Lo spagnolo della Honda è iridato: batte Quartararo in volata e Viñales. 4° Dovizioso, 6° Morbidelli, 8° Rossi

“Voglio tutto”. Marc Marquez copia la frase di Charles Leclerc e in Thailandia si prende l’intera posta: vittoria e mondiale, il suo ottavo, precedendo sul traguardo Fabio Quartararo, irriducibile fino all’ultima staccata, e Maverick Viñales. Il cannibale non fa sconti in generale, figurarsi nel giorno della sua gloria.

MATCH POINT Buona la prima, dunque. Marc Marquez non perde tempo, sfrutta subito il match point iridato e in Thailandia conquista la corona mondiale. Ottavo titolo, a 26 anni, per una bacheca ricca di prestigio e trionfi, cui serviranno altre mensole perché destinata ad allargarsi. Davanti a lui solo Giacomo Agostini (15 titoli), Angel Nieto (13), Mike Hailwood, Valentino Rossi e Carlo Ubbiali (9): immortali di cui Marc fa già parte di diritto, ma con buone chance di superarli e sparigliare questa gerarchia.

LA BATTAGLIA A Buriram Marc lascia nel box la calcolatrice, non segue le tabelle, né i relativi calcoli e fa una gara di caratura. Gli bastava guadagnare 2 punti su Dovizioso: missione compiuta. Con ampio margine. Per tutta la gara, un po’ come a Misano, marquez francobolla Quartararo, più o meno a distanza di sicurezza, ne studia linee e prestazioni per poi portare l’attacco nel finale. Letale come il morso di un cobra. La sua staccata, all’esterno, nell’ultimo giro non ammette replica. Ci prova, Quartararo all’ultima curva, come Dovizioso l’anno scorso nello stesso punto, ma deve cedere: ancora 2°, ma dietro al Cannibale non è un’onta. A chiudere il podio Viñales, mentre Dovizioso è staccatissimo: 4° a 11″ e mai in palla per conquistare il suo 100° podio.

PETRUCCI ARRETRA Alle spalle del forlivese della Ducati ci sono: 5° Rins, risalito come al solito con un bel ritmo da metà gara in poi; 6° Morbidelli, che forse sperava meglio; 7° Mir e 8° un Rossi mai incisivo con l’ultima delle M1 al traguardo. Vale precede Petrucci che non replica la buona qualifica, 5° tempo, e perde altro terreno nella lotta per il terzo posto mondiale: ora è quinto in classifica a 5 punti da Rins e 1 da Viñales. Piccolo capitolo sulla Honda: la prima delle ‘altre’ è quella di Nakagami, 10° a 29″, mentre Crutchlow è 12° (+33″) e Lorenzo addirittura 18° a 54″! Facile capire chi faccia la differenza per la Casa di Tokyo.

LA GARA Con scelte univoche di gomme per tutti, hard all’anteriore e soft dietro, al via lo scatto premia Quartararo, con Marquez e Viñales dietro, mentre Miller è costretto a partire dalla pit lane. Marquez al 2° giro porta il primo attacco, ma va lungo e il francese cerca l’allungo. Dietro ai primi tre, un trio di italiani, Dovizioso-Morbidelli-Rossi, cerca di risucchiare Viñales e agganciare il podio, ma Maverick ha ben altro passo. Quartararo fa gara di testa, arriva ad avere 6-7 decimi su Marquez, che però resta in agguato, mentre le Suzuki passano Rossi e risalgono. Davanti è lotta a due, con la Yamaha Petronas che allunga in uscita di curva e la Honda che ringhia in rettilineo e staccata. Due attacchi di Marquez all’esterno, a 4 e 3 giri dal termine, non vanno a segno, poi c’è quello decisivo. È il suggello per la corona: mai avrebbe tollerato, un campione di razza come Marc, che il giovane puledro francese potesse rovinargli la festa. La sua festa. Sipario. E applausi: se li merita.

fonte:gazzetta.it

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