L’argentino entra al posto di Ronaldo e decide una sfida molto equilibrato con i rossoneri. Szczesny para tutto e chiude la porta
Juve-Milan si riassume in una scena e – grande colpo dello sceneggiatore – non è un gol, non un rigore sbagliato, non un’espulsione. È una sostituzione. Minuto 55, Sarri manda in campo Dybala al posto di Ronaldo e il mondo si stupisce. Ma come, CR7 sostituito due volte in quattro giorni? Sì, due volte in quattro giorni. Cristiano va direttamente negli spogliatoi con la faccia scura, senza passare dalla panchina e dicendo qualcosa a Sarri. Al post-partita per la soluzione del dubbio: scelta tecnica o problema fisico? Quello che conta è che Dybala 13 minuti prima del 90′ riceve da Higuain – la vecchia HD sempre di moda – e salta secco Romagnoli. Poi, col destro (!), la mette nell’angolo per l’1-0: alla Juve basta questo per passare la sosta in testa alla classifica, a +1 sull’Inter. Un grande classico della stagione: vittoria di misura, nel secondo tempo, con un gol dalla panchina.
LA PARTITA
La cronaca della partita infatti segue un copione già visto: primo tempo equilibrato (con più Milan, addirittura) e Juve vincente nel secondo con la giocata di un campione. Sarri rinuncia a Dybala, Douglas Costa e Ramsey contemporaneamente e sembra un fioretto in vista dell’Avvento: tutta la qualità in panchina. La Juve così comincia a ritmo basso e allo stesso modo continua per oltre un tempo: combinazioni in velocità al minimo, occasioni poche. Il Milan, pur senza impressionare, non sembra una squadra in crisi e ha almeno tre occasioni per andare in vantaggio. Uno: Suso dopo 16 minuti mette sulla testa di Piatek una palla da girare in porta ma Krysztof devia malissimo. Due: triangolazione volante Bennacer-Conti-Paqueta, tutto di prima, con bella parata di Szczesny sul colpo di testa del brasiliano. Tre: bell’idea di Paqueta per Piatek in contropiede, con tiro deviato dal solito Tek in zona primo palo. La Juve, prima del colpo a effetto di Dybala, è tutta in un tiro di Higuain deviato da Donnarumma e da un destro a giro di Matuidi a inizio secondo tempo. Se parliamo di divertimento, meglio il finale, con qualche occasione di qui e di là. Per il Milan, una punizione e due destri, tutti di Calhanoglu, con Szczesny sempre attento. Per la Juve, un contropiede di Dybala con altro dribbling su Romagnoli e altro tiro di destro, questa volta respinto alla grande da Donnarumma.
CHE COSA RESTA
Il primo bilancio dice che il Milan torna a Milano con la chiara idea che non tutto è da buttare, anzi. La squadra ha tenuto il campo nello stadio più difficile d’Italia e atleticamente ha retto bene fino alla fine. Certo, la mancanza di un 9 pericoloso è troppo importante: Piatek ha sfruttato male l’occasione del primo tempo (e non solo), mentre Leao si è visto poco nei suoi 25 minuti più recupero. In casa Juve invece si parlerà per qualche ora di cinismo e Ronaldo. Cinismo: i punti guadagnati nell’ultima mezz’ora sono già 10, record del campionato. Ronaldo: in un’ora scarsa, ha lasciato l’impressione di una condizione fisica (molto) precaria e un tiro centrale, annegato in una partita scolorita. Per capire quanto sia stato eccezionale il cambio, occhio alla statistica: negli ultimi 10 anni, era stato sostituito prima del 60′ solo nove volte.
Fonte:gazzetta.it