Un gol di testa del centravanti e una partita molto “fisica” regalano a Tudor tre punti. Mihajlovic non fa turnover e i rossoblù non capitalizzano la manovra
Stefano torna al gol e l’Udinese vola. Il Bologna resta inchiodato nella propria incapacità di concludere quanto di buono sa fare (oggi, meno del solito), perché anche al Friuli ha creato ma non finalizzato senza fra l’altro impensierire troppo Musso. Insomma, il re del giorno è Okaka, alla prima da titolare e nuovamente in gol dopo la doppietta del 19 maggio nel passato campionato: l’Udinese non segna a bizzeffe (terzo gol in sei giornate) ma capitalizza con un colpo solo. E può bastare.
OKAKA GOL Mihajlovic (cui il Friuli dedica un applauso nel pre-gara e lo striscione “Il guerriero Sinisa vincerà la sua battaglia”) sceglie gli Intoccabili con eccezione di Santander e Dzemaili al posto di Poli. E alla lunga questo Bologna che non fa turnover pagherà fisicamente. Tudor mette Nestorovski al fianco di Okaka perché Lasagna (che poi entrerà) non sta ancora bene: De Paul è squalificato e Pussetto inizia guardando la gara dalla panchina. L’Udinese (in tribuna gli ex Causio, Poggi, Amoroso, Bertotto e Calori) è squadra alta e fisica che la mette subito in versione-ring, anche se il Bologna tiene il pallone più spesso in virtù della maggior tecnica. Il primo acuto è dei friulani con un colpo di testa di Nestorovski parato da Skorupski, poi i rossoblu cominciano a prendere il comando del gioco arrivando alla conclusione con Santander e Orsolini: Musso c’è, a differenza del suo collega polacco quando (28’) Styger Larsen crossa da sinistra non schermato da Tomiyasu verso Okaka che, in girata e di testa, piazza il pallone dalla parte opposta di Skorupski anticipando Bani. Vantaggio Udinese ma dopo una quasi mezz’ora di comando del Bologna, che come successo nelle ultime tre gare prende spesso in mano il gioco ma non conclude abbastanza per quanto produce. Compresa la sua ala destra: Orsolini schiaccia troppo una conclusione in piena area di sinistro, ed è lo specchio di un primo tempo in cui il Bologna fa ma si attorciglia e non capitalizza mentre l’Udinese schiuma fisicità ed è in vantaggio.
CAMBI E ROSSO Nella ripresa, dopo un altro mezzo passo falso di Orsolini, Mihajlovic ordina al proprio staff di infilare Skov Olsen e poi Palacio al posto di Sansone: il Bologna continua a produrre ma l’assenza nel momento del colpo decisivo è lampante. Tudor, dalla sua parte, infila Lasagna al posto di Okaka ed è proprio l’azzurro ad andare subito al tiro: minuto 21’, alto, come poi succede a Fofana da 25 metri. L’Udinese ora è in controllo e il Bologna non riesce a mantenersi alto per arrivare al pareggio: produce ripartenze veloci ma il pacchetto friulano resiste e ribatte costantemente. Sinisa infila anche Mattia Destro e Palacio, passa al 4-2-4 mentre Tudor risponde con l’inserimento di De Maio passando al 5-3-2 puro. In una situazione di contropiede, il danese Skov Olsen va via a Samir che lo falcia: la panchina bolognese s’infuria perché l’arbitro non estrae un possibilissimo secondo cartellino giallo. Poi, ecco che l’Udinese infila Walace e tenta di raggrupparsi per portare a casa una vittoria preziosissima: e finisce così, col Bologna che mostra la sua propensione a creare senza concludere anche dopo 5’ di recupero e un colpo di testa di Bani sul quale Musso scherma. Con tanti saluti anche a Soriano che per proteste si fa espellere a gara finita.
fonte:gazzetta.it