Con Insigne in tribuna, gli uomini di Ancelotti restano a secco nonostante le quattro occasioni clamorose sciupate da Milik e Callejon. Il d.s. Giuntoli sull’esclusione del capitano: “Nessun caso, il mister ha fatto una scelta tecnica”

Che brutto Napoli! Non va oltre il pareggio in quella che i pronostici della vigilia indicavano come la gara più semplice. Invece, il Genk ha spaventato Ancelotti e i suoi, li ha restituiti a quella critica che non può essere risparmiata per la qualità del gioco espresso e per l’inefficienza di alcuni giocatori tra i più quotati di questa squadra, a partire da Lozano, passando per Allan e Fabian Ruiz per finire, poi, a Milik che continua a deludere. Ma è nell’insieme che questo Napoli continua a deludere.

IL CASO INSIGNE All’annuncio delle formazioni ufficiali manca Insigne, addirittura in tribuna: è questa la notizia che viene commentata così dal d.s. Cristiano Giuntoli: “Tutto questo scalpore non ci deve essere, abbiamo una rosa di bravissimi calciatori, questa regola dei 18 un po’ ci condanna, perché abbiamo tanti ragazzi che possono giocare. Il mister ha fatto questa scelta dall’inizio, ha preferito una squadra un pochino più accorta con un centrocampo più robusto e in panchina ha optato per due attaccanti puri, uno di stazza e uno piccolino come Mertens. È stata una scelta tecnica e tattica, a testimonianza di una rosa molto ampia e valida”.

PRIMO TEMPO Le preoccupazioni della vigilia confessate da Carlo Ancelotti sono legittime, per tutto il primo tempo il Napoli resta travolto dall’offensiva del Genk. Tuttavia, riesca a sfiorare il gol in tre occasioni. La prima, al 15’, quando il cross di Mario Rui viene impattato da Callejon, ma il pallone finisce sul palo. Sulla ribattuta ci va Milik he scheggia la traversa. L’attaccante polacco sarà il flop dei primi 45 minuti, perché sulla sua testa capitano altre due palle gol pulite (25’ e 38’), ma sulla prima ricolpisce la traversa e sulla seconda mette fuori da pochi metri. Il Genk è una furia, spinge e mette in subbuglio la difesa napoletana. Al 20’ un tiro da fuori di Hrosoviski trova la deviazione di Cuesta e il pallone sfiora di poco il palo. Fa fatica, il Napoli, a organizzare il gioco e a togliere l’iniziativa all’avversario. Sul finire del primo tempo, è ancora il Genk a sfiorare il gol: il tiro di Berge, deviato da Koulibaly, chiama Meret alla prodezza. Si va al riposo.

IN ATTACCO La ripresa inizia con un colpo di testa di Hagi alto sulla traversa (4’). Il Napoli prova a osare ed avanza di qualche metro il proprio raggio d’azione. C’è un tantino di pressione in più e Callejon ha sul destro la palla buona per il vantaggio, ma la sbaglia clamorosamente calciando a lato. Ancelotti da l’ok per l’ingresso di Mertens. Tutti si aspettano che a uscire sia Milik ed invece l’allenatore richiama in panchina Elmas. E’ un Napoli votato ancor di più all’attacco. E, in effetti, il Genk si rinchiude nella propria metà campo, subendo la pressione dell’avversario che, tuttavia, non riesce a trovare la soluzione vincente.

fonte:gazzetta.it

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