Valencia diventa l’ultima regione autonoma spagnola ad aggiornare le sue leggi che regolano le sale da gioco che operano all’interno del suo comune.
Concludendo la sessione plenaria, il governo municipale di Valencia “Generalitat Valenciana” ha confermato di aver approvato la stesura del disegno di legge “Ley del Juego”, adottando misure per impedire ai minori di accedere alle sale da gioco e attuare ulteriori programmi di sostegno per affrontare il problema del gioco d’azzardo.
Nel suo mandato, il consiglio sottolinea che Valencia richiede un rinnovamento completo del suo codice di gioco, che non è stato aggiornato dal 1988.
Inoltre, il governo municipale di Valencia cerca di sviluppare un “unico testo normativo” che aggiorni i requisiti legali e fiscali per le sale da gioco, che deve “adattarsi alle nuove realtà sociali, economiche e tecnologiche”.
Le leggi relative al funzionamento delle sale da gioco a terra sono sanzionate dai governi regionali delle diciassette comunità autonome spagnole, che determinano standard individuali e requisiti aziendali.
Muovendosi per rinnovare le sue strutture di gioco d’azzardo, Valencia cercherà di stabilire “controlli a livello di strada” più severi per supervisionare l’accesso del pubblico ai luoghi di gioco autorizzati.
A sua volta, il governo valenziano aumenterà in modo significativo le sanzioni nei luoghi che non effettuano verifiche di età o controllano i clienti vulnerabili rispetto al proprio registro comunale di autoesclusione.
Ulteriori controlli vedranno Valencia vietare “l’incasso dei premi nei bar”, limitando i servizi delle sale da gioco autorizzate, con il governo regionale che confermerà ulteriormente che riclassificherà l’autorizzazione di quali locali possono gestire macchine da frutta di “tipo b”.
Il controllo degli istituti di gioco d’azzardo si è intensificato in tutta la Spagna questo 2019, con i governi di Madrid ed Euskadi che hanno rivisto le leggi sui locali di gioco, la verifica dei clienti e la commercializzazione dei servizi.
La scorsa settimana, il consiglio comunale di Barcellona ha confermato che non avrebbe consentito ulteriori espansioni di gioco per un periodo di un anno, sostenendo le reti di trattamento della dipendenza della città.