Leonard mette 18 dei suoi 27 punti nell’ultimo quarto e i Clippers tornano a vincere. I Celtics passano a Charlotte, che ha riabbracciato Kemba Walker. Miami sbanca Phoenix

C’è il marchio di Kawhi Leonard sul ritorno alla vittoria dei Clippers. Meno di ventiquattro ore dopo il riposo programmato con Milwaukee, l’mvp delle ultime Finals tira fuori tutto il suo talento nell’ultimo quarto e stende Portland, alla 3ª sconfitta di fila. Continua a correre invece Boston: a Charlotte, nella prima di Kemba Walker da avversario dei suoi Hornets, i Celtics vincono la 6ª gara consecutiva. Si rialza Miami, che passa a Phoenix grazie a Jimmy Butler e Goran Dragic nella sfida tra le rivelazioni di inizio stagione.

Los Angeles Clippers-Portland Trail Blazers 107-101

“Come siamo riusciti a vincere? Non ci siamo piegati sotto pressione”. La fa facile Kawhi Leonard, dopo aver trascinato i Clippers (6 vinte-3 perse) al successo su Portland (3-4), stesa con un quarto periodo da fenomeno (18 dei suoi 27 punti) del marziano che ha cambiato la storia di questa franchigia. Ventiquattro ore dopo il polemico e costoso (50mila dollari di multa a Doc Rivers) riposo programmato contro Milwaukee, l’mvp delle ultime Finals mostra quanto è fondamentale per Los Angeles: è l’uomo da cui andare nei momenti di difficoltà, il fenomeno a cui chiedere i miracoli quando le cose sembrano impossibili. Kawhi per tre quarti è sembrato spento, in difficoltà nel fare anche le cose più semplici (9 punti e 3/13 al tiro nei primi 36’). Poi è tornato ad essere il più forte di tutti, trascinandosi dietro la squadra con l’aiuto di Lou Williams (26 punti). Portland ci ha creduto fino alla fine, perché Damian Lillard ha finalmente trovato aiuto: da CJ McCollum prima di tutto (22 punti come Dame, anche se entrambi non hanno segnato nell’ultimo quarto), da Hassan Whiteside, dominante con 17 punti e 19 rimbalzi, e persino da Anfernee Simons, che ha messo 16 dei suoi 17 punti nell’ultimo periodo. Non è servito a fermare Kawhi, decisivo nel finale testa a testa. Non è servito ad evitare la terza sconfitta consecutiva.

LA PARTITA   

Meglio i Clippers in un primo tempo pieno di errori, che i padroni di casa chiudono avanti 47-40 pur tirando col 38.3%. Portland si sveglia nel terzo quarto, quando McCollum (14 punti nel periodo) e Whiteside (10 con 12 rimbalzi) trovano finalmente il modo di dare una mano a Lillard. I Blazers a 5’ dalla sirena mettono per la prima volta il naso avanti e chiudono il periodo sul 76-70 dopo 36 punti col 50% dal campo (nel primo tempo erano stati 40 col 32% al tiro). Simons ad inizio quarto periodo si trasforma con 15 punti nel jolly con cui i Blazers accarezzano la vittoria. A svegliare Portland dal suo sogno ci pensa Kawhi, che torna marziano dopo tre quarti da umano e con l’aiuto di Williams tira la volata alla vittoria Clippers, che l’mvp delle ultime Finals sigilla con due liberi a 3” dalla fine.

LA Clippers: Leonard 27 (9/18 da due, 0/5 da tre, 9/10 tiri liberi, Williams 26, Zubac 15, Harrell 15. Rimbalzi: Zubac 13, Leonard 13. Assist: Williams 8.

Portland: Lillard 22 (6/13, 3/10, 1/2 tl), McCollum 22 (8/17, 1/6, 3/3 tl), Whiteside 17, Simons 17. Rimbalzi: Whiteside 19. Assist: Lillard 6.

