Nerazzurri in vantaggio con il Toro e capaci di sfiorare il raddoppio in più occasioni. Nella ripresa i blaugrana si mettono a giocare e conquistano la vittoria grazie alla doppietta dell’uruguaiano
Il sogno svanisce a pochi metri dal traguardo, ma stavolta il percorso dell’Inter è stato da grandissima squadra. Per un’ora i ragazzi di Conte imbrigliano il Barcellona che evita la sconfitta e ottiene la vittoria (2-1) solo grazie a due prodezze di Suarez nella ripresa e ai guizzi di sua maestà Messi, che seppur a mezzo servizio disegna calcio a piacimento. Eppure il Barça ha tremato di fronte alla sfrontatezza e alla qualità di Sensi, Barella e Lautaro, con il Toro capace di segnare dopo appena 2’ dove nessuno in maglia nerazzurra riusciva da quasi 50 anni. E il Camp Nou a lungo è rimasto impietrito, temendo il peggio. L’Inter torna a casa delusa per un risultato che non rispecchia quanto visto in campo. Ma con una nuova consapevolezza: questa squadra può guardare tutti negli occhi e non tremare. E domenica con la Juve potrà confermare di essere già da scudetto.
QUASI PERFETTA E’ l’avvio che Conte sognava, con l’Inter subito avanti con la prodezza di Lautaro. E ancora una volta, anche se in maniera fortuita, c’è Sensi di mezzo. E’ l’ex Sassuolo che va a contendere il pallone sulla trequarti a De Jong e sul rimpallo la palla schizza verso Lautaro, bravo a tenere Lenglet a distanza e a fulminare in diagonale (quasi in scivolata) Ter Stegen. Il Barça è sorpreso, prova a far girare palla ma l’Inter non concede spazi. Griezmann ci prova di testa (15’) ma manda alto, poi è Busquets a sparare fuori un ottimo scarico dell’ex Atletico. Il Barcellona va a fiammate, ma l’Inter è dinamite e quando riparte dà sempre la sensazione di poter far gol. Barella (33’) viene murato in scivolata da Semedo quando il gol sembra ormai fatto, Lautaro (37’) costringe Ter Stegen al miracolo su colpo di testa velenosissimo. Poi ancora Sensi (40’) ci prova da fuori e infine è Sanchez che sempre di testa non trova la porta da ottima posizione. L’Inter del primo tempo è praticamente perfetta e meriterebbe addirittura di più.
DAL SOGNO ALLA DELUSIONE Perché se non la chiudi, col Barcellona, anche contro questo Barça che oggi fatica a carburare, l’agguato è sempre dietro l’angolo. In avvio di ripresa l’Inter recrimina per un contatto Arthur-Sensi, che l’arbitro non considera da rigore. Poi Valverde butta dentro Vidal, passa al 4-2-3-1 e il Barça mette le tende nella trequarti interista. Il muro regge fino al 13’, quando proprio Vidal pesca Suarez che al volo si inventa un missile in semi-girata che fulmina Handanovic. E il pari dà fiducia al Barça: due minuti dopo Messi attiva Griezmann, sinistro da posizione defilata e palla sull’esterno della rete. Valverde richiama proprio Griezmann per Dembélé, mentre Conte toglie Sanchez e si copre con Gagliardini. E Dembélé spara subito alto, spaventando l’Inter. Che adesso non riesce più a ripartire. E forse sarebbe stato meglio così, perché appena l’Inter tenta il colpaccio con una ripartenza di Lautaro e Politano, il Barça (39’) trova quel po’ di campo per azzannare la sfida. E lo fa con un guizzo straordinario di Messi in costruzione, chiuso da una magia del cannibale Suarez: Godin saltato con lo stop orientato e colpo vincente. Sembra tutto facile, ma lo è per i marziani in blaugrana. L’Inter di Conte cade per la prima volta, ma merita tantissimi applausi per il coraggio, il cuore e l’organizzazione. Conte voleva fare un altro step, salire con la squadra un altro gradino verso le grandi d’Europa. Al Camp Nou ha scalato qualche gradino in più