Partenza in salita per un netto fallo di Koulibaly su Hwang all’11’: Haaland trasforma il rigore. Nel finale del primo tempo gran tiro di Lozano appena dentro l’area ed è pari. Nella ripresa Insigne colpisce una traversa
Un punto che pare tanto un palliativo a quello che è il momento del Napoli. Ci pensa Hirving Lozano a mettere una pezza all’ennesimo errore di Koulibaly che provoca il rigore realizzato da Haaland. Un pareggio che non garantisce l’aritmetica qualificazione agli ottavi ma utile, perché tiene il Napoli comunque al secondo posto con 8 punti, ad una lunghezza dal Liverpool che ha battuto il Genk. Ci si aspettava una reazione convinta della squadra dopo le polemiche della vigilia con la decisione di Aurelio De Laurentiis di mandare tutto in ritiro fino a domenica. La risposta c’è stata soltanto in parte, perché la tensione ha avuto il sopravvento in alcune fasi della partita, quando il Napoli è apparso contratto, a difesa della propria metà campo, agendo soltanto di contropiede.
FUORI MILIK
Carlo Ancelotti non tiene conto del rendimento di Arek Milik, ovvero, 5 gol nelle ultime 4 partite di campionato, e lo tiene fuori. Al suo posto inserisce Mertens che farà coppia con Lozano, l’uomo Champions. Perché fin qui, le ha giocate tutte senza, però, incidere più di tanto. L’opportunità dovrebbe servirgli per uscire dal grigiore nel quale è calato dopo il gol alla Juventus, nella seconda giornata. L’altra novità riguarda la difesa: Manolas è in panchina, al suo posto c’è Maksimovic. L’ex romanista avverte ancora problemi al costato. Il Salisburgo non teme il confronto e Marsch non rinuncia ai suoi giocatori più offensivi tra i quali emerge Haaland, l’autore dei due gol rifilati a Meret nella gara d’andata. Dal risultato di questa gara potrebbe dipendere il cammino in Champions di entrambe.
KOULIBALY COSA COMBINI
L’avvio di gara è piacevole, il gioco si sviluppa su entrambi i fronti. Comincia Insigne, al 5’, con una conclusione a giro deviata da Onguené verso la porta: il colpo di reni di Coronel è bello da vedere ed efficace per i suoi. Ed è proprio il difensore austriaco che all’8’ mette a lato di testa su calcio d’angolo. L’ azione è veloce, i cambiamenti di campo sono continui. Il Napoli ha qualche difficoltà a centrocampo dove Fabian Ruiz sbaglia tanto e Zielinski appare molle. Il Salisburgo passa in vantaggio all’11’. Hwang salta Koulibaly che lo aggancia in area: Marciniak fischia il rigore, decisone ineccepibile. Sul dischetto va Haaland che spiazza Meret.
ANCORA UN PALO
Il Napoli si è ormai abbonato ai pali, dopo i due colpiti a Roma, sabato pomeriggio, ne prende un altro, con Callejon (13’) trovato dal solito taglio lungo di Insigne: il colpo di testa dello spagnolo viene ribattuto dal palo, appunto. Il Salisburgo non rinuncia a giocare nonostante il vantaggio. Ogni qualvolta si riversa nella metà campo napoletana, la difesa va in apprensione anche perché Koulibaly resta una scheggia impazzita, che gioca più da attaccante che da difensore. Wober, al volo, sfiora il palo (16’), mentre Coronel respinge il tiro a giro di Lozano. E fino al gol del pareggio di Lozano, il Napoli combina ben poco. Insigne per ben tre volte calcia alle stelle da buona posizione. Poi, l’attaccante messicano riceve il giusto premio da questa serata di Champions realizzando il gol del pareggio con un tiro a fil di palo.
FUORI MARIO RUI
Al ritorno in campo dopo l’intervallo, non c’è Mario Rui, al suo posto Ancelotti inserisce Luperto. Il difensore portoghese è rimasto contuso in uno scontro di gioco. L’inizio della ripresa è sempre all’insegna di Lozano, l’attaccante messicano prova dalla distanza e la sua conclusione finisce di poco alto sulla traversa. Il Salisburgo non cede, anzi Marsch inserisce Mwepu per dare maggiore rapidità in mezzo al campo. La velocità degli austriaci crea parecchia apprensione nella difesa napoletana, spesso confusa dai movimenti degli attaccanti avversari. Insigne prova a interrompere il fraseggio del Salisburgo e dalla distanza prova una conclusione a effetto: il pallone supera Coronel e si stampa sul palo. Le due squadre ci provano, più convinto il Napoli che tenta la conclusione più volte, sempre con Insigne e con Llorente e Mili, subentrati a Lozano e Mertens. Al fischio finale di Marciniak, l’applauso del San Paolo è parecchio timido.
Fonte:gazzetta.it