Charlotte Hornets-Boston Celtics 87-108

Lacrime, emozioni e una bella vittoria. Kemba Walker torna a Charlotte per la prima volta da avversario: accolto da eroe, con un video tributo che lo commuove (“Ho provato a non piangere, ma non ci sono riuscito. E’ stata una giornata incredibile” dirà a fine gara), risente in campo di tutte le emozioni provate nel prepartita. La sua nuova squadra però, i Boston Celtics, non sono un one man show com’erano i suoi Hornets: anche con Walker che sparacchia 4/12 dal campo (chiude comunque con 14 punti e 6 assist), la squadra di Brad Stevens centra il sesto successo consecutivo mettendo ancora una volta in mostra il suo splendido collettivo. Emergono due nomi: Gordon Hayward, che con 20 punti, 10 rimbalzi e 6 assist mostra di essere sulla via verso il ritorno al livello All Star a cui era prima del terribile infortunio dell’ottobre 2017, e Jayson Tatum, 23 punti, 9 rimbalzi e tante giocate decisive. Ma è tutta Boston (6 vinte-1 persa) a girare a mille, con uno splendido movimento di palla (29 assist) che finisce per trovare sempre il tiratore meglio piazzato. Bene anche la difesa, che tiene gli Hornets al 38.4% dal campo. Charlotte (4-4), che interrompe una striscia di 3 vittorie, paga la serata storta di Terry Rozier, che anziché farsi rimpiangere dalla sua ex squadra chiude con appena 3 punti e 1/11 al tiro. La squadra di Borrego non trova un punto di riferimento alternativo, nonostante un’altra bella prova dalla panchina di Devonte’ Graham (15 punti e 9 assist), e dopo aver provato a lungo a resistere alle folate offensive di Boston deve alzare bandiera bianca.

LA PARTITA 

Boston costruisce 13 punti di vantaggio (28-15) sui 14 punti di Hayward nel primo quarto. Charlotte prova a resistere con Miles Bridges, ma dopo aver chiuso il primo tempo sotto 52-43 crolla nel terzo periodo, quando anche Walker ritrova il tiro perduto. Boston tocca l’85-65 con Tatum a 3” dalla terza sirena, poi completa l’opera lasciando che Walker nel finale si goda gli abbracci degli ex compagni dopo un’altra bella vittoria.

Charlotte: Bridges 18 (8/14, 2/5), Graham 15, Bacon 8, Biyombo 8. Rimbalzi: Zeller 10, Bridges 10. Assist: Graham 9.

Boston: Tatum 23 (4/11, 4/6, 3/4 tl), Hayward 20, Walker 14. Rimbalzi: Hayward 10. Assist: Hayward 6, Walker 6.

Phoenix Suns-Miami Heat 108-124

Jimmy Butler con 30 dei suoi 34 punti nel primo tempo. L’ex Goran Dragic con 20 dei suoi 25 nella ripresa. Sono le armi principali con cui Miami (6-2) stende Phoenix (5-3) nella sfida tra rivelazioni di Eastern e Western Conference tornando a marciare dopo la brutta sconfitta di Denver di martedì. Gli Heat mettono ancora una volta in mostra il loro splendido collettivo: 5 giocatori in doppia cifra, il 54.9% dal campo e 15 triple a bersaglio, costanti montanti che infiacchiscono i Suns e alla fine li mandano al tappeto. Miami segue i suoi due leader, attorno ai quali continuano a sbocciare ottimi giocatori: come Bam Adebayo, ancora tuttofare con 15 punti, 10 rimbalzi, 6 assist e 5 recuperi, e Tyler Herro, che mette 15 punti in faccia all’unico giocatore a cui dice di ispirarsi, Devin Booker. La stellina dei Suns si spegne come tutti i compagni a cavallo tra terzo e quarto periodo, quando i punti di Dragic fanno la differenza. Phoenix tira col 42.5% dal campo nella ripresa: l’ultimo ad arrendersi è Aron Baynes, che chiude con 23 punti e prova con grinta e schiacciate a scuotere i compagni, senza riuscirci.

LA PARTITA 

Nonostante lo show di Butler, Miami è avanti 64-57 all’intervallo, con Phoenix che ricuce anche quando Robinson porta gli ospiti sul 77-63 a meno di 4’ dentro la ripresa. Gli Heat sono avanti 81-79 quando a 2’ dalla terza sirena comincia il Goran Dragic show: lo sloveno esplode con 10 punti prima di fine parziale e arriva a 25 totali a 8’19” dalla fine, quando Miami è avanti 107-93. Nemmeno la grinta di Baynes stavolta riesce a scuotere i Suns.

Phoenix: Baynes 23 (9/14, 1/3, 2/3 tl), Booker 22, Oubre 15. Rimbalzi: Rubio 11. Assist: Rubio 6.

Miami: Butler 34 (9/14, 2/2, 10/10 tl), Dragic 25, Adebayo 15, Herro 15. Rimbalzi: Adebayo 10. Assist: Adebayo 6.

Fonte:gazzetta.it

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