Al Gewiss Stadium l’Hellas va due volte in vantaggio con Di Carmine. Malinovskyi, Muriel su rigore e l’albanese in pieno recupero regalano i tre punti a Gasperini
Il sogno dell’allievo di frenare il mestro sfuma al minuto 48’51”, quando alla fine mancano poco più di due minuti: il Verona è in dieci per l’espulsione di Dawidowicz, si sta difendendo in trincea, ma sono tre difensori – in seguenza Palomino, Toloi e Djimsiti – a trovare il varco giusto per il 3-2 che tiene l’Atalanta attaccata al gruppo che insegue Inter e Juve e la spedisce a Kharkhiv, dove mercoledì si giocherà il cammino in Europa, con il morale non intaccato da una frenata a lungo tenuta. Per merito di un Verona che non ha mai smesso di giocare, anche quando per due volte è stato raggiunto dopo essere passato in vantaggio, e ha confermato le qualità che gli hanno permesso finora un campionato assolutamente all’altezza delle sue ambizioni di salvezza.
LE SCELTE
Nessuna sorpresa dai due allenatori. Gasperini sceglie la difesa e l’attacco “titolari” con Gomez alle spalle di Ilicic e Muriel e arretra Pasalic al fianco di Freuler, lasciando in panchina l’acciaccato De Roon. Come annunciato ieri, Juric non rischia Kumbulla – recuperato, ma in panchina- e per sostituirlo preferisce Dawidowicz a Empereur. Con il rientro di Veloso al fianco di Amrabat, Pessina avanza al fianco di Zaccagni (fuori Verre) e Di Carmine viene confermato come riferimento offensivo.
PRIMO TEMPO
Non è una sorpresa l’atteggiamento aggressivo del Verona, ma l’Atalanta paga, anche perché Ilicic e Gomez, schierati larghi in un 3-4-3, faticano a prendere le misure a Bocchetti e Rrahmani e perché Muriel fa vedere presto di non essere in giornata: all’11’, grazie ad un’ingenuità di Rrahmani, si trova davanti a Silvestri, ma anticipa troppo il sinistro e grazia il portiere. Come 6’ dopo quando, a porta ancora più spalancata, mira fuori, anche se in fuorigioco. Il Verona ringrazia, e alla prima distrazione dell’Atalanta colpisce, al 23’. Su fallo laterale hanno la palla in mano sia Rrahmani che Faraoni, è quest’ultimo a battere con tutta la difesa nerazzurra, a cominciare da Palomino, sorpresa: Di Carmine non può sbagliare, solo davanti a Gollini. La reazione dell’Atalanta arriva anche grazie ad un cambio tattico di Gasperini, che spedisce Gomez alle spalle delle punte, con libertà di arretrare fino a diventare primo play. E, a posteriori, grazie all’infortunio di Ilicic che lancia Malinovskyi. Proprio lui fa cantare il sinistro 16’ dopo essere entrato in campo: Hateboer, scappato a Lazovic, gli offre un pallone che l’ucraino indirizza all’incrocio con un tiro dal limite dell’area imprendibile.
SECONDO TEMPO
Ci si aspetta un’Atalanta che provi a chiudere subito i conti, ma il Verona continua a colpire con le armi che ha: in questo caso un contropiede nato da malinteso fra Hateboer e Malinovskyi, condotto da Zaccagni e Lazovic e chiuso ancora da Di Carmine. Gasperini torna al 3-4-3 per colpire con Gomez il fianco destro del Verona, ma da quella parte è un’incursione di Castagne, fermato fallosamente da Faraoni, a partorire il rigore del 2-2, trasformato da Muriel. A quel punto inizia il prevedibile martellamento dell’Atalanta, fotografato da un tirassegno di Gomez contro Silvestri, che almeno quattro volte sull’argentino e una volta su Barrow salva la porta. Ma non può nulla sull’ultimo assalto, quello dei difensori nerazzurri finalmente in gol.
Fonte:gazzetta.it