L’ex Roma decide con un colpo di testa. Nel secondo tempo l’ingresso di Zaza scuote i granata che però sbattono contro la difesa meno battuta del campionato

Quattro gol in 8 giornate di Serie A e 10 punti in classifica: non si può dire che l’Udinese non faccia tesoro delle sue poche reti. Alla Dacia Arena stavolta a perdere 1-0 è un Torino davvero opaco, raggiunto a quota 10 in classifica proprio dai friulani.

OKAKA SBAGLIA… Nell’area tecnica dell’Udinese passeggia Luca Gotti, vice dello squalificato Igor Tudor. A Walter Mazzarri, invece, la Corte federale d’Appello ha restituito la panchina. Neanche il tempo di sistemarsi sulle poltroncine e l’Udinese ha una clamorosa occasione con Okaka: il diagonale di Sema è respinto da palo, il numero 7 bianconero avrebbe un comodo tap-in a porta vuota ma sbaglia mira. I friulani (peggior attacco nei top campionati europei con sole 3 reti segnate prima del fischio d’inizio, ma miglior difesa della Serie A) sono però bravi a non perdersi d’animo, e con Jajalo ci provano un altro paio di volte.

… E SI FA PERDONARE Il 3-5-2 di Mazzarri, col solo Verdi a supporto di Belotti, fatica moltissimo a creare gioco, nonostante un paio di volate interessanti degli esterni Ansaldi e Laxalt (su una di queste l’uruguaiano protesta per un contatto in area con Opoku). Funziona meglio l’organizzazione bianconera, con De Paul – fresco di rinnovo – che alterna momenti da mezzala a incursioni da trequartista. È sempre Sema, però, il più incisivo quando avanza. E al 42’ un suo cross dal fondo trova mal posizionata la difesa granata, che concede la torre indisturbata a Mandragora e il tocco di testa vincente a Okaka.

POCO GALLO Mazzarri si rende conto che così non va, toglie Lukic e inizia la ripresa con Zaza, passando al 4-4-2. In una decina di minuti arrivano due occasioni: la prima è una prodezza acrobatica di Belotti (l’unica cosa davvero buona della sua gara) su cui Musso deve impegnarsi, la seconda un doppio tiro di Zaza su cui Ekong si lancia rischiando il “mani”. Lasagna con un cross volante pericoloso e Mandragora con un sinistro alto rispondono per l’Udinese. E il Toro, col passare dei minuti, perde anche quel minimo di energia che sembrava aver trovato. Mazzarri butta in campo anche il giovane Millico per l’assalto finale, ma rischia di subire il raddoppio, evitato dalla scarsa lucidità degli attaccanti bianconeri nelle ripartenze. È Iago, entrato al posto di uno spento Verdi, ad accendere il finale: prima sfiora il pari con una conclusione dalla distanza, poi offre a Belotti un pallone che il Gallo non sfrutta a dovere. Ma non basta: troppo poco per un Toro involuto, che ora rischia di ritrovarsi nella parte destra della classifica.

Fonte:gazzetta.it

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