Bel primo tempo con le reti di Lozano e di un ritrovato Bonaventura. Ma la classifica di Pioli e Ancelotti resta deludente
La partita che nessuno poteva fallire è stato un mezzo successo per entrambe. In questi casi un punto è guadagnato: per il Milan che gioca una partita propositiva (che dimostra ancora una volta la necessità di un centravanti) e per il Napoli che esce con altre buone sensazioni da San Siro. Le grandi deluse si sfidano in uno stadio che invece le accoglieva in una delle versioni migliori della stagione: 61 mila spettatori. Non è stato possibile apprezzare Suso, in formazione e in campo per il riscaldamento prima che venisse messo k.o. dalla gastroenterite. Al suo posto Rebic, un sostituto non all’altezza e anche lui non al meglio: ha sbagliato cose semplicissime, all’intervallo Pioli lo ha tolto dando spazio a Kessie. Nel Napoli fuori Manolas e Fabian Ruiz, dentro Maksimovic ed Elmas. In campo non c’è paura di sbagliare e la tensione non blocca il gioco, che resta piacevole: l’inizio è di marca rossonera, la squadra produce ma non rispetta fino in fondo l’indirizzo di Pioli. L’allenatore aveva chiesto di portare palle in area per Piatek, che invece resta inservito e nella solita versione di spettro in mezzo al campo. La tensione e l’equilibrio sono definitivamente rotti dal vantaggio ospite: la conclusione dal limite dell’area di Insigne si stampa sulla traversa ed è Lozano il più rapido ad approfittarne per ribadire in gol. Vantaggio che dura appena 5’ quando è il tiro a giro del ritrovato Bonaventura ad avere successo. Hysaj è fortunato a non entrare nel tabellino dei marcatori come autore di autogol, nel finale di tempo è Rebic a schiacciare di testa a lato un’occasione facile dopo una gran palla di Krunic. Anche Insigne sbaglia: lanciato da solo verso Donnarumma, sbatte su Gigio il possibile 1-2.
FISCHI PER PIATEK
Con Kessie dentro nella ripresa è Paquetà ad alzare il proprio raggio d’azione in zone più offensive. Koulibaly è il primo a essere pericoloso in rovesciata nel secondo tempo. Mertens e Younes per Callejon e Insigne è la doppia mossa di Ancelotti. E’ la ripartenza del belga che origina il giallo per simulazione in area di Elmas, che cade senza che Donnarumma lo tocchi. Poi è Paquetà che tenta di imitare Bonaventura con un tiro a giro da fuori ma senza la stessa precisione. A poco più di 10’ dalla fine Piatek ricorda quanto è dolce il sogno Ibra: il polacco sbaglia a incrociare da due passi (complice la presenza di Koulibaly) e San Siro è sconfortato. Llorente e Leao (per un fischiatissimo Piatek) sono le ultime due mosse per provare a vincere, anche se il più pericoloso risulta Allan. Un buon punto almeno per la ripartenza: la strada, per entrambe, è ancora lunga.
Fonte:gazzetta.it