I gialloviola piegano 95-80 gli Heat con la difesa e i numeri dei due fenomeni, con LeBron che tocca 1000 partite in carriera con almeno 20 punti. E la squadra di Vogel si conferma la migliore di questo inizio Nba
La settima meraviglia non sarà la più bella, ma è quella che conferma ai Lakers di essere la miglior squadra di questo inizio di Nba. Trascinati dalla super coppia Anthony Davis-LeBron James e da una straordinaria difesa, i Lakers stroncano 95-80 la voglia di Miami di confermarsi rivelazione della stagione e si prendono in modo convincente la settima vittoria di fila. La squadra di Vogel è un collettivo con due fenomeni come solisti: AD gioca una partita completa, chiudendo con 26 punti, 9 rimbalzi e 7 assist; LeBron aggiunge 25 punti, di cui 12 nel quarto periodo per spegnere gli Heat, e diventa il terzo giocatore della storia con 1000 partite oltre quota 20 punti dopo Karl Malone (1134) e Kareem Abdul-Jabbar (1122). Miami cade per la seconda volta nelle ultime tre gare: Jimmy Butler (22 punti) e compagni si sono spenti alla distanza, puniti più dall’incapacità di superare il muro difensivo dei Lakers che dalle meraviglie della coppia più ammirata di Hollywood.
LE CHIAVI
Dire che i Lakers sono solo LeBron e Davis è come andare a visitare Los Angeles e fermarsi solo a Hollywood. Se i gialloviola hanno il miglior record Nba (7 vinte-1 persa) lo devono anche alla loro difesa, già straordinaria. Miami si ferma al 35% dal campo con 6/35 da tre, tenuta a 14 punti nel quarto periodo in cui infila appena 4 dei 19 tiri tentati. “Il nostro segreto è la comunicazione – dice orgoglioso LeBron -. La cosa che mi piace di più di questa squadra è che non ci facciamo intimorire, non ci abbattiamo quando le cose vanno male. Non è comune per un gruppo così nuovo”. Davis e James sono gli unici gialloviola in doppia cifra, ma coach Vogel ha avuto tante buone indicazioni. Tra quelle meno positive il rodaggio di Kyle Kuzma, che procede ancora a rilento (7 punti con 1/7 da tre e 4 palle perse nei 25’ sul parquet). Miami (6-3) non aveva mai segnato così poco quest’anno: Spoelstra oltre a Butler ha avuto qualcosa di buono da Goran Dragic (19 punti e 7 assist dalla panchina), sempre più a suo agio nel ruolo di sesto uomo. Sono mancati tutti gli altri, compresi i rookie delle meraviglie Kendrick Nunn (10 punti con 4/11 al tiro) e Tyler Herro (7 con 2/8). Gli Heat restano intriganti e questa dello Staples Center può trasformarsi in una lezione preziosa per proseguire la stagione nella nobiltà dell’Est.
LA PARTITA
I Lakers partono con un 13-2, ma non riescono a prendere il controllo nonostante 12 punti di Davis perché Miami è ordinata e ha la grinta di Butler. Quando al carattere si aggiungono i punti dalla panchina di Dragic, gli Heat ribaltano il 28-21 gialloviola di fine primo quarto nel sorpasso, 40-39, ma chiudono il primo tempo sotto 48-46. I Lakers ripartono forte dopo il riposo: a James e Davis (10 punti nel parziale) si aggiunge la fisicità di JaVale McGee sotto canestro, e il vantaggio si dilata fino al 74-60 che Kuzma firma a 2’18” dalla sirena, dove i gialloviola arrivano sul 78-66. Dragic con 5 punti consecutivi prova a lanciare la rimonta di Miami, ma LeBron mette 12 punti nel quarto periodo per tenere i Lakers al sicuro.
LA Lakers: Davis 26 (11/17 da due, 4/4 tiri liberi), James 25, McGee 9, Bradley 9. Rimbalzi: McGee 10. Assist: Davis 7.
Miami: Butler 22 (7/12, 0/4, 8/8 tl), Dragic 19, Adebayo 11. Rimbalzi: Adebayo 9. Assist: Dragic 7.
Fonte:gazzetta.it