Uno show di Young da 42 punti griffa la sorpresa della notte: Atlanta vince a Denver contro dei Nuggets svogliati
Uno show di Young da 42 punti griffa la sorpresa della notte Nba: Atlanta vince a Denver contro dei Nuggets svogliati. Philadelphia e Utah rischiano grosso in casa, ma se la cavano in volata contro Cleveland e Brooklyn. Butler incanta Miami, Gallinari non può far miracoli per OKC: il dettaglio di 7 gare di giornata.
Denver Nuggets-Atlanta Hawks 121-125
I Nuggets (7-3) mostrano la versione Mr Hyde, contro Atlanta (4-6). Pigri, addirittura indisponenti in difesa, disastrosi da 3 punti. Con Jokic svogliato, addirittura imbarazzante. Coach Malone aveva perso la pazienza dopo la partita con New Orleans, attaccando i suoi titolari per mancanza di impegno. Ci risiamo. Le riserve riportano in partita Denver a inizio 4° quarto, con Morris, Plumlee e Grant che pareggiano i conti sul 101 pari, in rimonta, ma il rientro del quintetto base diventa un boomerang. Gli Hawks ne approfittano. Più che altro, per dirla tutta, ne approfitta Young. Che mette su uno show da 42 punti, il massimo sinora concesso in stagione dai Nuggets a un avversario. Tirando da ogni dove, senza coscienza e senza pietà. Anche con qualche atteggiamento discutibile “da fenomeno” nei confronti della panchina avversaria. Atlanta non fa molto di più, onestamente. Consegna la palla alla point guard – poi ci pensa lui – difende poco e male, spadella ai liberi. Eppure basta, con l’aggiunta di un paio di spruzzate offensive di Parker e Len, che approfittano del letargo di Jokic sotto canestro.
Denver: Barton 21 (4/9, 4/7, 1/2tl), Jokic 20, Millsap 19. Rimbalzi: Barton 9. Assist: Murray 8.
Atlanta: Young 42 (5/8, 8/13, 8/11 tl), Parker 20, Len 17. Rimbalzi: Parker 9. Assist: Young 11.
Utah Jazz-Brooklyn Nets 119-114
I Jazz (8-3) mantengono imbattuta la Vivint Smart Arena – 6 vittorie in 6 gare –, ma si prendono uno spavento, stavolta. Sotto di 15 punti all’intervallo, vincono in rimonta la volata contro i deludenti Nets (4-6) di quest’inizio di stagione. Mitchell segna 30 punti, ma è Gobert a griffare un paio di canestri pesanti, con la partita in bilico. Poi Irving sul -2 con 7” da giocare colpisce il primo ferro sulla tripla del possibile sorpasso: l’ex Celtics sbaglia tutti gli ultimi 8 tiri presi. Un rimbalzo offensivo di Bogdanovic sul tiro libero mancato da Conley chiude definitivamente la gara e regala ai Jazz la seconda vittoria nella seconda serata di un back to back, di rientro da San Francisco, dopo aver espugnato casa Warriors. I Nets pagano l’assenza di LeVert, non basta loro il miglior Jordan della stagione.
Utah: Mitchell 30 (13/21, 0/5, 4/4 tl), Conley/Gobert 18. Rimbalzi: Gobert 15. Assist: Conley 5.
Brooklyn: Irving 27 (8/18, 2/12, 5/5 tl), Dinwiddie 21, Prince/Jordan 15. Rimbalzi: Jordan 15. Assist: Irving 5.
Philadelphia 76ers-Cleveland Cavaliers 98-97
Il rientro di Simmons dopo due partite d’assenza non cancella i tentennamenti dei 76ers (7-3) che rischiano grosso in casa contro i Cavs (4-6), sotto 92-97 con 3’34” da giocare. Poi Love pasticcia in volata, e Embiid vince la partita con una schiacciata con 13” rimasti sul cronometro, ovviando ai 30 errori di squadra da 3 punti, addirittura 11 di Harris. Il tiro perimetrale resta il tallone d’Achille dei ragazzi di Coach Brown, che per la serata erano senza Horford, tenuto a riposo precauzionale.
Philadelphia: Embiid 27 (7/15, 3/5, 4/5 tl), Richardson 17, Simmons 15. Rimbalzi: Embiid 16. Assist: Simmons 6.
Cleveland: Love/Clarkson 20, Sexton 18. Rimbalzi: Thompson 12. Assist: Sexton 4.
