Annullato un gol a Theo Hernandez, Leao colpisce traversa e palo: Pioli frena dopo due vittorie di fila davanti alle vecchie glorie premiate per i 120 anni del club

Gli spalti colorati dalle sciarpe rossonere, le stelle del passato in tribuna e poi sul campo a sfilare, un bel Milan affamato di punti e ispirato palla al piede: le premesse perché la festa del 120° compleanno del Diavolo fosse perfetta erano ideali, ma è mancato il gol. Con il Sassuolo finisce 0-0, Pioli si ferma a due vittorie di fila, prosegue a braccetto con il Torino e aggancia il Napoli a 21 punti. Il risultato però non è mai stato così bugiardo come in questo pomeriggio, perché dalle parti di Pegolo si è scatenato un tiro al bersaglio neutralizzato solo dalle grandi parate del portiere emiliano e dai legni che hanno fermato Leao: traversa e palo in quattro minuti, roba da non crederci.

SAN SIRO FISCHIA

Il primo tempo si chiude tra i fischi dello stadio verso l’arbitro Manganiello, “colpevole” per i tifosi rossoneri di aver indirizzato la gara su binari poco consoni alla festa apparecchiata nell’intervallo con la sfilata delle vecchie glorie. Almeno tre le decisioni contestate dai 58mila sugli spalti: il gol annullato a Theo Hernandez al 31’ per fallo di mano di Kessie (azione rivista alla Var e corretta), il cartellino giallo allo stesso Hernandez per un brutto fallo su Berardi (il francese, diffidato, salterà il match di Bergamo con l’Atalanta) e un’azione in area neroverde interrotta per un presunto fallo del solito Kessie, poi ammonito per proteste. Più che per i fischi arbitrali, però, il Milan deve recriminare per l’occasione colossale che Bennacer sciupa al 41’: dopo aver sfruttato un pasticcio della difesa del Sassuolo, l’algerino si invola tutto solo in campo aperto, salta Pegolo ma anziché tirare a porta vuota cerca un passaggio per Calhanoglu e trova sulla sua strada Kyriakopoulos.

PEGOLO SUPER 

Il resto lo fa Pegolo, che protegge il Sassuolo dalla pioggia di tiri che si abbatte nella sua area dall’inizio della ripresa al 95’: il portiere emiliano vola su un colpo di testa di Piatek, poi su un piazzato di Calhanoglu dal limite e ancora su un tocco ravvicinato di Paquetà, entrato al 56’ per Kessie e sulla doppia occasione Calha-Bonaventura a 20’ dalla fine. Lo spartito è lo stesso eseguito già nella prima parte della gara: la banda Pioli tiene palla e cerca di sfondare con le incursioni delle mezzali (bene Piatek, spesso rifinitore per i compagni); il 4-3-3 di De Zerbi, che diventa un 4-2-1-3 iperoffensivo in fase di possesso, si accende sulle fiammate di Boga, che più di una volta mette i brividi a Conti e Musacchio senza tuttavia finalizzare. Molto più cattivo il piede di Rafael Leao, entrato nel finale al posto di Piatek: i due regali che il portoghese confeziona per il Milan restano però impigliati su traversa e palo, per oggi non li scarterà nessuno.

Fonte:gazzetta.it