Vantaggio del portoghese, Zlatan regala una perla di sinistro. Ancora sconfitti i rossoblù di Maran
Re Ibra è tornato. Ed è tornato il Milan. Segna il gol numero 57 in maglia rossonera l’eroe dei due mondi, come ama definirsi lo svedese, ma prima segna il suo prediletto Rafael Leao, che timbra il secondo gol dopo quello alla Fiorentina. Il Cagliari, con la nuova maglia bianca realizzata per il centenario, le prende (0-2) per la quarta volta di fila (Lazio, Udinese, Juve e Milan), mentre il Milan torna alla vittoria dopo tre partite senza gol, la scoppola con l’Atalanta e due soli pareggi con Sassuolo e Samp. Il Milan riprende a segnare e a marciare verso l’obiettivo del posto in Europa. Che per il Cagliari comincia a diventare complicato. Per la seconda volta consecutiva la squadra di Maran resta a secco, per la terza in questo campionato. Ma stupisce una squadra che in 17 partite aveva segnato 33 gol che non riesce praticamente a fare un tiro in porta e che dopo un tempo crolla. La squadra di Pioli, invece, gioca da squadra, controlla il primo tempo in cui il centrocampo rossobù e Pellegrini vanno a tutta, ma gli unici pericoli li creano i rossoneri che sfruttano a destra la verve di Castillejo, la struttura di Theo sulla corsia di sinistra e il peso di re Zlatan che si sente eccome.
PRIMO TEMPO
La giornata di Cagliari era cominciata presto, alle 7 del mattino, con la statua di Carlo Felice, davanti allo store rossoblù del centro, che indossa la maglietta del centenario. La Sardegna Arena è pienissima. Sold out. Maran sceglie lo schieramento classico,stavolta senza alcuno scossone. Pioli conferma pure lui quel che si immaginava: 4-4-2 con Ibra a far da balia a Leao. Il Cagliari parte carico, pressa, raddoppia, corre, con un monumentale Rog che va dappertutto. Per 16′ si vede poco o nulla, al 17′ Olsen è chiamato al lavoro da Theo Hernandez, al 20′ pasticciano Romagnoli e Donnarumma su cross di Pellegrini (stavolta decisamente concentrato). Klavan “cura” Ibra come si faceva una volta… Tu prendi il 9, tu prendi l’11… Pisacane sta più sulle tracce di Leao. Ibra sembra in letargo, ma al 30′ si sveglia e su cross del suo prediletto Leao, svetta di testa un po’ defilato e Olsen ci mette la mano con la palla che scheggia il palo e va in angolo. Il Milan guadagna campo e calci d’angolo, Ibra mostra sprazzi di classe e di calcio, Castillejo imperversa. Il Cagliari riparte alla sua maniera solo una volta con Faragò, Nainggolan e Simeone che conclude, ma Abisso gli nega il corner. Poi è Nandez (bravo a sovrapporsi, crossare e creare superiorità, ma che incorre nel giallo per un’entrataccia su Theo) che vede Donnarumma uscire in maniera avventata. L’uruguagio tenta il giusto pallonetto, ma Gigione recupera e smanaccia.
SECONDO TEMPO
Il Milan ci mette 34 secondi a sbloccarsi. Non segnava da tre partite e un tempo (gol di Bonaventura a Bologna). Merito di Castillejo che pesca Leao in area che, complice il piede di Pisacane (sfortunato) segna il suo secondo gol in campionato. Olsen, goffamente, non recupera. Non brillantissimo. Il Cagliari subisce il colpo. Sembra incapace di reagire. La sua partita sembra sia durata solo 45′. Si innervosisce, giallo anche per Pellegrini, serve una scossa, squadra giù. Alla quale Ibra dà il colpo di grazia. Con un colpo di biliardo, da maestro. Al incuto 19. Theo mette al centro, Zlatan anticipa Cigarini e batte lo svedese Olsen. Che difficilmente avrà il piacere di averlo come compagno all’Europeo. E’ la resurrezione rossonera? Pioli inserisce Bonaventura per Calhanoglu. Maran fa tardi i cambi, scontati: Cerri per Simeone, poi Ionita e Castro per Nandez e Rog, il migliore del Cagliari. Che chiude il girone d’andata sesto. Ma con tanti problemi da risolvere.
Fonte:gazzetta.it