Granata avanti dopo 4’ e raggiunti nel finale di primo tempo. Nella ripresa l’espulsione Bremer cambia la partita e condanna Mazzarri

Il panettone va di traverso al Toro, la Spal stappa uno champagne pregiato. Rincon dopo quattro minuti dà solo l’illusione che sarebbe stata una notte di gloria per i granata, poi ci pensa Strefezza a riportare tutti sulla terra e nel finale Petagna a spedire Mazzarri all’inferno. Il Toro cade contro l’ex ultima della classe (quarta sconfitta casalinga per i granata), la Spal rientra a Ferrara con un carico di entusiasmo da mettere al servizio della corsa salvezza.

LA PRIMA VOLTA

Toro a tre punte, con il rientro di Belotti insieme a Verdi e Berenguer, Semplici risponde con due attaccanti e mezzo: il genio di Strefezza a ridosso della coppia di centravanti Petagna-Paloschi. Sirigu accusa un problemino a un polso nel riscaldamento, ma stringe i denti e va tra i pali. La novità nei ventidue è la conferma di Aina sulla destra, come si era iniziato ad intuire da ieri pomeriggio dopo la rifinitura. Nemmeno il tempo di scaldare muscoli e gambe che il Toro è già avanti. Verdi calcia una punizione dalla destra, Vicari e Kurtic non agganciano, mentre l’inserimento di Rincon è chirurgico: dopo quattro minuti il Toro mette già la testa avanti con il primo gol in questa stagione di un centrocampista. Sembra la più classica delle serate dove può tutto può riuscire facile al Toro. E invece…

CON L’UOMO IN MENO

Il freddo punge, le gambe girano poco, lo spettacolo non decolla e un po’ alla volta la Spal prende coraggio per uscire dall’acqua alta. Così, dopo venti minuti, serve un attento Sirigu per deviare in angolo una bella conclusione di Strefezza. Appena due minuti dopo Paloschi si divora il colpo di testa dell’uno a uno (su assist delizioso di esterno destro ancora di Strefezza): la palla finisce di poco fuori. Non è serata per Ansaldi, e lo si capisce già prima della mezzora quando si fa ammonire. Era in diffida, salterà Roma-Torino dopo la sosta. Una perdita grave per i granata. L’orgoglio granata emerge nei cinque minuti tra il 29’ e il 34’: prima il lampo di Berenguer, Berisha si salva in angolo (29’); poi un uno-due spettacolare Rincon-Belotti chiama ancora Berisha al miracolo di giornata (32’); chiude Nkoulou con una deviazione che trova sulla sua strada il portiere della Spal (34’). Quando il Toro dà la sensazione di essere in crescita, arriva il pari di Strefezza che gela un Olimpico infreddolito. Accade al 42’ e il Toro protesta perché l’azione si sviluppa mentre Ansaldi è a terra (infortunato, subito dopo sarà sostituito con Laxalt) ma la Spal gioca e l’arbitro Fabbri non interrompe il gioco. Come già accaduto contro l’Inter in casa, il Toro incassa il gol con l’uomo in meno, infortunato. Allo scadere del primo tempo serve un riflesso felino di Sirigu per evitare a Petagna di piazzare il sorpasso.

ESPULSO BREMER   

Già in difficoltà mentalmente, il secondo tempo del Toro comincia subito in salita perché al decimo della ripresa resta pure in dieci: Bremer, già ammonito nel primo tempo, ferma fallosamente Petagna a metà campo e Fabbri decide, con severità, che l’intervento vale il secondo giallo e il conseguente rosso. Con l’uomo in meno, il Toro la mette sul piano fisico e gioca anche meglio della Spal, ma la spinta granata è improduttiva: Verdi non calcia mai in porta, Belotti si sbatte ma è sempre lontano da Berisha, entra anche Zaza ma non viene mai pescato. E quando, a dieci minuti dalla fine, la morsa del Toro si va esaurendo, la Spal colpisce con un colpo di testa di Petagna (su assist dell’ex Valdifiori). La notte dell’Olimpico finisce praticamente qui.

Fonte:gazzetta.it