La squadra di Gasperini supera la Dinamo Zagabria. Per il passaggio del turno deve battere lo Shakhtar nell’ultima del girone
Vincere, solo vincere: l’Atalanta non avrebbe potuto fare diversamente per sperare ancora nella qualificazione. E contro la Dinamo Zagabria conferma di aver imparato alla grande la lezione dell’andata: croati sconfitti 2-0 grazie al rigore di Muriel al 27’ e al capolavoro del Papu in avvio di ripresa. E’ la prima storica vittoria in Champions ma sono soprattutto tre punti pesanti come macigni, che portano Gomez & Co a quota 4. E ora, nel gruppo C di Champions, c’è da divertirsi. Dopo il pareggio tra City e Shakhtar ora la Dea si trova a -1 e -2 da croati e ucraini: l’11 dicembre, a Kharkiv, con un’altra vittoria staccherebbe il pass per gli ottavi (Guardiola permettendo, che non dovrà perdere contro la Dinamo).
LE FORMAZIONI
– In casa Atalanta confermati 10/11 ipotizzati alla vigilia, dietro Kjær (e non Djimsiti) al centro affiancato da Toloi e Palomino. La novità è Muriel centravanti (Ilicic inizialmente in panchina), alle sue spalle ecco la fantasia di Pasalic e Gomez. A centrocampo, infine, spazio ad Hateboer De Roon, Freuler e Gosens. Dall’altra parte, per mister Bjelica, modulo simile con un 3-5-2 di partenza: Livakovic tra i pali, in difesa Théophile-Catherine, Dilaver e Peric, in mediana Stojanovic, la stellina Olmo, Ademi, Ivanusec e Leovac, mentre la coppia offensiva è formata da Petkovic (vecchia conoscenza del calcio italiano) e Orsic.
DOMINIO ATALANTA
– Nei primi 20′ nerazzurri vicini al gol in tre occasioni, tutte nate dall’out di destra: tocca subito ad Hateboer, che spreca l’assist di Muriel dopo una super discesa sulla fascia. Al 3′ e al 19′ ci prova Pasalic, in azioni da “copia-incolla”, entrambe con la “regia” di Gomez, bravissimo a metterla dentro. Il croato, però, non ci arriva (chance enorme la seconda). Al 26′ c’è la svolta: palla per Toloi, suo il cross che Pasalic spizza quanto basta per servire Gosens, pronto al volo con un mancino potente che si stampa sulla traversa. La palla resta nell’area piccola, Muriel è velocissimo ad anticipare Peric, che in ritardo non evita il contatto. Rigore netto, il colombiano trasforma: al 27′ Atalanta avanti. Passano 2’ e ancora Luis si porta a spasso mezza Dinamo, ma dal limite dell’area manda alto. Comunque applausi. Idem per Hateboer, che in tap-in a botta sicura trova sulla linea Peric. Nell’unica occasione della Dinamo (36’), Gollini manda un bacio alla traversa, un’amica sul destro a giro di Orsic. Brivido – e non di freddo – per Gasperini, che nell’intervallo avrà certamente abbracciato i suoi per un vantaggio meritato.
MAMMA, CHE PAPU!
– Meritato lo è, eccome, pure il raddoppio. Che puntuale arriva al 47’: Gomez recupera palla sulla destra, con una magia (mamma mia, che tunnel) manda al bar Ivanusec e con un destro da killer la spara sul secondo pallo. Livakovic può solo raccogliere, anzi, raccogliere e fargli i complimenti. Al 61′ finisce la partita di Muriel, al suo posto un Ilicic che pronti-via serve Pasalic al limite: fuori il sinistro dell’ex Milan. Altri applausi, anche per Hateboer che poco dopo (65′) lascia il campo a Castagne. Negli ultimi 25′ qualche altro sussulto (al 76′ Gomez si divora il tris: al 90′ standing ovation, dentro Malinovskyi), una Dinamo sempre in difficoltà e una Dea che amministra un doppio, fondamentale, vantaggio. Ora testa a Kharkiv: l’11 dicembre (con un piccolo aiuto di Guardiola) si potrà scrivere un’altra, meravigliosa, pagina di storia.
Fonte:gazzetta.it