Granata in vantaggio al 36’, nella ripresa il raddoppio di Berenguer al 54’. Sette minuti dopo Ansaldi fa tris. In 15’ Pazzini su rigore (al 69’), Verre (76’) e Stepinski (84′) compiono il miracolo
E’ stata una partita infinita, emozionantissima, interminabile. Torino eccellente per 68’, Verona pazzesco tra il 69’ e l’84’: sono i 15 minuti nei quali la squadra di Juric firma una rimontona inimmaginabile, risalendo dallo zero-tre (doppietta di Ansaldi, gol di Berenguer) al 3-3 finale trascinato dal rigore di Pazzini (assegnato per un tocco molto dubbio e contestato di gomito di Bremer), da Verre e Stepinski. Resta l’amaro in bocca al Toro, scomparso nel finale dopo un’ottima partita, che aveva pregustato il colpaccio in casa di questo Verona protagonista di un finale sensazionale.
TORO PERFETTO PER 45’
C’è Zaza davanti, Belotti si accomoda in panchina. Mazzarri si fida delle sensazioni, conferma per dieci undicesimi la formazione che ha steso la Fiorentina la domenica precedente, con l’unica eccezione di Aina sulla destra (con la Viola era partito De Silvestri, poi infortunatosi subito). Walter è premiato dai suoi da un ottimo primo tempo: baricentro sempre alto, sette occasioni prodotte in poco meno di quaranta minuti, un gol annullato e uno valido. Juric non presenta sorprese invece: il suo Verona si distende con il doppio trequartista, affidandosi a Di Carmine in attacco.
E’ stata una partita infinita, emozionantissima, interminabile. Torino eccellente per 68’, Verona pazzesco tra il 69’ e l’84’: sono i 15 minuti nei quali la squadra di Juric firma una rimontona inimmaginabile, risalendo dallo zero-tre (doppietta di Ansaldi, gol di Berenguer) al 3-3 finale trascinato dal rigore di Pazzini (assegnato per un tocco molto dubbio e contestato di gomito di Bremer), da Verre e Stepinski. Resta l’amaro in bocca al Toro, scomparso nel finale dopo un’ottima partita, che aveva pregustato il colpaccio in casa di questo Verona protagonista di un finale sensazionale.
TORO PERFETTO PER 45’
C’è Zaza davanti, Belotti si accomoda in panchina. Mazzarri si fida delle sensazioni, conferma per dieci undicesimi la formazione che ha steso la Fiorentina la domenica precedente, con l’unica eccezione di Aina sulla destra (con la Viola era partito De Silvestri, poi infortunatosi subito). Walter è premiato dai suoi da un ottimo primo tempo: baricentro sempre alto, sette occasioni prodotte in poco meno di quaranta minuti, un gol annullato e uno valido. Juric non presenta sorprese invece: il suo Verona si distende con il doppio trequartista, affidandosi a Di Carmine in attacco.
ANSALDI ALLA MESSI
Il Toro non si ferma, il Verona barcolla e si vede. E’ il 33’ quando Ansaldi ci prova da lontano, palla sui tabelloni. Ma lo sforzo granata è premiato al trentaseiesimo: l’azione del Toro passa per i piedi di Berenguer e Verdi al limite dell’area, poi Ansaldi trova uno spazio che vede solo lui dall’angolo sinistro e dal suo mancino emerge un arcobaleno meraviglioso che sorprende Silvestri. E’ il suo terzo gol in campionato, il quarto stagionale (ne ha fatto uno anche nei preliminari di Europa League): domenica aveva chiuso lui la gara con la Fiorentina e allora aveva detto di aver visionato per giorni il modo di calciare di Messi. Questo è un gol che somiglia tantissimo a una perla della Pulce.
CAPOLAVORO BERENGUER
Verona troppo brutto per essere vero, così ad inizio ripresa Juric piazza subito due cambi: fuori Di Carmine e dentro Stepinski, Verre subentra a Zaccagni. Dopo appena due minuti, Nkoulou sbaglia i tempi dell’anticipo e apre il primo buco della gara: Lazovic s’infila involandosi verso Sirigu, ma il suo diagonale non è calibrato a dovere e si spegne fuori. Il Verona gioca dieci minuti più di orgoglio che di testa, mettendo pressione al Toro che ha il merito di compattarsi e soffrire il giusto. Ma la morsa è subito spezzata da un capolavoro realizzato tra Zaza (spettacolare il suo controllo con assist di spalla) e Berenguer: il navarro si fa tutta la metà campo del Verona, si beve due difensori e scocca un tiro a giro imprendibile per Silvestri. Finita qui? Manco per sogno, perché Ansaldi ha il piede caldo e al quarto d’ora fa tris con un tiro dal limite dell’area (doppietta personale). All’ora di gioco il Toro è avanti tre a zero, la partita sembra ormai in banca. Ma…
RIMONTONA VERONA
Le emozioni non finiscono mai, e al 24’ La Penna con l’aiuto delle immagini (va al monitor) decide che Bremer devia con braccio (attaccato al corpo) un cross di Stepinski: dal dischetto Pazzini fa 1-3. Nell’ultimo quarto d’ora inizia un’altra partita, con il Verona all’arrembaggio e il Toro che trema. Così Juric pesca il 2-3: Pazzini conclude dalla distanza, Sirigu devia sul palo, tap-in di Verre per la minima distanza. E un minuto dopo, in contropiede, Stepinski spreca la chance del pari. La rimonta del Verona ha del clamoroso, e gli uomini di Juric la completano al 39’ con il 3-3 di Stepinski. In 15 minuti, Verona dallo 0-3 al 3-3. Al Bentegodi è stata una domenica dalle forti emozioni.
Fonte:gazzetta.it