Un punto a testa, ma la classifica non sorride a nessuno: emiliani penultimi, rossoblù terzultimi
Il bicchiere mezzo pieno fa venir voglia di pensare positivo: Spal e Genoa muovono entrambe la classifica con il pareggio per 1-1 al Mazza di Ferrara. Quello mezzo vuoto, però, vede riportata sul fondo la classifica della Serie A: Genoa terzultimo a quota 10 punti, Spal penultima a 9. Si sono viste annate migliori.
LE PREMESSE
A tutti gli effetti, quella di Ferrara è una sfida salvezza, sebbene siamo solo a novembre. Nel Genoa la novità è il ritorno in campo di capitan Criscito, che mancava dal 5 ottobre, quando si fece male a Marassi contro il Milan. Thiago Motta, che ha perso nella sosta Kouame, sceglie a sorpresa Sturaro, rinunciando a Schone e impiegando a tutti gli effetti un solo, vero attaccante: Pinamonti. Un ritorno anche per la Spal, quello di Di Francesco (assente dal 25 settembre) al fianco di Petagna in attacco. Semplici cambia modulo, passando alla difesa a quattro con Sala e Reca terzini.
CHE PORTIERI
L’inizio di gara è soft e per mezzora non accade praticamente nulla. Nel quarto d’ora prima dell’intervallo, però, salgono in cattedra i portieri. Il primo è Radu, reattivo nel deviare in corner la staffilata dai 25 metri di Sala. Cinque minuti dopo è Berisha a guadagnarsi gli applausi del Mazza volando in tuffo sull’insidioso colpo di testa di Lerager, ben imbeccato dal cross di Ghiglione. L’ultimo sussulto è della Spal, al 44′: Radu non trattiene la punizione velenosa di Valdifiori, Reca è pronto nel tap in da mezzo metro, ma il portiere romeno è strepitoso poi nel riflesso di piede a dire di no.
BOTTA E RISPOSTA
Il secondo tempo si apre con lo stop di Di Francesco. Il figlio di Eusebio si fa male in un contrasto ed è costretto a lasciare il posto a Valoti. Al 10′ l’episodio che stappa il match: Criscito si fa aggirare da Missiroli e lo stende all’ingresso dell’area di rigore. Penalty chiaro trasformato da Petagna, che cancella così l’errore dagli undici metri di Udine due settimane fa. Giusto il tempo di mettere la palla a centrocampo e il Genoa trova subito il pari: Ghiglione pennella dalla destra, Sala si dimentica di Sturaro sul secondo palo e per l’ex Juve è un gioco da ragazzi infilare Berisha di testa.
CRESCE IL GENOA, MA…
Il pari galvanizza il Genoa, rivitalizzato anche dai cambi di Thiago Motta (Pandev e Favilli per Lerager e uno spento Pinamonti). Al 19′ il neoentrato Favilli, su cross di Agudelo, si divora il vantaggio di testa a due passi da Berisha. La risposta emiliana arriva 4′ dopo con il solito Petagna, che devia di poco a lato il traversone di Valoti. Sono però i rossoblù ad avere ora in mano il pallino del gioco. Nella girandola di cambi da una parte e dall’altra, c’è spazio anche per il giovanissimo Cleonise (nato l’8 dicembre 2001), che sostituisce Sturaro a poco più di un quarto d’ora dal termine. E proprio il ragazzino al 31′ ha sul sinistro la ghiotta occasione per il primo gol in Serie A, ma allarga di poco la conclusione sul palo più lontano. Subito dopo, lo imita Agudelo dopo una mischia confusionaria in area spallina. Ultimi brividi nel finale: Favilli stoppa e si gira in area, Berisha è attento in due tempi sul primo palo; Vicari impatta di testa la punizione di Murgia, ma Radu è sicuro nella presa in tuffo. Finisce 1-1 al Mazza e nessuno si può dire completamente felice.
Fonte:gazzetta.it