Gara emozionante e ricca di gol, la vincono i gialloblù a 2′ dalla fine. Espulsi Bremer al 29′ e Mazzarri nel finale
L’ultimo respiro è quello liberatorio per il Parma, il più amaro per il Toro: a ottanta secondi dal novantesimo, Inglese fa esplodere il Tardini, manda al tappeto i granata e mette il fiocco su una serata divertentissima. Finisce 3-2 per gli emiliani, dopo un primo tempo esplosivo (archiviato sul 2-2), due calci di rigori (parato da Sirigu quello di Gervinho, a segno Belotti), cinque gol e una valanga di occasioni. Fa festa il Parma, che raggiunge proprio i granata a nove punti in classifica. Il Toro resiste per quasi un’ora in dieci uomini, a causa dell’espulsione di Bremer alla mezzora per doppia ammonizione, ma alla fine capitola e torna a casa con la terza sconfitta stagionale, la seconda su tre in trasferta. Espulso nel finale Mazzarri.
TORO A QUATTRO Che sarà una serata piene di sorprese lo si capisce sin dalla lettura delle formazioni. La prima la regala Mazzarri. Per la prima volta da quando è al Toro, il tecnico rinuncia in avvio alla sua dogmatica difesa a tre, disegnando una squadra con il 4-2-3-1: Izzo, Nkoulou (al rientro), Bremer, Aina dietro, Baselli e Rincon a comporre la diga nel mezzo, Ansaldi sulla destra, Meité sulla trequarti, Verdi a sinistra con naturalmente Belotti di punta. D’Aversa risponde con un Parma a trazione offensiva: 4-3-3, ma nel tridente non c’è Inglese (è in panchina, fermato da qualche linea di febbre nella notte). Kulusevski, Cornelius e Gervinho sono le tre armi scelte dal tecnico emiliano per affrontare la difesa del Toro.
BOTTA E RISPOSTA La notte del Tardini è indubbiamente divertente. Bollicine nell’aria. Dopo centoventi secondi la partita è già stappata: lancio di Barillà, Gervinho brucia Izzo sul breve, assist al centro dell’area per Kulusevski che a pochi passi dalla linea di porta non sbaglia. Il primo gol in Serie A dello svedese, classe Duemila, porta il Parma avanti dopo due minuti. Ingoiato l’avvio choc, il Toro si riorganizza: Belotti scalda dalla distanza le mani di Sepe (10′), poi due minuti dopo il cross di Verdi dalla sinistra è al bacio per la testa di un Ansaldi lasciato incredibilmente solo in area da Gagliolo: è 1-1. Botta e risposta.
SFIDA DI RIGORE Tutto qui? Manco per sogno. Perché è solo l’inizio. Il Torino pian piano si scioglie, inizia a giocare anche un pochino meglio, anche se il Parma ha il merito di restare con la testa nella partita. Sono gli episodi, poi, a prendersi la scena. Il primo è una storia del 28′: Kulusevski scarica un tiro-cross dal limite, sul quale Bremer (già ammonito) si oppone con un gomito alto. In presa diretta l’arbitro La Penna fa giocare, ma dopo aver rivisto l’azione al Var assegna il rigore al Parma ed espelle Bremer per doppia ammonizione. Dal dischetto, però, Gervinho si fa ipnotizzare da un super Sirigu (31′) che chiude la porta. Mazzarri corre ai ripari, passa al 4-4-1 spostando Aina terzino destro, arretrando Ansaldi sulla linea difensiva (sulla sinistra). Poco dopo, arriva il secondo episodio: minuto 40, Belotti e Laurini sono protagonisti di un duello aereo nell’area emiliana. La Penna fa ancora correre, mentre il Toro protesta: dalla postazione Var Fabbri invita La Penna a rivederlo e dalle immagini si nota un gomito di Laurini sul volto del Gallo. Nuovo rigore, ma stavolta dagli undici metri ci va proprio Belotti che non sbaglia.
SENZA FINE Il Gallo realizza il suo quinto gol in trasferta in questa annata (due in Serie A, tre nei preliminari di Europa League), il quinto su rigore in stagione (su cinque calciati), l’undicesimo con il club in stagione. È un primo tempo senza fine e senza sosta. Quando il tabellone del quarto uomo indica tre minuti di recupero, si accende il genio di Kulusevski (sempre lui, il migliore del Parma): lo svedese buca nel cuore la difesa del Toro con un assist bellissimo, Cornelius si fa trovare pronto e mette dentro. All’intervallo è due a due. Divertito, il pubblico applaude.
TRAVERSA In avvio di secondo tempo, D’Aversa richiama Gagliolo in panchina (il peggiore del Parma), al suo posto entra Pezzella. Il Parma spinge da subito, forte dell’uomo in più, il Toro si difende con le unghie. Dopo cinque minuti, Izzo è saltato netto da Gervinho in area che però trova sulla sua strada un Sirigu strepitoso: altro miracolo, altra parata da numero uno. Sugli sviluppi dell’azione, un colpo di testa di Hernani si stampa sulla traversa. Intorno all’ora di gioco, Mazzarri lancia nella mischia Laxalt (per Verdi) per arginare un Parma in questa fase più propositivo. L’occasione d’oro capita anche al Toro, quando una mischia favorisce Izzo (28′) ma il difensore spara da distanza ravvicinata sul petto di Sepe, in uscita alla disperata. Entrano anche Kucka, Inglese, Djidji e Lukic, e proprio quando il 2-2 sembra cristallizzato, un Parma di buona volontà trova l’allungo: è il 43′ della ripresa, Gervinho scodella un pallone dalla destra, è Inglese a sfruttare la confusione in area, battendo Sirigu. C’è il tempo per l’espulsione di Mazzarri, il resto è la festa emiliana.
fonte:gazzetta.it