Prestazione sontuosa della squadra di Maran: in gol Rog, Pisacane, Simeone, Joao Pedro e Nainggolan. Viola mai in partita, di Vlahovic le due reti
Estasi. Sì, estasi. Il Cagliari non si ferma più. Neppure sotto il diluvio. Come a Bergamo. Per Rolando Maran 10 risultati utili di fila che eguagliano il record di Marco Giampaolo nel torneo 2006-2007. La Fiorentina è seppellita con 5 gol (a 2), 3 in un primo tempo in cui la squadra di Vincenzo Montella (trend negativo, dopo il pareggio col Parma e la sconfitta interna con la Lazio, inframezzata solo dal blitz di Reggio Emilia col Sassuolo) non esiste. Errori dietro (Milenkovic su tutti), centrocampo sovrastato da quello stellare del Cagliari in cui Marko Rog è l’uomo in più. Poi sarà il Ninja Nainggolan a disegnare calcio, imbeccare i compagni, vincere i contrasti e segnare il secondo gol in campionato, con la sua specialità, il tiro da fuori. Viene da pensare che Radja ad Antonio Conte avrebbe fatto comodo.
TIKI TAKA
Il Cagliari fa Tiki Taka, stupisce il fraseggio nello stretto, davvero eccellente, la capacità di andare in porta e al tiro con gli inserimenti di tutti e con due attaccanti che non mancano l’appuntamento col gol. Insomma, quel che si è visto domenica scorsa a Bergamo è tutto vero, il Cagliari può stare lassù. I 24 punti in 12 partite lo dimostrano. La Fiorentina, invece, ha bisogno della sosta per ritrovarsi e riprendere a Verona il cammino interrotto. Commisso ci mette entusiasmo e passione, ma sicuramente non sarà felice.
PRIMO TEMPO
Le formazioni sono quelle previste. Con Maran che preferisce Cacciatore a Faragò e con Montella che conferma la fiducia e la stima verso il baby Vlahovic (2000). Il Cagliari parte forte, quasi a voler mostrare immediatamente intenzioni e, soprattutto, ambizioni, a questo punto legittime. Dopo 3’ Simeone sbaglia da due passi sul colpo di testa invitante di Joao Pedro. Il Cagliari ha in mano il gioco con un Rog devastante. Solita commozione per il ricordo di Davide Astori al minuto numero 13, ma al 17’ i rossoblu passano: combinazione Joao Pedro-Nainggolan (il capitano ha colorato di biondo la rasatura) che d’esterno libera Rog che scarica sull’incolpevole Dragowski. Un minuto dopo Milenkovic evita che Joao faccia il bis sulla respinta del portiere al tiro del Cholito. La Fiorentina è in bambola e il suo nuovo gioiello, Castrovilli, mai in partita, becca un giallo per brutto fallo su Simeone. Milenkovic regala un pallone al Ninja che non coglie l’attimo e si fa recuperare ma al 26’ su corner battuto alla perfezione da Cigarini, Pisacane svetta eludendo i suoi controllori. Stavolta il Ceppitelli lo fa lui e il Cagliari fa il bis. Che dopo 8’ diventa tris perché Simeone, che a Firenze non volevano più, mette la sua firma – e pure di tacco -dopo che Dragowski aveva detto di no a Radja. La reazione viola è in un tiro di Pezzella respinto da Olsen e spedito in angolo da Pisacane e su una ripartenza di Chiesa che spara alto.
RIPRESA
Montella lascia negli spogliatoi Lirola (anonimo) per inserire un altro giovane, Sottil, e fare il 4-3-3. Il primo scossone arriva con una sventola di Dalbert che, come sempre, trova le manone di Olsen. Ma le ripartenze interne sono micidiali: il Cagliari mette un muro sui tentativi viola e in uscita Nainggolan dipinge calcio mandando in porta (al 9’) Joao Pedro che non sbaglia e fa sei gol in campionato, a uno dal suo top in A, ma dopo 12 giornate. Un capolavoro di intelligenza del Ninja che trova il corridoio giusto e la precisione chirurgica del brasiliano, mai così incisivo da quando è a Cagliari. Ma il Ninja non si ferma e al 20’ regala una perla, come contro la Spal: gran botta e 5-0. Che scoppola! Montella toglie anche Chiesa, l’unico che ha provato a fare qualcosa in un marasma totale. Dentro Ghezzal. Con lui c’è una mini scossa. Maran mette Cerri per Simeone, il pubblico si alza in piedi e l’abbraccio tra il tecnico e il Cholito è bellissimo. Breve relax e la Fiorentina con Vlahovic trova il gol, il primo in A a 19 anni. Una piccola soddisfazione per il serbo. Che nel finale, su distrazione di un troppo supponente Pellegrini, trova anche il bis. Ultimo sussulto di una gara in cui c’è gloria anche per Daniele Ragatzu. Il Casteddu è in trionfo, da una curva all’altra, ma lo speaker ricorda il più grande di tutti, Gigi Riva, che giovedì ha compiuto 75 anni. E resta il primo vero tifoso del Cagliari.
Fonte:gazzetta.it