono un evento purtroppo comune negli eSport.
StarCraft è stato ripetutamente martellato da scandali di corruzione, con forse il più grande giro attorno a Lee “Life” Seung Hyun;quest’ultima accusata di aver truccato partite di Coppa KeSPa e alla fine condannata a 18 mesi di prigione.
Anche CSGO ha avuto diverse controversie nel corso degli anni, in particolare per lo scandalo delle partite truccate di iBUYPOWER.
Una serie di divieti permanenti sono stati dati al roster iBUYPOWER dopo che avrebbero lanciato giochi. Ciò ha fatto deragliare le carriere di molti giovani promettenti, tra cui Braxton “swag” Pierce e Joshua “steel” Nissan. Entrambi rimangono attivi in CSGO, ma ad oggi sono banditi dai tornei sponsorizzati da Valve.
Mentre alcuni possono essere pronti a respingere le accuse poiché le squadre stanno gareggiando in eventi di livello relativamente basso, la gravità non può essere sottovalutata.
Questo tipo di incidenti minano l’integrità competitiva degli eSports e danneggiano l’intero settore. Nel frattempo, i giocatori coinvolti in questi incidenti devono scontare un massimo di 10 anni di carcere.