A Gedda il match non si sblocca per 120 minuti più recupero, ai tiri dal dischetto decisivi gli errori di Saul e Thomas

Nove su nove. Zinedine Zidane ha vinto tutte le finali che ha disputato come allenatore del Real Madrid. A Gedda i blancos si sono presi la Supercoppa di Spagna vincendo il derby con l’Atletico Madrid ai rigori: hanno segnato tutti e 4 i tiri mentre gli avversari ne hanno sbagliati due su tre al termine di una partita bloccata sullo 0-0, chiusa e bruttina fino al secondo tempo supplementare, quando la stanchezza ha fatto saltare il banco.

CENTROCAMPISTI CONFERMATI

Zidane ha confermato la formazione che mercoledì aveva schiantato con classe ed autorevolezza il Valencia: con Bale, Benzema e Hazard a casa, panchina per i giovani brasiliani Vinicius e Rodrygo e spazio ai 5 centrocampisti, Casemiro, Kroos, Fede Valverde, Modric e Isco, attorno a Jovic. Per Simeone un cambio: Gimenez, recuperato, al posto di Savic in mezzo alla difesa con l’ottimo Felipe. Indisponibile Koke, apparso per una mezz’ora nella semifinale col Barça, così come Diego Costa e Lemar arrivati ieri a Gedda da Madrid per tifare.

PRIMO TEMPO BLOCCATO

L’Atletico rispetto al catenaccio mostrato col Barça ha deciso di pressare un po’ più alto e la cosa ha complicato la circolazione della palla da parte del Madrid, che dopo un paio di tiri senza grandi pretese di Casemiro e Modric non ha combinato praticamente più nulla fino all’intervallo creando una parvenza di pericolo solo sui calci d’angolo di Kroos. L’Atletico ha sofferto meno che contro il Barça ma non è migliorato in creatività. L’unica vera chance è stata sciaguratamente offerta da Sergio Ramos a Joao Felix, che dai 12 metri ha buttato incredibilmente a lato il regalo del capitano blanco.

POCHI SUSSULTI

La ripresa è scorsa tra pochi sussulti dilatati tra loro e un certo predominio del Madrid che ha visto il lottatore Jovic spedire a un palmo dal palo lontano un bel diagonale e Valverde sprecare da 6 metri un assist dello stesso Jovic, per la disperazione sua e di Zidane e il grande sollievo Atletico. Che ha centrato la porta di Courtois per la prima volta al 79’ con un tiro ravvicinato di Morata che poteva fare meglio: conclusione deviata in angolo dal belga.

SCINTILLE FINALI

Si è così arrivati sbadigliando ai supplementari. Che hanno ripagato con varie scintille la lunga attesa. Tra i vari cambi due parate di Courtois, la prima su Vitolo e la seconda su un’acrobatica girata di Morata dopo un’uscita sbagliata del portiere belga, un doppio intervento decisamente più complicato di Oblak su Modric e Mariano, fino all’espulsione di Fede Valverde che al 115’ si è sacrificato per la causa rimediando un rosso diretto atterrando fuori area con cinismo – ma chirurgica efficacia – Morata lanciato da solo verso Courtois. Che poi ha evitato un autogol di Mendy e ha sventato la prima conclusione buona di Correa accompagnando la gara ai rigori.

COURTOIS DECISIVO 

Gol di Carvajal, palo di Saul, bel tiro del giovanissimo Rodrygo (classe 2001), grande parata di Courtois su Partey, Modric ha spiazzato Oblak, rete di Trippier e gol decisivo dell’infallibile Sergio Ramos. Un penalty che ha permesso al capitano di andare ad alzare un trofeo rivitalizzato da questa nuova formula.

Fonte:gazzetta.it