Indiana Pacers-Oklahoma City Thunder 111-85
Quarta vittoria di fila per Indiana (7-4), sesta nelle ultime sette uscite. Tutto facile, stavolta, contro i Thunder (4-7). Un 15-2 di parziale nel 3° quarto porta il vantaggio Pacers a +26 in una partita monologo di Brogdon e compagni. Coach Donovan era senza Ferguson (ragioni personali): in quintetto è partito Diallo, senza brillare. 14 punti in 24’ di Gallinari, miglior realizzatore dei suoi, nessuno degli ospiti ha giocato più di 28’: gara “abbandonata” presto da Coach Donovan.
Indiana: Warren 23 (9/12, 1/2, 2/2 tl), Brogdon 20, Sabonis 18. Rimbalzi: Sabonis 16. Assist: Brogdon 5.
Oklahoma City: Gallinari 14 (3/5, 0/3, 8/8 tl), 4 rimbalzi, 1 recuperata, Burton 13, Gilgeous Alexander 11. Rimbalzi: Gilgeous-Alexander/Bazley 6. Assist: Paul 8.
Miami Heat-Detroit Pistons 117-108
Miami (7-3) rischia di commettere un peccato d’inesperienza. Domina Detroit (4-8), sale +29, poi considera la partita chiusa e si ritrova sopra di appena 7 punti. Ma Miami quest’anno ha Butler. Che risolve i problemi Heat segnando 11 dei suoi 20 punti nel 4° quarto, di contorno a una prestazione da 13 assist e nessuna palla persa. Per Miami, che era senza Winslow e Herro, s’è rivista sul parquet la bandiera Haslem, alla 17ma stagione in Florida. I Pistons, in back to back, hanno tenuto fuori Griffin e Rose. Kennard, ancora primo realizzatore di Coach Casey, stavolta da 22 punti, ma non è bastato per espugnare l’American Airlines Arena, ancora inviolata quest’anno: 4-0 di record interno per gli Heat.
Miami: Butler/Nunn 20, Dragic/Adebayo 18. Rimbalzi: Adebayo 14. Assist: Butler 13.
Detroit: Kennard 22 (4/6, 4/12, 2/3 tl), Drummond/Wood 16. Rimbalzi: Drummond 9. Assist: Brown 11.
Chicago Bulls-New York Knicks 120-102
Se la partita contro i Bulls doveva far cambiare idea alla dirigenza Knicks circa il destino di Coach Fizdale, che pare segnato dopo le lamentale pubbliche di Mills e Perry, beh, sarà (forse) per la prossima volta. I Knicks (2-9) vengono spazzati via dall’uragano White, la matricola dei Bulls (4-7) che esonda con 7 triple nel 4° quarto, record di franchigia, chiude con 27 punti e la W, ringraziando Coach Roy Williams, il suo ex allenatore a North venuto a vederlo. I Knicks, che hanno ritrovato Smith dopo 7 partite d’assenza, avevano vinto il precedente stagionale con i Bulls, il 28 ottobre, trascinati da Portis, che stavolta non ha inciso.
Chicago: White 27 (1/3, 7/11, 4/4 tl), LaVine 25, Carter 17. Rimbalzi: Carter 12. Assist: Arcidiacono 8.
New York: Morris 22 (3/8, 3/9, 7/9 tl), Barrett 21, Gibson/Randle 17. Rimbalzi: Morris 9. Assist: Barrett 9.
Sacramento Kings-Portland Trail Blazers 107-99
I Kings (4-6) vincono la prima partita senza Fox, infortunatosi in allenamento alla caviglia sinistra, fuori causa per circa un mese. Dopo lo sciagurato inizio di stagione paiono in ripresa: 4-1 di record nelle ultime 5 uscite. Le imminenti sfide con Lakers e Celtics serviranno da riprova. Intanto in California si godono la partitissima della coppia serba Bogdanovic-Bjelica, immarcabile. Bogdanovic segna 25 punti e ci piazza vicino 10 rimbalzi, da point guard di fatto. Bjelica segna 19 punti, con 12 rimbalzi di contorno, e manda a bersaglio la tripla che chiude la gara, quando un 11-2 di parziale Portland, ispirato dal solito Lillard, aveva ridato speranza ai Blazers. Che scivolano 4-7, record inquietante per la finalista di Conference a Ovest del 2019. I Blazers, che erano senza Hood (schiena), sono corti come rotazione, faticano a rimbalzo, e senza l’infortunato Collins e i lungodegenti Nurkic e Gasol hanno forse bisogno di un rinforzo, sotto canestro. A Lillard non si può chiedere pure di tirar giù 10 rimbalzi a partita.
Sacramento: Bogdanovic 25 (5/11, 3/8, 6/7 tl), Hield 20, Bjelica 19. Rimbalzi: Bjelica 12. Assist: Bogdanovic 10.
Portland: Lillard 27 (4/5, 2/5, 13/14 tl), McCollum 24, Whiteside 17. Rimbalzi: Whiteside 7. Assist: Lillard 5.
Fonte:gazzetta.it