Lo spagnolo vince davanti a Quartararo e dà alla Casa di Tokyo un altro alloro. 3° Miller, 4° Dovizioso, 8° Rossi, caduti Morbidelli e Petrucci

L’ultimo atto è ancora suo. Nel teatro di Valencia il primattore è sempre Marc Marquez, che si prende la scena tirando giù dal proscenio il protagonista del futuro, Fabio Quartararo. Il sovrano spagnolo, incoronato da tempo re della stagione, si impone davanti al giovane francese, – partito dalla pole -, conquista il 12° successo stagionale e porta in dote alla Honda Hrc anche il titolo dei team: la Ducati, che non va oltre il 4° posto di Andrea Dovizioso, è tradita da Danilo Petrucci. Il ternano scivola quando era 9° e affossa così le speranze della sua squadra, che alla vigilia aveva 2 punti di margine sulla Honda Repsol. Di consolazione, parziale, per Borgo Panigale, il 3° posto di Jack Miller, con la Desmosedici del team Pramac, autore di una bella gara, veloce e consistente.

ATTO DI FORZA

Ulteriore dimostrazione di forza di Marquez, quindi, sempre più one man show del mondiale, non solo per il terzo mondiale stagionale consegnato alla Honda, cui ha in qualche modo anche ‘suggerito’ il fratello Alex dall’anno prossimo, ma anche per la prestazione: conquistata la vetta della gara, con un rude sorpasso su Quartararo, il suo successo non è mai stato in discussione. Per il francese settimo podio stagionale e quinto posto in classifica strappato a Petrucci: di Fabio ne risentiremo parlare spesso.Maverick Viñales, 6° al traguardo, conserva il terzo posto nel mondiale, respingendo l’attacco di Alex Rins, 5° con la Suzuki, dopo una gara in cui lo spagnolo della Yamaha sperava di poter ottenere di più. Jorge Lorenzo, con un casco celebrativo dei suoi inizi, chiude la sua carriera con un 13° posto e 3 punti nel teatro in cui conquistò, nel 2015 contro Valentino Rossi, il mondiale più conteso e contestato. Applausi a scena aperta per il maiorchino: ci lascia un campione.

ITALIANI GIU’

Per gli italiani, oltre al 4° posto di Andrea Dovizioso va registrato l’8° di un Valentino Rossi mai in palla davanti all’Aprilia con la livrea Red di Aleix Espargaro. Male Franco Morbidelli, che chiude nella ghiaia una stagione in chiaroscuro, e peccato per Andrea Iannone, che scivola all’ultimo giro quando era 9° con l’Aprilia.

LA GARA

Al via scatto iniziale di Miller, ma Quartararo ci mette poche curve per andare in testa davanti all’australiano, Marquez, Rins, Dovizioso e Viñales. Marquez risale, e all’8° giro passa di forza il rivale. Abbandona Michele Pirro per problemi fisici, cade Crutchlow (curva 1) e scivola Iker Lecuona. Con un brivido: la sua moto falcia infatti Johann Zarco, appena caduto, che a piedi si stava dirigendo a bordo pista e viene colpito alle spalle sulla caviglie. Scena terrificante, una miracolo che il francese della Honda Lcr si sia rialzato da solo e non abbia riportato fratture. La stessa curva, la numero 6, è teatro della scivolata di Danilo Petrucci, negli stessi istanti, triste epilogo della sua stagione, crollata dall’acuto del Mugello in poi. Il finale di gara è di Marquez, che controlla, mentre Miller prova invano a prendere Quartararo e il sipario cala sulla stagione. Nel segno di un sovrano spagnolo. Incontrastato.

Fonte:gazzetta.it