Splendida rovesciata del Pistolero nel 4-0 blaugrana al Siviglia. Brutta partita per la squadra di Simeone, graziata da Sandro che fallisce un rigore

Meno di dieci minuti per travolgere un avversario che puntava al colpaccio. Il Barcellona porta a casa tre punti che valgono il secondo posto in classifica grazie a un impeto animato dalla prodezza di Suarez. Serata stregata invece per il Siviglia, che potrebbe fare un figurone e invece spreca di tutto davanti a Ter Stegen. Alla fine, ciliegina sulla torta, il primo gol stagionale in Liga per Lionel Messi che chiude la goleada sul 4-0. Nel finale catalani in 9 per i rossi ad Araujo e Dembelé.

SIVIGLIA SPRECONE Valverde parte con due scelte forti e sorprendenti, perché nell’undici iniziale non figurano Griezmann e Busquets. Al posto loro Dembelé e Vidal, reduce dall’ottimo spezzone contro l’Inter. Ma a fare bella figura, almeno nei primi 20′, è il tridente spregiudicato di Lopetegui. Con Nolito a sinistra e Ocampos a destra, gli andalusi si distendono sempre bene palla a terra riuscendo a mettere in seria difficoltà la difesa catalana, anche stasera di maglia particolarmente larga. Ai catalani serve così il miglior Ter Stegen, che onora il record di 200 presenze consecutive da titolare salvando di puro istinto già dopo 11′ su una girata ravvicinata di De Jong. Al 18′ e al 25′ è invece lo stesso olandese a graziare il portiere tedesco con due maldestre deviazioni a pochi passi dalla linea.

LA SVOLTA  Il vantaggio per gli andalusi sembra questione di minuti, anche perché dall’altra parte c’è un Barça prevedibile e piuttosto lento. Pure Messi sembra arrancare limitandosi a una punizione fuori misura dai 30 metri. Invece, a far saltare il banco, tagliando le gambe al Siviglia e lanciando i catalani, è uno strepitoso gesto atletico di Suarez, che al 27′ estrae dal cilindro una rovesciata da urlo. Il gesto del Pistolero, che fa il pari con il golazo realizzato contro l’Inter, si abbatte come una sentenza sugli ospiti. Il Barça infatti si scioglie, guadagna metri e firma il raddoppio tre minuti dopo grazie a un illuminante filtrante di Arthur e al preciso inserimento centrale di Vidal.

CILIEGINA E RAPTUS I blaugrana capiscono che si può infierire mentre le sue stelle si esaltano strappando i consensi del Camp Nou: al 35′ è il turno di Dembelé, che entra in area, manda a vuoto il diretto marcatore con una finta di corpo e supera Vaclik con un potente destro sul palo più lontano. Tremendo il colpo per gli andalusi a cui non ne va bene una. Sì perché, anche quando trova la forza di reagire, a inizio ripresa, De Jong riesce nell’impresa di gettare alle ortiche la quarta chiara palla gol della serata con un destro precipitoso. Dall’altra parte i catalani provano ad addormentare la partita concedendosi giusto qualche lampo individuale. Uno di questi è di Messi, che a 12′ dal termine può liberare l’esultanza grazie a un perfetto piazzato sul primo palo. Sarebbe il degno finale per i tifosi che aspettavano solo il ritorno al gol della Pulce, ma il doppio rosso rifilato all’87’ al giovane Araujo (fallo da ultimo uomo) e Dembelé (proteste) macchia la serata soprattutto per Valverde, che rischia di dovrà fare a meno del francese per almeno due partite.

POCO ATLETICO L’Atletico inciampa a Valladolid pareggiando 0-0 e perdendo due punti in classifica rispetto al Madrid capolista (ora è a -3). Una partitaccia piena di falli, errori, pause e priva di spettacolo che rappresenta un notevole passo indietro sul piano del gioco per la squadra di Simeone.

RIGORE SBAGLIATO Il Cholo ha schierato il suo tridente, Diego Costa, Morata con Joao Felix sulla sinistra, ma l’Atletico nel primo tempo non ha combinato nulla. Lento, prevedibile, senza creatività. Il Valladolid era sulla stessa linea, però l’arbitro, dopo aver visionato le immagini al monitor, ha concesso ai padroni di casa un rigore assai dubbio di Partey a Sandro. L’ex canterano del Barça è andato sul dischetto e ha spedito il pallone un paio di metri sopra la traversa di Oblak. Unica emozione di 45 minuti soporiferi.

MORATA E GLI AMMONITI La ripresa è stata poco più movimentata. Morata ha continuato a provocare cartellini gialli (4 dei 5 del Valladolid finché è rimasto in campo, con 5 falli subiti), Saul ha scosso i suoi con un’incursione potente e tiro a lato, Sandro ha sfiorato il gol con una girata di sinistro. Il Cholo al 61’ ha tolto Joao Felix, ammonito poco prima per proteste, per mettere Correa, e poi Lemar per Koke e Herrera per Morata. Diversi cambi, poche occasioni, tante interruzioni.

PALO DI CORREA L’occasione migliore l’Atletico l’ha avuta all’81’ quando un bel diagonale da sinistra di Correa è finito sul palo lontano con Masip battuto. Un raro sussulto in un pomeriggio soleggiato sugli spalti e grigissimo in capo

fonte:gazzetta.it

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