Tripla del turco sulla sirena e 129-128 Sixers a casa Blazers: quinta vittoria in cinque gare nonostante l’assenza dello squalificato Embiid

Un eroe inatteso, Furkan Korkmaz, e Philadelphia si riscopre perfetta. L’unica rimasta in Nba, con quel record di 5 vittorie su 5 reso possibile dal frizzante 129-128 firmato a Portland dal turco a 4/10 dalla fine e reso ancora più scintillante dal fatto che la vittoria sui Blazers dello scatenato Damian Lillard (33 punti e 9 assist) sia arrivata rimontando da -21 e senza Joel Embiid, che ha scontato la prima delle due gare di squalifica seguite alla rissa selvaggia con Karl-Anthony Towns. “Grande rimonta!” ha postato su Twitter il camerunense, per regolamento nemmeno ammesso nel Moda Center dove i Sixers si sono riscoperti davvero da corsa, perché questa è una vittoria di carattere che conferma quanto la squadra di Brett Brown non dipenda né dal talento del suo leone indomabile né da quello di Ben Simmons, molto più opaco di quanto non dicano i suoi 18 punti, 11 rimbalzi e 8 assist. Portland si lascia scappare una partita in cui è stata al comando praticamente dall’inizio alla fine, con tanto di miracolo di Anfernee Simons con 2” sul cronometro che sembrava aver tolto all’Nba l’unica squadra perfetta che le era rimasta.

PHILA VOLA 

Era dal 2000-01, quando la loro star si chiamava Allen Iverson e Philadelphia chiuse sconfitta alle Finals dai Lakers di Shaquille O’Neal e Kobe Bryant, che i Sixers non partivano così bene. La tripla decisiva di Korkmaz è la ciliegina sulla torta di una partita in cui la squadra di Brown si è persa a lungo, incapace di andare oltre i punti in area (84 alla fine) e di trovare un punto di riferimento a cui aggrapparsi per resistere alle folate dei Blazers. Il migliore è stato Al Horford (25 punti, 5 rimbalzi e 7 assist), sempre ordinato e capace di mettere in ritmo i compagni. Phila ha chiuso con 6 giocatori in doppia cifra, ottenendo una grossa mano anche dalla panchina (43 punti) da dove, oltre a Korkmaz (11 punti), si è alzato con profitto anche Mike Scott (12).

I GUAI DEI BLAZERS 

Portland (3-3) ha chiuso col 57.7% al tiro e tirato 19/34 da tre, ma deve digerire la seconda sconfitta in tre partite. Più che con la tripla di Korkmaz, i Blazers devono prendersela con sé stessi per aver permesso a Philadelphia di tornare in partita dopo il 93-72 di metà terzo quarto. Terry Stotts ha una squadra decimata dagli infortuni, soprattutto nel reparto lunghi: Zach Collins è fuori a tempo indeterminato e dovrà operarsi alla spalla sinistra, Hassan Whiteside si è fermato per una botta al ginocchio, così i Blazers hanno improvvisato sotto canestro, col positivo Mario Hezonja (11 punti e 12 rimbalzi) e Anthony Tolliver titolari e l’ottimo Skal Labissiere (15 puntini 22’) dalla panchina. Rodney Hood, con 25 punti il più pronto ad aiutare Lillard, si è fermato dopo una botta al ginocchio sinistro con 5’ da giocare. E Dame nel momento clou si è trovato solo.

LA PARTITA  

Portland rompe l’equilibrio con un parziale di 15-0 nel secondo quarto (in cui Hood infila 17 punti), arriva al riposo avanti 68-57 e dilaga sul 93-72 con 5’04” da giocare nel terzo periodo. Philadelphia ricuce con pazienza, inizia gli ultimi 12’ sotto 102-92 ma sembra al tappeto quando Lillard conferma con tre triple che l’ultimo quarto è Dame Time. Invece i Sixers non si arrendono, mentre Portland implode: Simmons dalla lunetta a 10” dalla fine firma il primo vantaggio Philadelphia, un 126-125 ribaltato dalla tripla di Simons, splendidamente imbeccato da Lillard, con 2” da cronometro. Ai Sixers bastano per costruire il miracolo. E confermare che la squadra di Brown, come ripete da oltre un mese, ha tutto quello che serve per essere speciale.

Portland: Lillard 33 (3/5 da due, 8/11 da tre, 3/3 tiri liberi), Hood 25, McCollum 16. Rimbalzi: Hezonja 12. Assist: Lillard 9.
Philadelphia: Horford 25 (11/20, 1/4), Harris 23, Simmons 18. Rimbalzi: Simmons 11. Assist: Simmons 8.

Fonte:gazzetta.it

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